Diritto Bancario

Recesso dall’apertura di credito in c/c

In tema di recesso dal contratto di apertura di credito in conto corrente, la giurisprudenza di legittimità ha chiarito che “nel contratto di apertura di credito bancario a tempo indeterminato, il termine previsto per il preavviso di recesso dall’art. 1845 c.c. può essere convenzionalmente stabilito dalle parti e – anteriormente alla introduzione della disciplina sui contratti del consumatore, avvenuta ad opera dell’art. 25 l. 6 febbraio 1996 n. 52 – può essere fissato in un solo giorno, salvo il rispetto della buona fede “in executivis” (Cass. 21/02/2003, n. 2642; conf. Cass. n. 4538/1997; Cass. n. 11566/1993; Cass. n. 9307/1994; per la giurisprudenza di merito, Trib. Cassino 24.05.2014; Trib. Benevento 25.5.2017). In altri termini, stabilita la legittimità della clausola con cui…

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La Cassazione sugli oneri probatori del correntista-attore

Una recente ordinanza della Suprema Corte (Cass. 4 dicembre 2017 n. 28945), offre lo spunto per ripercorrere alcuni punti fermi della giurisprudenza di legittimità in tema di oneri probatori del correntista-attore: – in caso di domanda di ripetizione di indebito oggettivo l’onere della prova grava sul creditore istante, il quale è tenuto a provare i fatti costitutivi della sua pretesa, e quindi sia l’avvenuto pagamento, sia la mancanza di una causa che lo giustifichi (Cass. 13 novembre 2003, n. 17146; sull’onere di provare l’inesistenza di una causa giustificativa del pagamento, cfr. pure, ad es.: Cass. 14 maggio 2012, n. 7501; Cass. 10 novembre 2010, n. 22872; Cass. 9 febbraio, n. 2903; Cass. 17 marzo 2006, n. 5896); – spetta dunque…

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Polizze assicurative connesse al finanziamento

Una recente decisione del Collegio di Coordinamento dell’ABF (n. 10621 del 12 settembre 2017) ha operato una interessante ricognizione dei requisiti di obbligatorietà o facoltatività delle polizze assicurative abitualmente connesse ai finanziamenti (indipendentemente dalla qualificazione formale che ha ricevuto la polizza), anche ai fini e per gli effetti dell’art. 121 TUB. Come noto, la stipulazione di una polizza assicurativa può incidere sulle condizioni del contratto di finanziamento ogni qual volta sia idonea ad incidere ex ante – eliminandolo o riducendolo – sul rischio di solvibilità del cliente sopportato dal finanziatore. Di seguito  sono indicati gli aspetti salienti della decisione del Collegio di Coordinamento dell’ABF n. 10621/2017: – in presenza di un contratto di finanziamento nel quale le parti hanno indicato…

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La Legge n. 3/2012 sul sovraindebitamento (c.d. legge ‘salva suicidi’)

La L. 3/2012, invero poco conosciuta e utilizzata, stabilisce che, al fine di porre rimedio alle situazioni di  sovraindebitamento non soggette nè assoggettabili a procedure concorsuali (diverse da quelle regolate dalla predetta legge), è consentito al debitore concludere un accordo con i creditori nell’ambito della procedura di composizione della crisi. Per  ‘sovraindebitamento’ si intende la situazione di “perdurante squilibrio tra le obbligazioni assunte e il patrimonio prontamente liquidabile per farvi fronte, che determina la rilevante  difficoltà di  adempiere  le  proprie   obbligazioni,   ovvero   la   definitiva incapacità di adempierle regolarmente” (art. 6 L. 3/2012). L’art. 7 della L. 3/2012 detta le condizioni di ammissibilità del beneficio. In sostanza, il debitore in stato di sovraindebitamento può proporre ai creditori, con l’ausilio degli Organismi…

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Correttezza e buona fede nell’attività bancaria

Gli artt.  1175, 1375 e 1337 c.c., il Testo unico bancario e le Disposizioni di vigilanza di Bankitalia impongono alle banche, nello svolgimento della propria attività professionale, il rispetto di obblighi di correttezza e buona fede in tutte le fasi del rapporto banca-cliente. La buona fede svolge, dunque, un ruolo centrale nella esecuzione e interpretazione dei contratti bancari. La buona fede oggettiva impone alle parti di comportarsi secondo lealtà e le impegna al compimento di azioni/atti necessari alla salvaguardia dell’interesse/utilità della controparte nella misura in cui essi non comportino un apprezzabile sacrificio a proprio carico: “il principio di correttezza e buona fede deve essere inteso in senso oggettivo in quanto enuncia un dovere di solidarietà (art. 2 Cost.) che, operando…

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Documentazione idonea al ricalcolo del saldo del conto

In tema di rapporti bancari in conto corrente, la dichiarazione di nullità delle clausole contrattuali che, ad es., fanno rinvio agli usi per la determinazione del tasso d’interesse ultralegale e di quelle che prevedono la capitalizzazione trimestrale degl’interessi, imponendo di procedere alla rideterminazione del saldo del conto, con applicazione del tasso legale ed esclusione dell’anatocismo, fa sorgere a carico della banca l’onere di produrre gli estratti conto a partire dalla data d’instaurazione del rapporto, in modo tale da consentire la ricostruzione integrale dell’andamento del dare e dell’avere, sulla base di dati contabili certi relativi alle operazioni registrate, risultando inutilizzabili, a tal fine, criteri presuntivi od approssimativi (Cass. 6384/2017; Cass. 20693/2016; Cass.21579/2013; Cass. 21466/2013). Secondo la giurisprudenza di legittimità, la particolare…

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Contratti bancari e disconoscimento di firma

Nel contenzioso bancario talora è sollevata dalla clientela l’eccezione di apocrifia delle firme apposte in calce al contratto di finanziamento ed ai moduli allegati (con contestuale richiesta di consulenza tecnica grafologica). Parte della giurisprudenza di merito (Trib. Lecce 14.6.2017; Trib. Lecce 1.8.2016; Trib. Pordenone 19.8.2009) non ritiene meritevole di accoglimento una siffatta eccezione sulla base della pregressa condotta tenuta dal cliente, ossia quando questi non abbia mai disconosciuto né l’avvenuto finanziamento, né i pagamenti effettuati e soprattutto, prima dell’avvio delle azioni giudiziali da parte della banca, non abbia sconfessato la firma apposta sui documenti. In altri termini, il disconoscimento della firma è stimato inammissibile, poiché comportamento incompatibile con quello tenuto durante l’esecuzione del contratto di finanziamento. Le decisioni sopra indicate…

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Cartolarizzazione dei crediti e carenza di legittimazione passiva della banca cedente

Secondo parte della giurisprudenza di merito, devono essere rigettate le domande formulate nei confronti della banca cedente nell’ambito di una operazione di cartolarizzazione dei crediti ex artt. 1 e 4 della Legge n. 130 del 30 aprile 1999 e art. 58 TUB (cessione di rapporti giuridici): sull’opponibilità delle eccezioni al solo cessionario, se regolarmente realizzati gli adempimenti pubblicitari ex l. 130/1999, cfr. Trib. Milano 12.1.2016; Trib. Pavia 12.10.2016; Trib. Napoli Nord 10.11.2016; Trib. Rieti 18.4.2017. Gli argomenti delle pronunce suddette sono, a grandi linee, sintetizzabili come segue: – l’art. 58 TUB consente la cessione a banche (nonché ai soggetti, diversi dalle banche, inclusi nell’ambito della vigilanza consolidata ai sensi degli articoli 65 e 109 TUB e in favore degli intermediari…

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Contratto autonomo di garanzia

Mentre il fideiussore è un ‘vicario’ del debitore, l’obbligazione del garante autonomo si pone in via del tutto autonoma rispetto all’obbligo primario di prestazione, essendo qualitativamente diversa da quella garantita, perché non necessariamente sovrapponibile ad essa e non rivolta all’adempimento del debito principale, bensì ad indennizzare il creditore insoddisfatto mediante il tempestivo versamento di una somma di denaro predeterminata, sostitutiva della mancata o inesatta prestazione del debitore. Con la sentenza 18 febbraio 2010, n. 3947, le Sezioni Unite della Cassazione hanno operato una estensione sul piano interpretativo delle garanzie autonome – componendo il contrasto giurisprudenziale sorto circa l’idoneità o no della clausola di pagamento “a semplice richiesta” o “a prima richiesta” a determinare la trasformazione della fideiussione in contratto autonomo…

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Usura sopravvenuta: la decisione delle Sezioni Unite

Le Sezioni Unite della Cassazione hanno risolto un contrasto giurisprudenziale relativo all’applicabilità o no della normativa antiusura (L. 108/1996) ai contratti di mutuo stipulati prima dell’entrata in vigore di quest’ultima. Il problema della c.d. ‘usura sopravvenuta’ riguarda i finanziamenti (sopratutto a tasso fisso) stipulati prima dell’entrata in vigore della L. 108/1996 (ma anche i finanziamenti stipulati successivamente), in cui gli interessi originariamente pattuiti nell’ambito del tasso-soglia, a seguito della sopraggiunta modifica del limite di usurarietà, si attestano al di sopra dello stesso. Come risaputo, in seno alla giurisprudenza di legittimità sono maturati, al riguardo, due contrastanti indirizzi. Un primo orientamento (Cass. 26/06/2001, n. 8742; Cass. 24/09/2002, n. 13868; Cass. 13/12/2002, n. 17813; Cass. 25/03/2003, n. 4380; Cass. 08/03/2005, n. 5004;…

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