Diritto Bancario

Contratto autonomo di garanzia

Mentre il fideiussore è un ‘vicario’ del debitore, l’obbligazione del garante autonomo si pone in via del tutto autonoma rispetto all’obbligo primario di prestazione, essendo qualitativamente diversa da quella garantita, perché non necessariamente sovrapponibile ad essa e non rivolta all’adempimento del debito principale, bensì ad indennizzare il creditore insoddisfatto mediante il tempestivo versamento di una somma di denaro predeterminata, sostitutiva della mancata o inesatta prestazione del debitore. Con la sentenza 18 febbraio 2010, n. 3947, le Sezioni Unite della Cassazione hanno operato una estensione sul piano interpretativo delle garanzie autonome – componendo il contrasto giurisprudenziale sorto circa l’idoneità o no della clausola di pagamento “a semplice richiesta” o “a prima richiesta” a determinare la trasformazione della fideiussione in contratto autonomo…

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Usura sopravvenuta: la decisione delle Sezioni Unite

Le Sezioni Unite della Cassazione hanno risolto un contrasto giurisprudenziale relativo all’applicabilità o no della normativa antiusura (L. 108/1996) ai contratti di mutuo stipulati prima dell’entrata in vigore di quest’ultima. Il problema della c.d. ‘usura sopravvenuta’ riguarda i finanziamenti (sopratutto a tasso fisso) stipulati prima dell’entrata in vigore della L. 108/1996 (ma anche i finanziamenti stipulati successivamente), in cui gli interessi originariamente pattuiti nell’ambito del tasso-soglia, a seguito della sopraggiunta modifica del limite di usurarietà, si attestano al di sopra dello stesso. Come risaputo, in seno alla giurisprudenza di legittimità sono maturati, al riguardo, due contrastanti indirizzi. Un primo orientamento (Cass. 26/06/2001, n. 8742; Cass. 24/09/2002, n. 13868; Cass. 13/12/2002, n. 17813; Cass. 25/03/2003, n. 4380; Cass. 08/03/2005, n. 5004;…

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Contratti bancari: validità della convenzione relativa agli interessi

Come noto, l’art. 117, comma 4, del Testo unico bancario prevede che: “I contratti indicano il tasso d’interesse e ogni altro prezzo e condizione praticati, inclusi, per i contratti di credito, gli eventuali maggiori oneri in caso di mora“. L’elaborazione giurisprudenziale di legittimità ha stabilito, al riguardo, che in tema di contratti di mutuo, perché una convenzione relativa agli interessi sia validamente stipulata ai sensi dell’art. 1284, comma 3, c.c. (norma imperativa), la stessa deve avere un contenuto assolutamente univoco e contenere la puntuale specificazione del tasso di interesse; ove il tasso convenuto sia variabile, è idoneo ai fini della sua precisa individuazione il riferimento a parametri fissati su scala nazionale alla stregua di accordi interbancari, mentre non sono sufficienti…

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Fideiussione: garante e qualifica del debitore principale

Secondo un primo orientamento giurisprudenziale, quando un soggetto presta fideiussione per un debitore non consumatore è da considerarsi a sua volta “non consumatore”, poiché la fideiussione è negozio tipicamente accessorio e quindi la qualifica soggettiva del garante sarebbe attratta dalla qualità del debitore principale. La tesi del professionista “di rimbalzo” è stata formulata dalla Corte di Giustizia CE nella sentenza “Dietzinger” (Corte di Giustizia CE, 17.3.1998, C-45/96). La giurisprudenza italiana si è costantemente orientata in senso conforme alla tesi del professionista “di rimbalzo”, ribadendo che “la qualità del debitore principale attrae quella del fideiussore ai fini della individuazione del soggetto che deve rivestire la qualità di consumatore” (Cass. 13.5.2005, n. 10107; Cass. 13.6.2006, n. 13643, Cass. 12.11.2008, n. 27005; Cass….

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Banca e cliente: distribuzione degli oneri probatori

Gli aspetti inerenti alla distribuzione degli oneri probatori è di perdurante interesse per gli operatori del diritto bancario. Punto di partenza è il principio dispositivo della prova, desumibile dal combinato disposto di cui agli artt. 2697 c.c. e 115 c.p.c., secondo cui coloro i quali intendono far valere un proprio diritto in giudizio, devono provare i fatti che ne costituiscono il fondamento: onus probandi incumbit ei qui dicit, non ei qui negat. Tale principio, costituendo l’architrave dell’intero sistema processuale, non può soffrire deroghe se non nei casi espressamente previsti dalla legge, con la conseguenza che il Giudice non può porre a fondamento della propria decisione circostanze che non siano state provate da chi intenda avvalersene. La giurisprudenza di legittimità, nella…

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Sull’utilizzabilità degli estratti conto acquisiti in corso di causa

Si segnala una recentissima ordinanza della Cassazione n. 21472 del 15 settembre 2017 relativa alla utilizzabilità degli estratti conto acquisiti in corso di causa. La questione affrontata dalla Suprema Corte atteneva ad una eccezione relativa alla tardiva produzione dei documenti posti a fondamento della domanda, perché effettuata dalla società ricorrente soltanto nel corso dell’espletamento della consulenza tecnica. Il ragionamento della Cassazione si sviluppa secondo i seguenti passaggi logico-giuridici: – occorre allora innanzitutto precisare che non si verte in materia di una mera azione di ripetizione dell’indebito, bensì di un’azione di rendiconto; – è vero che l’esibizione di documenti non può essere chiesta, ai sensi dell’art. 210 c.p.c., a fini meramente esplorativi, allorquando neppure la parte istante deduca elementi sulla effettiva…

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Rimesse solutorie: eccezione di prescrizione specifica

  Con la recente decisione del 7 settembre 2017, n. 20933, la Corte di Cassazione è intervenuta sulla natura dell’eccezione di prescrizione formulata dalla banca creditrice, censurando la circostanza che, nella fattispecie esaminata, l’eccezione di prescrizione sia stata genericamente formulata dalla banca con riferimento a tutte le rimesse affluite sul conto, senza indicazione di quelle aventi natura solutoria. Nell’ordinanza è rilevato che la Cassazione, “a partire dalla sentenza n. 24418/010 resa a S.U., ha … costantemente affermato che l’azione di ripetizione di indebito proposta dal cliente di una banca, il quale lamenti la nullità delle clausole di capitalizzazione trimestrale degli interessi maturati con riguardo ad un contratto di apertura di credito regolato in conto corrente bancario, è soggetta all’ordinaria prescrizione…

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ABF e ius variandi

L’art. 118 TUB fissa condizioni e limiti precisi per l’esercizio della facoltà di modifica unilaterale delle condizioni del contratto (c.d. ius variandi). Le norme vigenti prevedono che le banche e gli intermediari finanziari debbano inviare alla propria clientela una comunicazione preventiva che illustri il contenuto della modifica unilaterale proposta, le motivazioni che ne sono alla base e la data di entrata in vigore. Entro tale data il cliente ha la possibilità di recedere dal contratto senza spese. Se il cliente non recede dal contratto le variazioni si intendono approvate e producono effetti dalla data indicata nella proposta di modifica unilaterale. L’ABF con la decisione n. 8802/2016 ha evidenziato che l’art. 118 TUB regola le modalità con cui la banca può…

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Requisiti di legittimità della segnalazione a sofferenza alla Centrale Rischi

La Circolare Banca d’Italia n. 139/1991 – Centrale dei rischi – Istruzioni per gli intermediari creditizi stabilisce che “nella categoria di censimento sofferenze va ricondotta l’intera esposizione per cassa nei confronti di soggetti in stato di insolvenza, anche non accertato giudizialmente, o in situazioni sostanzialmente equiparabili, indipendentemente dalle eventuali previsioni di perdita formulate dall’intermediario. … L’appostazione a sofferenza implica una valutazione da parte dell’intermediario della complessiva situazione finanziaria del cliente e non può originare automaticamente al verificarsi di singoli specifici eventi quali, ad esempio, uno o più ritardi nel pagamento del debito o la contestazione del credito da parte del debitore.” Pertanto, perché possa accedersi alla segnalazione di un credito a sofferenza alla Centrale Rischi, la stessa non può costituire…

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La commissione di istruttoria veloce (CIV)

L’art. 117-bis, comma 2, TUB e le relative disposizioni attuative (DM 644/2012) stabiliscono che, a fronte di sconfinamenti, i contratti di conto corrente, apertura di credito e carta di credito possono prevedere a carico del cliente una commissione di istruttoria veloce (CIV), quale unico onere ulteriore rispetto all’applicazione del tasso di interesse sull’ammontare e per la durata dello sconfinamento concesso. Tale disciplina si applica agli sconfinamenti sia in assenza di affidamento, sia oltre il limite dello stesso. Anche per le commissioni di sconfinamento, come per quelle di affidamento, è prevista la nullità delle clausole contrattuali che prevedono l’applicazione di commissioni non conformi alla disciplina legislativa. Ai sensi del DM 644/2012 per ciascun contratto la commissione di istruttoria veloce è determinata…

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