Diritto Bancario

Fido di fatto

Secondo la giurisprudenza (cfr. App. Torino 3.5.2013; Trib. Torino 4.4.2014, 2.7.2015, 3.1.2017; Trib. Alessandria 21.2.2015; Trib. Taranto 17.9.2015; Trib. Benevento 10.2.2016; Trib. Reggio Emilia 17.9.2016; Trib. Bergamo 3.8.2016; Trib. Pistoia 20.10.2016; App. Napoli 28.12.2016; Trib. Milano 11.1.2017 e 15.2.2017; Trib. Teramo 8.2.2017) si deve ritenere sussistente tra le parti un contratto di apertura di credito in difetto di contratto, con limite massimo quello effettivamente raggiunto, allorché il correntista abbia operato costantemente con saldo passivo, comportamento che non avrebbe evidentemente potuto tenere in assenza del consenso della banca, specie laddove non risulti che quest’ultima abbia mai chiesto rientri né assunto qualunque altra iniziativa negativa nei confronti del cliente. Ulteriore prova dell’affidamento è rappresentata dalla circostanza che la banca abbia costantemente applicato…

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Compensazione tra i saldi di più rapporti o più conti

L’art. 1853 c.c. stabilisce che “Se tra la banca e il correntista esistono più rapporti o più conti, ancorché in monete differenti, i saldi attivi e passivi si compensano reciprocamente, salvo patto contrario”. Cass. n. 12953/2016, in materia di conto corrente bancario, intervenendo sulla disposizione suddetta, nel rilevare che la stessa è dettata allo scopo di garantire la banca contro ogni scoperto non specificamente pattuito che risulti a debito del cliente quale effetto di un qualsiasi rapporto o conto corrente fra le due parti, ha confermato che la compensazione tra saldi attivi e passivi, anche a favore del correntista, deve essere attuata mediante annotazioni in conto, e, in particolare (alla luce del principio dell’unità dei conti), attraverso la immissione del saldo di un conto,…

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La Cassazione su interessi e anatocismo

Cass. n. 18292/2016 ha ribadito che in tema di obbligazioni pecuniarie, gli interessi, contrariamente a quanto avviene nell’ipotesi di somma di danaro dovuta a titolo di risarcimento del danno di cui essi integrano una componente necessaria, hanno fondamento autonomo rispetto al debito al quale accedono, sicché gli stessi – siano corrispettivi, compensativi o moratori – possono essere attribuiti, in applicazione degli artt. 99 e 112 c.p.c., soltanto su espressa domanda della parte. Cass. n. 3480/2016 ha affermato che il requisito della forma scritta per la determinazione degli interessi extralegali (art. 1284, comma 3, c.c.) non postula necessariamente che la corrispondente convenzione contenga una puntuale indicazione in cifre del tasso così stabilito, ben potendo essere soddisfatto attraverso il richiamo, per iscritto,…

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Oneri probatori del correntista-attore

Secondo il costante orientamento della giurisprudenza di legittimità e di merito (di recente Trib. Foggia 2.11.2016),  incombe sul correntista-attore, ex art. 2697 c.c., la prova dei fatti costitutivi della sua pretesa, e quindi la dimostrazione non solo dell’avvenuto pagamento, ma anche della inesistenza di una causa giustificativa del pagamento per la parte che si assume non dovuta (mancanza causa debendi) ovvero del successivo venir meno di questa (cfr. Cass. 7501/2012; Trib. Roma 26.2.2013). Dall’onere della prova in capo al correntista derivano, tra l’altro, i seguenti corollari: – innanzitutto, l’attore ha l’onere di allegare e provare – in modo specifico – le contestazioni sollevate: egli non può limitarsi ad allegazioni generiche, atteso che ciò finirebbe “con il rendere l’azione proposta meramente…

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L’inclusione della mora nelle istruzioni di Banca d’Italia segue la Direttiva Comunitaria

Banca d’Italia nelle proprie “Istruzioni per la rilevazione del TEG”, indicando tra gli elementi esclusi dal calcolo gli interessi di mora, sottolinea che l’esclusione interviene solo nel caso di “inadempimento”. Infatti anche l’articolo 19, paragrafo 2 della Dir. 2008/48/CE prevede che “Al fine di calcolare il tasso annuo effettivo globale, si determina il costo totale del credito al consumatore, ad eccezione di eventuali penali che il consumatore sia tenuto a pagare per la mancata esecuzione di uno qualsiasi degli obblighi stabiliti nel contratto…..” e prosegue, al paragrafo 3, citando che “Il calcolo del tasso annuo effettivo globale è fondato sull’ipotesi che il contratto di credito rimarrà valido per il periodo di tempo convenuto e che il creditore e il consumatore adempiranno ai loro obblighi nei termini ed entro le date…

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La ricognizione di debito preclude la possibilità di dedurre l’invalidità del rapporto giuridico sottostante?

La ricognizione di debito ex art. 1988 c.c. ha natura giuridica di promessa unilaterale, che non costituisce fonte generale di obbligazione ma produce effetti obbligatori solo nei casi previsti dalla legge. Trattasi di un negozio unilaterale recettizio, avente ad oggetto una dichiarazione di volontà con cui una parte si obbliga ad una determinata prestazione. Di regola, una dichiarazione-ricognizione titolata, nella quale viene richiamato appunto il titolo, e cioè la ragione del debito riconosciuto, “non costituisce autonoma fonte di obbligazione ma ha soltanto effetto confermativo di un precedente rapporto fondamentale, venendo ad operarsi – in forza dell’art. 1988 c.c., nella cui previsione rientrano anche le dichiarazioni titolate – un’astrazione meramente processuale della causa debendi, dalla cui esistenza e validità non può prescindersi sotto il profilo sostanziale; con il conseguente venir meno…

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Le spese di assicurazione contestuali all’erogazione del credito rientrano nel TEG

Le Istruzioni di vigilanza della Banca d’Italia prevedono che nel calcolo del tasso usurario deve tenersi conto delle commissioni, remunerazioni a qualsiasi titolo e delle spese, escluse quelle per imposte e tasse, collegate all’erogazione del credito: in particolare, sono incluse “le spese per le assicurazioni o garanzie, imposte dal creditore, intese ad assicurare al creditore il rimborso totale o parziale del credito“. La disposizione è stata abitualmente interpretata nel senso dell’esclusione dal paniere delle voci rilevanti per il calcolo usurario delle spese (ad es. di assicurazione) ‘facoltative’. Con la recente decisione del 4 aprile 2017, n. 8806, la Corte di Cassazione ha stabilito, in argomento, il seguente principio di diritto: “in relazione alla ricomprensione di una spesa di assicurazione nell’ambito delle voci economiche…

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Fidejussioni e Garanzie reali fanno cumulo nel TAEG (e nel TEG): la nuova frontiera del contenzioso bancario

Banca d’Italia ha informato gli Intermediari della necessità di tenere conto delle garanzie (fidejussioni personali e garanzie reali) ai fini del calcolo del TAEG (Tasso Annuo Effettivo Globale comunicato al cliente), nonché del TEG (Tasso Effettivo Globale), stabilendo i criteri e le modalità per attribuire un costo a dette garanzie, in risposta alle esigenze di pieno rispetto della L. 108/96 (normativa antiusura). Questo principio è ulteriormente avvalorato dalle Disposizioni di Trasparenza in vigore dal 1° novembre 2016. Dall’applicazione di queste direttive discende un aumentato profilo di responsabilità per l’intermediario, il quale, peraltro, deve tenere a disposizione del cliente le informazioni e i criteri utilizzati per il costo attribuito alla garanzia, nonché della formula di calcolo del TAEG applicata con inclusione…

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Contratto bancario monofirma

Si segnala una recente decisione della Corte di Appello di Torino del 28 febbraio 2017 (allegata) che, in adesione al mutato indirizzo giurisprudenziale della Cassazione (cfr. Cass. 5919/2016; Cass. 7068/2016; 10711/2016; Cass. 6559/2017), ha confermato che “in tema di contratti per i quali la legge  richiede la forma scritta “ad substantiam”, la produzione in giudizio della scrittura da parte del contraente che non l’ha sottoscritta realizza un equivalente della sottoscrizione, con conseguente perfezionamento del contratto con effetti “ex nunc” e non “ex tunc”, essendo necessaria la formalizzazione delle dichiarazioni di volontà che lo creano“. La Corte di appello torinese precisa che ciò non significa che il requisito della forma scritta ad substantiam nei contratti non possa essere soddisfatto se le…

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Consulenza tecnica d’ufficio e presclusioni istruttorie

Nel contenzioso bancario, specie nel caso di accertamenti contabili sui conti correnti, la CTU è indispensabile per verificare la correttezza del calcolo degli interessi. In linea generale, la consulenza non costituisce la sede per aggirare decadenze in cui le parti siano incorse. Rientra, infatti, nei poteri-doveri del consulente unicamente l’acquisizione di documentazione, essenzialmente di carattere tecnico, di natura accessoria, utile al fine di dare compiutamente risposta ai quesiti sottopostigli dal giudice: “è consentito al consulente tecnico d’ufficio acquisire ogni elemento necessario a rispondere ai quesiti, sebbene risultante da documenti non prodotti dalle parti, sempre che si tratti di fatti accessori, rientranti nell’ambito strettamente tecnico della consulenza e costituenti il presupposto necessario per rispondere ai quesiti formulati, e non di fatti…

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