Diritto Bancario

La Cassazione su estratto conto e ‘usi piazza’

È consolidato orientamento della Cassazione che la mancata tempestiva contestazione, da parte del correntista, degli estratti conto inviati nel corso del rapporto, renda inoppugnabili gli addebiti e gli accrediti ivi contenuti solo sotto il profilo contabile, ma non sotto quello della validità ed efficacia dei rapporti obbligatori dai quali le partite del conto derivano (ex multis Cass. n. 20221/2015; Cass. n. 11626/2011; Cass. n. 3574/2011; Cass. n. 6514/2007; Cass. n. 10376/2006; Cass. n. 7662/2005; Cass. n. 10186/2001; Cass. n. 10129/2001). Di conseguenza, la mancata contestazione non comporta la decadenza da eventuali eccezioni relative alla validità ed efficacia delle clausole contrattuali che giustificano i versamenti cui le annotazioni si riferiscono né dalla conseguente azione di ripetizione delle somme percepite dalla banca….

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Preavviso segnalazione a sofferenza

La Circolare Banca d’Italia n. 139/1991 “Centrale dei rischi. Istruzioni per gli intermediari creditizi” (14° aggiornamento) stabilisce che gli intermediari devono informare per iscritto il cliente e gli eventuali coobbligati (garanti, soci illimitatamente responsabili) la prima volta che lo segnalano a sofferenza in Centrale dei rischi (tale obbligo non configura in alcun modo una richiesta di consenso all’interessato per il trattamento dei suoi dati).       Il Collegio di coordinamento ABF n. 3089/2012 ha ritenuto che tale preavviso – espressione dell’obbligo di correttezza, buona fede e solidarietà che è accessorio di ogni contratto bancario – abbia la funzione di consentire al cliente di non incorrere nella pregiudizievole segnalazione: il destinatario del preavviso potrebbe, infatti, far rilevare la mancanza del presupposto sostanziale…

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Azione di ripetizione di indebito (art. 2033 c.c.)

Se, dopo la conclusione di un contratto di apertura di credito bancario regolato in conto corrente, il correntista agisca per far dichiarare la nullità della clausola che preveda la corresponsione di interessi anatocistici e per la ripetizione di quanto pagato indebitamente a questo titolo, il termine di prescrizione decennale cui tale azione di ripetizione è soggetta decorre, qualora i versamenti eseguiti dal correntista in pendenza del rapporto abbiano avuto solo funzione ripristinatoria della provvista (conto affidato regolarmente mantenuto nel fido), dalla data in cui sia stato estinto il saldo di chiusura del conto in cui gli interessi non dovuti siano stati registrati (Cass., Sez. Un., n. 24418/2010; conf. Cass. n. 6857/2014). A chi spetta l’onere probatorio di indicare e allegare…

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Tasso di interesse usurario

L’art. 644 c.p. stabilisce che “per la determinazione del tasso di interesse usurario si tiene conto delle commissioni, remunerazioni a qualsiasi titolo e delle spese, escluse quelle per imposte e tasse, collegate alla erogazione del credito”.             Tra le voci di costo da inserire nel calcolo della usurarietà del tasso, le ‘Istruzioni per la rilevazione dei tassi effettivi globali medi ai sensi della legge sull’usura’ della Banca d’Italia del 2009 comprendono le spese di istruttoria, di incasso rata e invio comunicazioni, le spese di chiusura pratica/liquidazione interessi, le spese di perizia, il costo dell’attività di mediazione sostenuto dal cliente, le spese per assicurazioni/garanzie inerenti il finanziamento (ad es. polizze vita, invalidità, disoccupazione; deposito titoli amministrato; commissioni polizze fideiussorie) nonché gli…

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Fido di fatto

Secondo una parte significativa della giurisprudenza di merito (Trib. Torino 2.7.2015; Trib. Alessandria  21.2.2015; Trib. Taranto 17.9.2015; Trib. Napoli 2.1.2014; App. Torino 3.5.2013; Trib. Monza 26.1.2012; in arg. v. anche Cass. 58/2003), l’assenza di documentazione contrattuale dalla quale far derivare l’esistenza di una apertura di credito può essere superata dall’esame complessivo delle dinamiche del rapporto di conto corrente. Sono, in particolare, circostanze idonee ad attestare l’esistenza di un c.d. fido di fatto gli estratti conto (specie se evidenziano tassi differenziati), i riassunti scalari, la segnalazione dell’accordato alla Centrale rischi, l’applicazione della CMS, la presenza di eventuali terzi garanti nonché, soprattutto, la sistematica e tollerata operatività con ‘saldo passivo’: << neppure consta che la banca abbia mai [pretesa scopertura senza affidamenti],…

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Crisi bancarie e strumenti di tutela dei risparmiatori

Come difendersi e gestire il contenzioso per: azioni illiquide di Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca; obbligazioni subordinate di Banca Marche, Etruria, Carife e Carichieti L’obiettivo del corso è quello di offrire, con taglio pratico, utili strumenti operativi per tutti gli avvocati e i consulenti che affrontano sul campo le questioni più attuali del contenzioso finanziario. Di assoluta attualità sono i casi di Banca Popolare di Vicenza e di Veneto Banca, che hanno emesso e venduto al pubblico azioni, che sono state successivamente fortemente svalutate, con perdite ingenti per gli investitori. Altrettanto di estrema attualità è il caso di quattro altre banche italiane (Banca Etruria e Banca Marche nonché Cassa di risparmio di Chieti e di Ferrara), dapprima commissariate e poi…

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Bancomat e responsabilità della banca

La diligenza professionale della banca ex art. 1176, 2° co., c.c., è al centro di una recentissima sentenza della Cassazione (Cass. 19.1.2016, n. 806, scarica la sentenza). Nella decisione in commento – relativa ad una truffa al Bancomat – è censurata la violazione, da parte della banca, del dovere di diligenza specifica derivante dal rapporto contrattuale e dalla peculiarità degli obblighi di custodia dello sportello Bancomat. Come precisato nella sentenza, la diligenza professionale deve valutarsi non solo con riferimento all’attività di esecuzione contrattuale in senso stretto ma anche in relazione ad ogni tipo di atto e operazione oggettivamente riferibile ai servizi contrattualmente forniti (nella fattispecie, il servizio Bancomat). Richiamando un suo precedente giurisprudenziale in argomento (Cass. 13777/2007), la Cassazione ha…

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I privilegi processuali del creditore fondiario

L’art. 41 t.u.b. disciplina l’esecuzione immobiliare per credito fondiario e i suoi rapporti con la procedura fallimentare. La norma contempla taluni privilegi procedurali in deroga alla disciplina ordinaria dell’espropriazione immobiliare prevista dal codice di procedura civile, finalizzati a rendere massimamente rapide ed efficaci, per la banca finanziatrice, le azioni esecutive e le operazioni di attribuzione del ricavato delle stesse (la Cassazione ha reiteratamente identificato la natura del privilegio sancito dall’art. 41 t.u.b. come privilegio più che altro di riscossione: Cass. 17.12.2004, n. 23572; Cass. 8.9.2011, n. 18436). Le peculiarità dell’espropriazione di credito fondiario – non classificabile come un’esecuzione speciale – rispetto a quella ordinaria riguardano a) la fase iniziale del processo esecutivo; b) il diritto al soddisfacimento anticipato della banca…

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La commissione di istruttoria veloce (CIV)

Il secondo comma dell’art. 117-bis T.U.B. stabilisce che << a fronte di sconfinamenti in assenza di affidamento ovvero oltre il limite del fido, i contratti di conto corrente e  di  apertura  di credito possono prevedere, quali unici oneri a  carico  del  cliente, una commissione di istruttoria veloce determinata  in  misura  fissa, espressa in valore assoluto, commisurata  ai  costi  e  un  tasso  di interesse debitore sull’ammontare dello sconfinamento >>. Secondo l’Arbitro Bancario Finanziario, la clausola contrattuale, che prevede l’applicazione della commissione di istruttoria veloce (CIV) al «verificarsi di ogni operazione di addebito sul conto corrente che … generi una situazione di mancanza di disponibilità di fondi del conto stesso», fa sì che la CIV si configuri – contro lo spirito e…

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La domanda giudiziale di interessi anatocistici

Il divieto di pattuizione degli interessi sugli interessi, previsto dall’art. 1283 c.c., consente la capitalizzazione solo a determinate condizioni, ovvero dal giorno della domanda giudiziale o per effetto di convenzione posteriore alla scadenza degli interessi e sempre che questi siano scaduti da almeno sei mesi. Riguardo alla domanda giudiziale, i principi stabiliti dalla Cassazione sono sintetizzabili come segue (Cass. 24160/2014; Cass. 21340/2013; Cass. 5218/2011; Cass. 4935/2006; Cass. 10500/2006; Cass. 9474/2004; Cass. 12043/2004; Cass. 8377/2000; Cass. 7507/2001; Cass. Sez. Un., 10156/1998; Cass., Sez. Un., 670/1975): – la corresponsione degli interessi anatocistici presuppone che si tratti di interessi accumulatisi per almeno sei mesi alla data di proposizione della domanda; – la parte deve farne richiesta in giudizio con una domanda specificamente rivolta…

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