Diritto Bancario

La domanda di accertamento negativo del credito

La domanda di accertamento negativo del credito, che presuppone la verifica della insussistenza della causa debendi (nullità clausole contrattuali), è abitualmente strumentale alla domanda di ripetizione ex art. 2033 c.c. degli importi illegittimamente addebitati dalla banca (Cass. n. 7501/2012; Cass. n. 22872/2010; Cass. n. 1146/2003;) ma può essere legittimamente avanzata anche autonomamente. Questa azione condivide con l’azione di ripetizione di indebito, infatti, un nucleo di fatti comune (addebito in c/c in base a patto nullo oppure in mancanza di patto), il quale esaurisce il contenuto dell’accertamento negativo e costituisce parte del più ampio thema decidendum dell’azione di ripetizione. Soltanto per agire in ripetizione il cliente ha l’onere di allegare e provare non soltanto l’indebito ma anche lo spostamento patrimoniale. La…

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Il TAEG/ISC nei contratti di mutuo

La giurisprudenza maggioritaria esclude che la eventuale difformità tra il TAEG/ISC effettivamente applicato e quello indicato nel contratto di mutuo possa inficiare la valida pattuizione del tasso di interesse (ex multis Trib. Bologna 29.9.2017 e Trib. Bologna 8.2.2018; Trib. Livorno 19.7.2017; Trib. Mantova 20.12.2017; Trib. Tempio Pausania 15.9.2017; Trib. Terni 15.2.2018; Trib. Roma 3.1.2018; Trib. Roma 23.2.2018; Trib. Bari 7.6.2017; Trib. Napoli Nord 9.7.2018; Trib. Lucca 7.1.2019). Le argomentazioni abitualmente recate a sostegno di questo orientamento sono del seguente tenore: – l’ISC è un mero indicatore previsto dalla normativa vigente ai fini di pubblicità e trasparenza e non un tasso/prezzo/condizione cui – esclusivamente – fa riferimento l’art. 117, comma 6, TUB; – non essendo l’ISC un tasso/prezzo/condizione deve escludersi l’applicabilità…

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Orientamenti del Tribunale di Roma su usura e anatocismo

Si indicano di seguito alcuni indirizzi giurisprudenziali elaborati dal Tribunale di Roma in materia di usura e anatocismo (ex multis Trib. Roma 20.2.2019; Trib. Roma 21.2.2018; Trib. Roma 1.2.2017; Trib. Roma 15.6.2016; Trib. Roma 10.11.2016; Trib. Roma 16.6.2016; Trib. Roma 25.5.2016; Trib. Roma 16.11.2016): – la sentenza n. 350/2013 non contiene alcuna affermazione nel senso della necessità di cumulare il tasso moratorio al tasso corrispettivo, avendo invece semplicemente affermato, nel solco della costante giurisprudenza, che sono soggetti al tasso soglia anche gli interessi moratori (risultanti nel caso sottoposto all’esame della corte dal tasso corrispettivo più la maggiorazione per la mora); in tal senso si è espressa la più recente e maggioritaria giurisprudenza di merito. A sostegno della propria tesi parte…

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La fideiussione secondo Cass. n. 5833/2019

Si segnala la recente decisione della Cass. n. 5833/2019, che ha operato alcune significative puntualizzazioni, di seguito sintetizzate, in merito alla fideiussione rilasciata a supporto di una operazione di finanziamento: – in relazione alla consegna del contratto di fideiussione al fideiubente, l’omessa consegna di copia del negozio di fideiussione, stipulato mediante riempimento di un modulo bancario precompilato, come anche l’omessa comunicazione sullo svolgimento del rapporto garantito, sono circostanze che non attengono al piano della validità del negozio di fideiussione, ma, eventualmente, a quello dell’esecuzione di un negozio validamente concluso, e dunque il rimedio per l’eventuale violazione di tali norme è semmai quello dell’adempimento e/o risarcimento del danno, ma non della nullità del negozio; – la normativa che assiste i contratti…

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Cassazione: alcune questioni sul mutuo fondiario

Nel mutuo fondiario, il limite di finanziabilità ex art. 38, comma 2, TUB è elemento essenziale del contenuto del contratto ed il suo mancato rispetto determina la nullità di quest’ultimo. Resta, tuttavia, salva la possibilità della sua conversione in ordinario finanziamento ipotecario qualora, avuto riguardo alle circostanze del caso concreto e all’intento pratico perseguito dalle parti, emerga che il conseguimento dei peculiari vantaggi fondiari non ha costituito la ragione unica o determinante dell’operazione (Cass. n. 11201/2018; Cass. n. 17352/2017). L’indicazione nel contratto di mutuo fondiario del valore del bene offerto in garanzia non assurge a requisito di forma prescritto ad substantiam, non essendo previsto come tale dalla disciplina specifica di cui agli artt. 38 e 117 TUB, e non rientrando…

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Sul diritto del cliente ad ottenere copia della documentazione bancaria

La Cassazione di recente (Cass. n. 3875/2019) è tornata ad occuparsi di una tematica essenziale nell’ambito delle controversie bancarie, ovverosia i modi e i tempi dell’esercizio del diritto del cliente ad ottenere copia della documentazione bancaria. Richiamando numerosi precedenti giurisprudenziali (Cass. n. 13277/2018; Cass. n. 21472/2017; Cass. n. 11004/2006), la decisione sopra citata ricostruisce lo “stato dell’arte” nei seguenti termini: – il diritto del cliente ad avere copia della documentazione bancaria ha natura sostanziale e non meramente processuale e la sua tutela si configura come situazione giuridica “finale”, di carattere non strumentale; – non trovano pertanto applicazione, nella fattispecie, i principi elaborati dalla giurisprudenza relativamente all’ordine di esibizione dei documenti ex art. 210 c.p.c. e non può dunque negarsi il…

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Condizioni di ammissibilità dell’istanza ex art. 210 c.p.c.

È abitualmente affermato nella giurisprudenza di merito che l’esibizione a norma dell’art. 210 c.p.c. non può essere ordinata allorché l’istante avrebbe potuto di propria iniziativa reperire la documentazione bancaria, acquisendone copia e producendola in causa. Tale possibilità di acquisizione è specificamente prevista dall’art. 119, comma 4, TUB, che riconosce al cliente il diritto di ottenere la consegna della documentazione relativa ai rapporti intrattenuti con l’istituto di credito (in argomento v. anche Cass. n. 11554/2017). Si riportano di seguito alcune decisioni orientate in tale direzione: – nel caso in cui l’attore non produca la documentazione contabile a sostegno della domanda, né tantomeno dimostri di aver avanzato, prima del giudizio, la richiesta alla banca di acquisizione della documentazione contabile e di non…

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Sulla produzione in giudizio dei decreti ministeriali di rilevazione del tasso soglia antiusura

I comunicati stampa della Banca d’Italia sono equipollenti ai decreti ministeriali, ai fini della prova del tasso di usura? I suddetti decreti, in quanto richiamati dalla L. n. 108/1996, sono atti integrativi della legge che il giudice è tenuto a conoscere? Ed ancora, è proficuamente invocabile il fatto notorio, atteso che la giurisprudenza di legittimità ha riconosciuto che i tassi di interesse bancario in un dato periodo costituiscono un fatto notorio cui il giudice può fare legittimo ricorso ex art. 115 c.p.c.? A tali quesiti, di evidente impatto operativo, ha risposto la recente Cass. n. 2543/2019. I giudici hanno in primo luogo richiamato l’orientamento espresso dalle Sezioni unite (Cass., Sez. un., 29/04/2009, n. 9441), e più volte ribadito, secondo cui…

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Tasso soglia usura e mutui a SAL

Nella giurisprudenza di merito è dibattuta l’individuazione del tasso soglia ai fini della normativa antiusura dei mutui ipotecari a stato di avanzamento lavori, poiché da alcuni sono ricondotti nella categoria dei “Mutui con garanzia ipotecaria” e da altri in quella (residuale) denominata “Altri finanziamenti” di cui al decreto trimestrale di rilevazione del tasso soglia usurario. Coloro che ritengono che i mutui a SAL debbano essere ricondotti nel perimetro degli “Altri finanziamenti” sostengono che il più elevato tasso soglia previsto da tale categoria sia giustificato dal maggior rischio assunto dall’intermediario, poiché la prima erogazione avviene quando la costruzione edilizia non è ancora iniziata o quasi (Trib. Cagliari 24.4.2018; ABF Napoli n. 4456/2015). A sostegno di tale tesi è altresì rilevato che…

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Anatocismo e ammortamento alla francese

La giurisprudenza di merito pressoché totalitaria (con episodiche eccezioni) esclude che possa verificarsi un fenomeno anatocistico nei contratti di mutuo con ammortamento alla francese. Le diverse argomentazioni abitualmente poste a sostegno di tale radicato convincimento sono sintetizzabili come segue: – per ogni rata, l’interesse corrispettivo è calcolato solo sul debito per sorte capitale residuo non ancora scaduto, oggetto delle rate successive, debito che, di volta in volta, si riduce progressivamente per effetto del pagamento della quota capitale delle rate precedenti; ragion per cui nell’ammortamento alla francese non è concettualmente configurabile il fenomeno dell’anatocismo, difettando nella fase genetica del rapporto il presupposto stesso di tale fenomeno, ovvero la presenza di un interesse giuridicamente definibile come “scaduto” sul quale operare il calcolo…

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