Diritto Bancario

Alcune questioni sul conto corrente bancario

Si segnala una recente decisione della Corte di Cassazione (Cass. n. 279/2019) avente ad oggetto questioni di interesse riguardo al conto corrente bancario, di seguito sintetizzate: – la contestazione delle poste del conto corrente, ai sensi dell’art. 1832 c.c., affinché sia idonea ad elidere gli effetti della prova indiziaria del medesimo, deve essere specifica e deve indicare le singole voci del conto reputate inesatte, pur senza l’esigenza di formule sacramentali; – nel rapporto di conto corrente gli estratti conto costituiscono piena prova del credito della banca anche nei confronti del fideiussore, ove questi non li assoggetti ad alcuna specifica contestazione (Cass. n. 14234/2003; Cass. n. 6258/2002); – perfino il c.d. saldaconto può assolvere l’onere della prova dell’ammontare del credito, tanto…

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Contratto di apertura di credito e titolo esecutivo

Il contratto di apertura di credito (con garanzia ipotecaria) stipulato per atto pubblico, anche se notificato in forma esecutiva, non costituisce un idoneo titolo esecutivo ex art. 474 c.p.c. perché il debito nasce non con la messa a disposizione della somma ma con la sua diretta utilizzazione da parte del debitore (non risultante dall’atto). Con il contratto di apertura di credito, infatti, l’istituto bancario si limita a mettere a disposizione del cliente una determinata somma di denaro (art. 1842 c.c.), con la conseguenza che il credito della banca avente ad oggetto la restituzione delle somme erogate al cliente non sorge direttamente dal contratto, ma deriva dai successivi atti di utilizzazione dell’affidamento posti in essere dal soggetto accreditato. Naturalmente, in forza…

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Servizi di investimento: focus della Cassazione

La recente sentenza della Cassazione n. 1460 del 2019 si segnala per l’esaustiva ricognizione di tematiche, già affrontate dai giudici di legittimità, concernenti i contratti di investimento e spesso al centro del contenzioso banca-investitore. Tra le questioni di interesse, si evidenziano, in particolare, le seguenti: – in tema di intermediazione mobiliare, l’intermediario finanziario, convenuto nel giudizio di risarcimento del danno per violazione degli obblighi informativi, non è esonerato dall’obbligo di valutare l’adeguatezza dell’operazione di investimento nel caso in cui l’investitore, nel contratto-quadro, si sia rifiutato di fornire le informazioni sui propri obiettivi di investimento e sulla propria propensione al rischio, nel qual caso l’intermediario deve comunque compiere quella valutazione, in base ai principi generali di correttezza e trasparenza, tenendo conto…

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Sulla mancata produzione del contratto da parte del correntista attore

Il correntista attore deve produrre in giudizio, unitamente agli estratti conto, il contratto di cui sono contestate le pattuizioni. Ma se è dedotto che non è stato stipulato alcun contratto scritto, l’onere di produzione del contratto di finanziamento grava sulla banca, che ha percepito interessi ultralegali (cfr. art. 1284, comma 3, c.c.), commissioni, spese e simili; in altri termini, il correntista assume l’inadempimento della banca (mancanza del contratto in forma scritta), che è dunque onerata dell’obbligo di provare il proprio adempimento producendo copia del contratto scritto. In tale senso si è pronunciata parte della giurispruenza di merito: – deve escludersi che gli interessi convenzionali siano mai stati nella specie concordati per iscritto fra le parti, in presenza di specifica contestazione…

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Cessione dei rapporti giuridici ex art. 58, comma 2, TUB

L’art. 58, comma 2, TUB ha inteso agevolare la realizzazione della cessione “in blocco” di rapporti giuridici, prevedendo, quale presupposto di efficacia della stessa nei confronti dei debitori ceduti, la pubblicazione di un avviso nella Gazzetta Ufficiale, dispensando la banca cessionaria dall’onere di provvedere alla notifica della cessione alle singole controparti dei rapporti acquisiti, appunto, in blocco, per quanto tale ulteriore attività sia prevista nelle disposizioni di attuazione emanate dalla Banca d’Italia. La giurisprudenza ha affermato che, nell’ipotesi di cessione di azienda bancaria e di cessione di crediti oggetto di cartolarizzazione, la pubblicazione dell’atto di cessione sulla Gazzetta Ufficiale sostituisce la notificazione dell’atto stesso al debitore ceduto, con la conseguenza che, mentre secondo la disciplina ordinaria è sufficiente per il…

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Usura: sull’omessa produzione dei decreti trimestrali

L’allegata decisione (Trib. Sulmona 28.11.2018) si segnala perché ammette la possibilità che l’omessa produzione dei decreti trimestrali possa essere sopperita dal giudice. Pur nella consapevolezza dell’esistenza di un orientamento giurisprudenziale (maggioritario) secondo cui dalla natura di meri atti amministrativi dei decreti ministeriali dovrebbe discendere la non soggezione degli stessi al principio iura novit curia – come ricavabile dalle disposizioni degli artt. 1 preleggi e 113 c.p.c. (cfr. Cass. n. 8742/2001; Cass. n. 11706/2002) – nondimeno il Tribunale ritiene di discostarsi (condivisibilmente) da tale orientamento. In primo luogo, è evidenziata la particolare natura di fonti integratrici di norma penale in bianco (quale è quella dell’art. 644, 1° co., c.p.) dei decreti ministeriali in discorso, posto che sembra oltretutto illogico escludere l’applicazione…

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Controversie bancarie: conferme da parte della giurisprudenza

L’allegata sentenza del Trib. Palermo del 6 dicembre 2018 (vedi), offre lo spunto per una rapida ricognizione di questioni al centro del contenzioso bancario e intorno alle quale la giurisprudenza pare aver raggiunto orientamenti abbastanza consolidati. Di seguito, alcuni estratti della decisione: – è rispettato il vincolo di forma del contratto di finanziamento predisposto dalla banca ove lo stesso sia redatto per iscritto e ne venga consegnata copia al cliente, con assorbimento dell’elemento strutturale della sottoscrizione da parte della società che, reso certo il raggiungimento dello scopo normativo appunto con l’apposizione della firma da parte del cliente sul modulo e la consegna dell’esemplare della scrittura in oggetto, non verrebbe a svolgere più alcuna specifica funzione (v. Cass., SS.UU., n. 898/2018…

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L’Antitrust sull’utilizzo delle carte di credito/debito

L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato è intervenuta in diverse occasioni (da ultimo il 26 novembre 2018) per affermare il principio che l’applicazione di supplementi per l’uso di uno specifico strumento di pagamento costituisce una violazione dell’art. 62 del Codice del Consumo, il quale stabilisce che i venditori di beni e servizi ai consumatori finali «non possono imporre ai consumatori, in relazione all’uso di determinati strumenti di pagamento, spese per l’uso di detti strumenti». Il divieto generalizzato per il beneficiario di un pagamento di imporre al pagatore spese aggiuntive, rispetto al costo del bene o del servizio, in relazione all’utilizzo di strumenti di pagamento è stato ribadito nella direttiva (UE) 2015/2366 relativa ai servizi di pagamento nel mercato interno…

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Contenzioso bancario: commissione di anticipata estinzione e TAEG

Nell’interessante sentenza allegata (vedi), il Trib. Sulmona 21.11.2018 opera una esauriente ricognizione di tematiche abitualmente al centro del contenzioso bancario, di seguito (in parte) sintetizzate: – sono infondate le doglianze in tema di anatocismo, posto che l’ammortamento alla francese è da considerarsi lecito, non integrando un fenomeno di anatocismo vietato, dal momento che la quota di interessi di ciascuna rata è calcolata solamente sul debito residuo in linea capitale al momento del conteggio; – ai fini dell’usura, è erroneo l’assunto della sommatoria aritmetica tra il tasso degli interessi corrispettivi e quello dei moratori, i quali, per contro, sono divergenti per natura e funzione, e vanno confrontati, sotto il profilo dell’usura genetica, ciascuno autonomamente rispetto al tasso soglia; – non deve…

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Concessione abusiva del credito e affidamento incolpevole

In materia di concessione abusiva del credito, secondo Cass. 14.5.2018 n. 11695, sussiste la responsabilità della banca – che finanzi un’impresa insolvente e ne ritardi perciò il fallimento – nei confronti dei terzi che in ragione di ciò abbiano confidato nella sua solvibilità ed abbiano continuato ad intrattenere rapporti contrattuali con essa allorché sia provato che i terzi non fossero a conoscenza dello stato di insolvenza e che tale mancanza di conoscenza non fosse imputabile a colpa. Nel dettaglio, è rilevato che la condotta della banca che continui a finanziare l’impresa insolvente anziché avviarla al fallimento, offre agli operatori di mercato una sensazione distorta, ingannandoli sulle reali situazioni dell’impresa finanziata ed inducendoli a continuare a trattare con essa, come se…

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