Diritto Bancario

Ius variandi: rassegna di decisioni sul corretto utilizzo

Di seguito una succinta rassegna di decisioni inerenti il corretto esercizio dello ius variandi.“Il potere di modifica unilaterale del contratto riconosciuto all’intermediario dall’art. 118 TUB, in quanto eccezione alla regola generale della immodificabilità del contratto senza il consenso di entrambe le parti, deve intendersi limitato alla possibilità di modificare clausole e condizioni già esistenti, senza potersi spingere sino al punto di introdurre clausole e condizioni del tutto nuove”(ABF Napoli 28 febbraio 2011;  ABF Milano 10 novembre; 2010; ABF Napoli 28 aprile 2010). “Le proposte di modifica unilaterale del contratto bancario, di cui all’art. 118 TUB costituiscono atti recettizi. Perciò, di fronte a una contestazione del cliente, che neghi di avere ricevuto la comunicazione, è onere della banca provare di avere…

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Trasparenza bancaria: regole contrattuali

Ai sensi della normativa del testo unico bancario, tutte le voci economiche (comprese la commissione di concessione/rinnovo fido e quella di disponibilità immediata) devono emergere, per poter essere applicate, da “patto scritto che ne determini in via preordinata l’ammontare” (Trib. Torino 31 ottobre 2014). Quando il testo contrattuale, in violazione del principio di trasparenza, preveda delle commissioni costruite senza specificazione delle voci che le concorrono a formare, di modo che non sia possibile ricostruire quale parte delle stesse sia soggetta a maturazione nel corso del tempo, il cliente ha diritto a un rimborso delle stesse parametrato alla durata residua del finanziamento (ABF Napoli 21 settembre 2012). In altri termini, clausole contrattuali poco comprensibili per il cliente violano il principio di…

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Privacy e documentazione bancaria

Si riportano i contenuti della newsletter n. 390/2014 del Garante della privacy, di perdurante attualità per aver definito le modalità di accesso ai dati personali contenuti nella documentazione bancaria. Nella predetta newsletter è chiarito che il Codice della privacy consente ai clienti delle banche l’accesso solo ai propri dati personali contenuti nella documentazione bancaria: ad es. le operazioni effettuate, le registrazioni telefoniche degli ordini di negoziazione, le informazioni raccolte per eseguire ordini di investimento. La richiesta avanzata ai sensi del Codice privacy non consente, invece, all’interessato di ottenere la copia integrale della documentazione bancaria come, ad esempio, la copia dell’estratto conto, del contratto, della convenzione sulla determinazione del tasso ultra legale, del piano di ammortamento di un mutuo. Questo tipo…

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Durata della fideiussione: Cassazione 27531/2014

Riguardo alla durata dell’obbligazione fideiussoria, Cass. 30.12.2014, n. 27531 ha stabilito che deve ritenersi consentita la possibilità di prevedere un limite di tempo alla fideiussione inferiore a quello del rapporto garantito. In motivazione è chiarito che tale opzione, sebbene non espressamente prevista dal codice, può ricondursi alla previsione dell’art. 1941, 2° co., c.c., che consente di prestare la fideiussione per una parte soltanto del debito o a condizioni meno onerose, e comunque non è vietata perché pur sempre tesa a mettere il garante in una posizione più favorevole rispetto a quella del debitore principale. È la eventualità inversa, ovvero la possibilità che il garante sia impegnato più severamente che il debitore principale, che è vista sfavorevolmente dall’ordinamento e sanzionata con…

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Penale di anticipata estinzione e usura: ordinanza del Trib. Bari

Si evidenzia una ordinanza del Tribunale di Bari del 12.12.2014 (scarica ordinanza), secondo cui ai fini della verifica della usurarietà del tasso pattuito nel contratto di mutuo deve tenersi conto non solo del tasso di interessi convenuto ma anche di tutti gli altri costi previsti in contratto, “sia quelli certi che quelli eventuali quali possono essere gli interessi moratori e la commissione per estinzione anticipata”. La rilevanza della penale di anticipata estinzione nella determinazione della usurarietà del tasso è stata affermata anche da Trib. Pescara 28.11.2014, sul presupposto che ai fini della disciplina anti-usura e del superamento del tasso soglia rileva qualsiasi onere collegato alla erogazione del credito e, quindi, anche il costo pattuito per la estinzione anticipata del mutuo….

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Controversie bancarie e lite temeraria

In tempi recenti, iniziative processuali evidentemente valutate troppo ‘avventurose’ dai Giudici di merito hanno fatto scattare l’applicazione dell’art. 96, 3° co., c.p.c (Responsabilità aggravata). Di seguito una breve rassegna di decisioni. Trib. Torino 17.9.2014: “Sussiste responsabilità aggravata dell’attrice ex art. 96, 3° co., c.p.c. per avere agito in giudizio con malafede o colpa grave. Sono chiaro indice di malafede/colpa grave l’aver sostenuto tesi contraddette dalla propria stessa perizia di parte e peraltro, quand’anche fondate, controproducenti in ragione dell’applicazione di un interesse più oneroso a carico di essa attrice e aver arbitrariamente ignorato chiari dati normativi che segnalano la non cumulabilità di interessi moratori e corrispettivi e il diritto della banca a pretendere interessi moratori sulla rata scaduta“ Trib. Salerno 30.1.2015:…

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Versamenti annotati in conto

Secondo la giurisprudenza costante e consolidata della Suprema Corte (da ultimo Cass. 29.1.2015, n. 1725), formatasi in tema di revocazione di rimesse bancarie, il versamento annotato in conto deve ritenersi avvenuto allorché la somma accreditata viene posta nell’effettiva disponibilità del correntista. Al fine della verifica della data di esecuzione del pagamento occorre perciò far riferimento al criterio del c.d. “saldo disponibile”, che non coincide necessariamente né con quello contabile (che riflette le registrazioni in ordine puramente cronologico) né con quello per valuta (che è effetto del posizionamento delle partite unicamente in base alla data di maturazione degli interessi). Nel caso di versamenti eseguiti in conto a mezzo assegni bancari, in cui il beneficiario non può, all’evidenza, disporre delle somme portate…

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Cassazione 7 maggio 2015: interessante ricognizione sugli oneri probatori

Si segnala una recentissima sentenza della Cassazione del 7 maggio 2015, n. 9201 (scarica sentenza), che opera un’interessante ricognizione di principi di diritto in tema di oneri probatori: – qualora l’attore proponga domanda di accertamento negativo del diritto del convenuto e quest’ultimo non si limiti a chiedere il rigetto della pretesa avversaria ma proponga domanda riconvenzionale per conseguire il credito negato dalla controparte, ambedue le parti hanno l’onere di provare le rispettive contrapposte pretese (Cass. 3374/2007; Cass. 12963/2005; Cass. 7282/1997);  – l’onere probatorio gravante, a norma dell’art. 2697 c.c., su chi intende far valere in giudizio un diritto, ovvero su chi eccepisce la modifica o l’estinzione del diritto da altri vantato, non subisce deroga neanche quando abbia ad oggetto “fatti negativi”,…

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Fideiussione nei rapporti bancari: due interessanti sentenze della Cassazione

Una garanzia personale di ricorrente utilizzazione nella prassi bancaria è la fideiussione.In argomento, si evidenziano due interessanti sentenze della Cassazione. Con decisione Cass. 8.7.2014, n. 15476, il collegio ha chiarito che la delimitazione ambigua dell’oggetto della garanzia, la cui relativa clausola contenga un incongruo riferimento testuale “alle inadempienze”, anziché ad un’obbligazione, a un debito o a una prestazione, impone di far applicazione dell’essenziale principio della interpretatio contra proferentem, di cui all’art. 1370 c.c. In tal senso, si è ritenuta adeguata l’interpretazione del giudice di merito, secondo cui l’assunzione della garanzia relativa “alle inadempienze” era riferibile alle obbligazioni scadute e non adempiute durante il periodo di vigenza della polizza fideiussoria, con conseguente inapplicabilità dell’art. 1957 c.c., il quale, com’è noto, prevede…

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Rapporti tra procedura esecutiva per credito fondiario e fallimento

Una recente decisione della Cassazione del 30 marzo 2015, n. 6377 (scarica sentenza), offre lo spunto per operare una rapida ricognizione dei principi di diritto fissati dalla giurisprudenza di legittimità riguardo ai rapporti tra esecuzione individuale e fallimento nell’ambito delle operazioni di credito fondiario. In via di premessa, occorre ricordare che ex art. 41, 2° co., t.u.b., l’azione esecutiva sui beni ipotecati a garanzia di finanziamenti fondiari può essere iniziata o proseguita dalla banca anche dopo la dichiarazione di fallimento del debitore (la facoltà del creditore fondiario di iniziare o proseguire l’azione esecutiva chiedendo la vendita in sede esecutiva, si pone in deroga a quanto stabilito dall’art. 51 l. fall.). Il curatore ha facoltà di intervenire nell’esecuzione individuale. La somma ricavata…

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