Diritto Bancario

Ripristinato l’anatocismo bancario

Il 23 marzo u.s. la Camera dei deputati ha approvato a larga maggioranza il disegno di legge di conversione del d.l. 14.2.2016, n. 18 (c.d. decreto banche). Con un emendamento dell’ultima ora è stato riformulato, ancora una volta, il secondo comma dell’art. 120 del Testo unico bancario (d.lgs. n. 385/1993) che, come noto, disciplina l’anatocismo bancario. In via di sintesi, la nuova disciplina dell’anatocismo bancario (che dovrà essere a breve definitivamente approvata dall’altro ramo del Parlamento) è riassumibile come segue: – nei rapporti di conto corrente o di conto di pagamento e nei finanziamenti concessi attraverso le carte di credito (le cosiddette revolving card) ai clienti deve essere garantita la stessa periodicità nel conteggio degli interessi debitori e creditori –…

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Buona fede e diligenza nei rapporti bancari

L’elaborazione giurisprudenziale di legittimità ha evidenziato che l’istituto bancario deve uniformare la propria condotta 1) al canone di correttezza e buona fede (art. 1175 c.c.), il quale deve sempre connotare il rapporto obbligatorio nelle diverse fasi attuative, nonché 2) allo standard di diligenza qualificata dell’operatore professionale, secondo quanto previsto dal secondo comma dell’art.1176 c.c. La buona fede negoziale, assurgendo a criterio oggettivo di valutazione del comportamento secondo i canoni di lealtà e probità, si sostanzia in un generale obbligo di solidarietà che impone a ciascuna delle parti di agire in modo da preservare gli interessi dell’altra, trovando tale impegno solidaristico il suo limite unicamente nell’interesse proprio del soggetto tenuto, pertanto, al compimento di tutti gli atti giuridici e/o materiali che…

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Usura bancaria: aspetti processuali

Nei giudizi in materia di usura bancaria, l’attore deve produrre i decreti ministeriali trimestrali recanti l’indicazione del tasso-soglia di cui è lamentato il superamento. L’omessa produzione non è rimediabile ex art. 113 c.p.c. poiché i predetti decreti ministeriali sono atti meramente amministrativi, che non costituiscono fonti del diritto (ex multis Cass. 15065/2014; Cass., Sez. Un., 9941/2009; Cass. 12476/2002; Cass. 8742/2001).             È altresì onere della parte circostanziare (contestazioni specifiche) quali i modi, i tempi e la misura del superamento del tasso-soglia, diversamente essendo la relativa azione giudiziale una attività meramente dilatoria (Trib. Latina 28.8.2013; Trib. Ferrara 5.12.2013; Trib. Napoli 17.6.2014; Trib. Busto Arsizio 7.11.2014; Trib. Ancona 18.11.2014; Trib. Cagliari 16.6.2015; Trib. Palermo 27.1.2016).              Alla luce delle considerazioni svolte, sono abitualmente rigettate domande giudiziali genericamente formulate e…

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Scoperto di conto e Centrale Rischi

Il recesso da una apertura di credito a tempo indeterminato è illegittimo se arbitrario e imprevedibile, ossia qualora contrasti con la logica aspettativa di chi, sulla base di rapporti usualmente tenuti dalla banca e sull’assoluta normalità commerciale dei rapporti in atto, abbia fatto affidamento sulla provvista concessa; e non si può altresì pretendere che l’accreditato possa essere pronto in qualsiasi momento alla restituzione delle somme già usufruite, se non a patto di eliminare i motivi che hanno condotto il medesimo a chiedere l’apertura di credito in conto corrente (Cass. n. 4538/1997; Cass. n. 9321/2000). In sostanza, le regole di condotta degli istituti bancari devono essere ispirate a correttezza e buona fede. Sulla base di questi presupposti, la giurisprudenza di merito…

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La Cassazione su estratto conto e ‘usi piazza’

È consolidato orientamento della Cassazione che la mancata tempestiva contestazione, da parte del correntista, degli estratti conto inviati nel corso del rapporto, renda inoppugnabili gli addebiti e gli accrediti ivi contenuti solo sotto il profilo contabile, ma non sotto quello della validità ed efficacia dei rapporti obbligatori dai quali le partite del conto derivano (ex multis Cass. n. 20221/2015; Cass. n. 11626/2011; Cass. n. 3574/2011; Cass. n. 6514/2007; Cass. n. 10376/2006; Cass. n. 7662/2005; Cass. n. 10186/2001; Cass. n. 10129/2001). Di conseguenza, la mancata contestazione non comporta la decadenza da eventuali eccezioni relative alla validità ed efficacia delle clausole contrattuali che giustificano i versamenti cui le annotazioni si riferiscono né dalla conseguente azione di ripetizione delle somme percepite dalla banca….

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Preavviso segnalazione a sofferenza

La Circolare Banca d’Italia n. 139/1991 “Centrale dei rischi. Istruzioni per gli intermediari creditizi” (14° aggiornamento) stabilisce che gli intermediari devono informare per iscritto il cliente e gli eventuali coobbligati (garanti, soci illimitatamente responsabili) la prima volta che lo segnalano a sofferenza in Centrale dei rischi (tale obbligo non configura in alcun modo una richiesta di consenso all’interessato per il trattamento dei suoi dati).       Il Collegio di coordinamento ABF n. 3089/2012 ha ritenuto che tale preavviso – espressione dell’obbligo di correttezza, buona fede e solidarietà che è accessorio di ogni contratto bancario – abbia la funzione di consentire al cliente di non incorrere nella pregiudizievole segnalazione: il destinatario del preavviso potrebbe, infatti, far rilevare la mancanza del presupposto sostanziale…

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Azione di ripetizione di indebito (art. 2033 c.c.)

Se, dopo la conclusione di un contratto di apertura di credito bancario regolato in conto corrente, il correntista agisca per far dichiarare la nullità della clausola che preveda la corresponsione di interessi anatocistici e per la ripetizione di quanto pagato indebitamente a questo titolo, il termine di prescrizione decennale cui tale azione di ripetizione è soggetta decorre, qualora i versamenti eseguiti dal correntista in pendenza del rapporto abbiano avuto solo funzione ripristinatoria della provvista (conto affidato regolarmente mantenuto nel fido), dalla data in cui sia stato estinto il saldo di chiusura del conto in cui gli interessi non dovuti siano stati registrati (Cass., Sez. Un., n. 24418/2010; conf. Cass. n. 6857/2014). A chi spetta l’onere probatorio di indicare e allegare…

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Tasso di interesse usurario

L’art. 644 c.p. stabilisce che “per la determinazione del tasso di interesse usurario si tiene conto delle commissioni, remunerazioni a qualsiasi titolo e delle spese, escluse quelle per imposte e tasse, collegate alla erogazione del credito”.             Tra le voci di costo da inserire nel calcolo della usurarietà del tasso, le ‘Istruzioni per la rilevazione dei tassi effettivi globali medi ai sensi della legge sull’usura’ della Banca d’Italia del 2009 comprendono le spese di istruttoria, di incasso rata e invio comunicazioni, le spese di chiusura pratica/liquidazione interessi, le spese di perizia, il costo dell’attività di mediazione sostenuto dal cliente, le spese per assicurazioni/garanzie inerenti il finanziamento (ad es. polizze vita, invalidità, disoccupazione; deposito titoli amministrato; commissioni polizze fideiussorie) nonché gli…

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Fido di fatto

Secondo una parte significativa della giurisprudenza di merito (Trib. Torino 2.7.2015; Trib. Alessandria  21.2.2015; Trib. Taranto 17.9.2015; Trib. Napoli 2.1.2014; App. Torino 3.5.2013; Trib. Monza 26.1.2012; in arg. v. anche Cass. 58/2003), l’assenza di documentazione contrattuale dalla quale far derivare l’esistenza di una apertura di credito può essere superata dall’esame complessivo delle dinamiche del rapporto di conto corrente. Sono, in particolare, circostanze idonee ad attestare l’esistenza di un c.d. fido di fatto gli estratti conto (specie se evidenziano tassi differenziati), i riassunti scalari, la segnalazione dell’accordato alla Centrale rischi, l’applicazione della CMS, la presenza di eventuali terzi garanti nonché, soprattutto, la sistematica e tollerata operatività con ‘saldo passivo’: << neppure consta che la banca abbia mai [pretesa scopertura senza affidamenti],…

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Crisi bancarie e strumenti di tutela dei risparmiatori

Come difendersi e gestire il contenzioso per: azioni illiquide di Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca; obbligazioni subordinate di Banca Marche, Etruria, Carife e Carichieti L’obiettivo del corso è quello di offrire, con taglio pratico, utili strumenti operativi per tutti gli avvocati e i consulenti che affrontano sul campo le questioni più attuali del contenzioso finanziario. Di assoluta attualità sono i casi di Banca Popolare di Vicenza e di Veneto Banca, che hanno emesso e venduto al pubblico azioni, che sono state successivamente fortemente svalutate, con perdite ingenti per gli investitori. Altrettanto di estrema attualità è il caso di quattro altre banche italiane (Banca Etruria e Banca Marche nonché Cassa di risparmio di Chieti e di Ferrara), dapprima commissariate e poi…

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