Diritto Bancario

Sulla rilevanza degli interessi moratori ai fini della valutazione di usurarietà

In dottrina e giurisprudenza vi è contrasto sulla rilevanza degli interessi moratori ai fini della valutazione di usurarietà del contratto di finanziamento. Parte della giurisprudenza (da ultimo Trib. Modena 7.6.2016; Trib. Perugia 23.6.2016; Trib. Brescia 30.9.2016; Trib. Napoli 21.11.2016; Trib. Roma  8.5.2017; Trib. Napoli 10.7.2017) afferma l’irrilevanza degli interessi di mora per la determinazione dell’eventuale superamento della soglia di usura  sulla base dei seguenti argomenti: – risulterebbe irragionevole valutare l’usurarietà o meno degli interessi applicati al prestito, quando lo sconfinamento avvenga ad opera di poste passive – quali gli interessi di mora – che non siano state tenute in considerazione per la determinazione del limite di usura (c.d. principio di simmetria/omogeneità di confronto, cfr. Cass., 22.6.2016, n. 12965); – ai…

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Responsabilità della banca per illegittima segnalazione alla Centrale dei rischi

La condotta della banca che effettui una illegittima segnalazione alla Centrale dei rischi configura una sua responsabilità contrattuale ed extracontrattuale, sia a seguito della violazione dei canoni di correttezza e buona fede richiesti nello svolgimento di ogni rapporto obbligatorio secondo le norme generali ex artt. 1715, 1374, 1375 c.c., sia  ex art. 2043 c.c. (risarcimento per fatto illecito) (ex multis Cass. n. 13345/2006; Trib. Ascoli Piceno 13.9.2016; Trib. Verona 12.11.2015 e 27.4.2014; Trib. Milano 19.2.2001; Trib. Napoli 19.1.1998). Abitualmente è ritenuto ammissibile il concorso cumulativo di una azione di responsabilità contrattuale con una di responsabilità extracontrattuale, atteso che le due azioni nascono da presupposti diversi: la prima deriva, come detto, dall’inadempimento di espressi obblighi contrattuali (buona fede, correttezza, solidarietà contrattuale:…

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ABF e ius variandi

L’art. 118 TUB fissa condizioni e limiti precisi per l’esercizio della facoltà di modifica unilaterale delle condizioni del contratto (c.d. ius variandi). Le norme vigenti prevedono che le banche e gli intermediari finanziari debbano inviare alla propria clientela una comunicazione preventiva che illustri il contenuto della modifica unilaterale proposta, le motivazioni che ne sono alla base e la data di entrata in vigore. Entro tale data il cliente ha la possibilità di recedere dal contratto senza spese. Se il cliente non recede dal contratto le variazioni si intendono approvate e producono effetti dalla data indicata nella proposta di modifica unilaterale. L’ABF con la decisione n. 8802/2016 ha evidenziato che l’art. 118 TUB regola le modalità con cui la banca può…

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Versamenti ripristinatori e rimesse solutorie:breve rassegna di giurisprudenza di legittimità

Se, dopo la conclusione di un contratto di apertura di credito bancario regolato in conto corrente, il correntista agisca per far dichiarare la nullità della clausola che preveda la corresponsione di interessi anatocistici e per la ripetizione di quanto pagato indebitamente a questo titolo, il termine di prescrizione decennale cui tale azione di ripetizione è soggetta decorre, qualora i versamenti eseguiti dal correntista in pendenza del rapporto abbiano avuto solo funzione ripristinatoria della provvista, dalla data in cui sia stato estinto il saldo di chiusura del conto in cui gli interessi non dovuti siano stati registrati (Cass., Sez. Un., 24418/2010; conf. Cass. 6857/2014; Cass. 10713/2016; Cass. 3190/2017). Nel contratto di apertura di credito regolata in conto corrente, le singole rimesse…

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Interessi moratori e usura: conferme giurisprudenziali

Appare ormai consolidato l’orientamento giurisprudenziale secondo cui gli interessi di mora rappresentano un onere eventuale che non si ricollega all’erogazione del credito, onere non dovuto dal momento ed in ragione dell’erogazione del finanziamento, ma solo a seguito del realizzarsi dell’inadempimento da parte del debitore, cioè di un evento ulteriore, futuro ed incerto, rimesso alla sfera volitiva di quest’ultimo. Il carattere eventuale di tale onere è rilevante in quanto non è sufficiente che sia stato pattuito o promesso, ma occorre che si sia realizzata la fattispecie applicativa (ritardo nell’adempimento, risoluzione del contratto, ecc.), poiché soltanto a questa condizione la potenzialità può considerarsi divenuta effettiva. Gli interessi di mora, dunque, non possano assumere rilevanza ai fini della verifica sull’usura, senza che si…

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Estratti conto scalari

Nel contenzioso bancario, in ordine agli oneri probatori, è diffuso il convincimento che parte attrice debba produrre in giudizio gli estratti conto analitici, non essendo idonea la produzione dei soli estratti conto scalari (in arg. App. Torino 7.10.2015; App. Milano 7.10.2015; Trib. Milano 23.3.2017). Solo la produzione degli estratti conto, a partire dalla data di apertura del contratto di conto corrente sino alla data della domanda o di chiusura del conto, consente di pervenire – attraverso l’integrale ricostruzione dei rapporti di dare avere tra le parti e con la corretta applicazione del tasso di interesse – alla corretta determinazione dell’eventuale credito del correntista e alla quantificazione degli importi da espungere sul conto; né può ritenersi che per la determinazione del…

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Firma grafometrica e contratti bancari

Inizia ad avere una certa diffusione, anche in ambito bancario, la c.d. firma grafometrica, ossia la possibilità per la clientela di firmare la documentazione contrattuale e la modulistica ad essa correlata in formato elettronico. La firma grafometrica – la cui disciplina è rinvenibile principalmente nel Codice dell’Amministrazione Digitale (Decr. Lgs. n. 82/2005) e nel Decr. Pres. Cons. Min. del 22.2.2013 – è una modalità di firma autografa che possiede requisiti informatici e giuridici che consentono per legge di qualificarla come “firma elettronica avanzata”. La sottoscrizione autografa del documento, previa sua visualizzazione sullo schermo di un monitor, avviene direttamente sul monitor del dispositivo (di regola un tablet) mediante una particolare penna, con una modalità del tutto simile all’apposizione di una normale…

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Usura: il c.d. principio di omogeneità alle Sezioni Unite

Con ordinanza del 20 giugno 2017 n. 15188 (rel. Dolmetta) la Corte di cassazione ha rimesso alle Sezioni Unite delicate questioni in materia di usura, ossia l’inclusione della commissione di massimo scoperto nel calcolo del TEG ante 2010 nonchè il c.d. principio di simmetria/omogeneità di confronto tra Tasso usurario e Tasso soglia. Riguardo a tale ultimo aspetto, secondo parte della giurisprudenza di legittimità  (Cass. 12965/2016;  Cass. 22270/2016): “il giudizio in punto di usurarietà si basa … sul raffronto tra un dato concreto (lo specifico TEG applicato nell’ambito del contratto oggetto di contenzioso) e un dato astratto (il TEGM rilevato con riferimento alla tipologia di appartenenza del contratto in questione), sicché — se detto raffronto non viene effettuato adoperando la medesima…

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La Direttiva Comunitaria per il Trattamento dei Dati personali: la sfera degli interessi e l’accesso ai dati anche per le imprese

Il dibattuto tema dell’acquisizione dell’intera documentazione relativa al rapporto bancario, fin qui principalmente vagliato attraverso il (quasi) esclusivo strumento d’indagine offerto dall’articolo 119 T.U.B., trova, in una più approfondita lettura delle Direttive Comunitarie avvicendatesi sul campo del c.d. “Codice Privacy”, sorprendenti margini di manovrabilità. L’attuale periodo “transitorio” che vede il recepimento del nuovo Regolamento UE 2016/679 del 27 aprile 2016 relativo alla protezione delle persone fisiche con riguardo al trattamento dei dati personali, nonché alla libera circolazione di tali dati – che abroga la Direttiva 95/46/CE – pubblicato in GU UE del 4.5.2016, conferma che l’ambito di protezione della norma investe anche le imprese, e non solo le persone fisiche. Infatti, nelle considerazioni (13) del nuovo Regolamento il Parlamento Europeo…

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La Cassazione sulla separata risolubilità di singoli ordini di investimento

Di recente la Cassazione (Cass. 23 maggio 2017, n. 12937) è tornata a pronunciarsi sul tema della separata risolubilità (ammessa) di singoli ordini di investimento (conf. Cass., 27 aprile 2016, n. 8394; Cass., 18 maggio 2016, n. 10161; Cass., 9 agosto 2016, n. 16820; Cass., 19 maggio 2014, n. 23717), stabilendo il principio di diritto secondo cui “a fronte dell’inadempimento dell’intermediario degli obblighi imposti dalla normativa di legge e di regolamento Consob, l’investitore, contraente non inadempiente, ben può agire per la sola risoluzione dei singoli ordini di investimento nei quali il detto inadempimento si è consumato, fermo comunque restando il necessario riscontro che trattasi, in concreto, di inadempimento di non scarsa importanza rispetto all’ordine per il quale si è verificato“….

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