Diritto Bancario

Ammortamento francese, anatocismo e vizio del consenso

Di recente è stato sostenuto che nell’ammortamento francese l’intermediario creditizio, nel predisporre il contratto di mutuo, di regola indica il tasso nominale, la data di inizio e scadenza del finanziamento, l’importo e la periodicità delle rate, allegando il piano di ammortamento, senza fornire alcuna indicazione riguardo al regime finanziario adottato (semplice o composto) e alle modalità di calcolo degli interessi: sul debito in scadenza oppure su tutto il debito residuo (in arg., con diversi approcci, Trib. Massa 13.11.2018, 7.2.2019 e 4.2.2020; Trib. Cremona 28.3.2019; Trib. Roma 29.6.2019). Tale circostanza è ritenuto configuri un vizio del consenso del mutuatario. Tale punto di vista è stato sottoposto a critica da Trib. Milano 26.3.2019, Trib. Roma 19.9.2019 (v. E-Legal del 24 settembre 2019),…

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Le corrette modalità di sottoscrizione dell’assegno

L’art. 11 legge assegni (Regio decreto n. 1736-1933) dispone che « ogni sottoscrizione deve contenere il nome e cognome o la ditta di colui che si obbliga. È valida tuttavia la sottoscrizione nella quale il nome sia abbreviato o indicato con la sola iniziale ». Precisa poi l’art. 14 legge assegni che «  chi appone la firma sull’assegno bancario quale rappresentante di una persona, per la quale non ha il potere di agire, è obbligato come se l’avesse firmato in proprio » (del tutto uguali sono i corrispondenti testi dell’art. 8 e dell’art. 11 legge cambiale). Da questo impianto normativo la giurisprudenza di legittimità ha tratto il principio per cui l’assunzione di un’obbligazione cartolare « in nome altrui » –…

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Focus della Cassazione su contenzioso bancario e distribuzione degli oneri probatori

La distribuzione degli oneri probatori nel contenzioso bancario è tematica che caratterizza le controversie bancarie, notoriamente connotate da peculiarità tecnico-giuridiche. Una recente ordinanza della Cassazione (Cass. n. 2435/2020) ha operato una interessante ricognizione (di immediato impatto pratico) dei principi che regolano la materia, di seguito sintetizzati: – ove sia il correntista ad agire giudizialmente per l’accertamento giudiziale del saldo e la ripetizione delle somme indebitamente riscosse dall’istituto di credito, essendo attore in giudizio, egli dovrà farsi carico della produzione dell’intera serie degli estratti conto: con tale produzione il correntista assolve all’onere di provare sia gli avvenuti pagamenti che la mancanza di causa debendi (Cass. n. 9201/2015; Cass. n. 20693/2016; Cass. n. 24948/2017); – la rideterminazione del saldo del conto, una…

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Verifica giudiziaria del superamento del limite di finanziabilità nel credito fondiario

Cass., 21 gennaio 2020, n. 1193 Parole chiave Nozione di credito fondiario – Ammontare massimo dei finanziamenti – Valore dei beni ipotecati – Nullità del contratto Massima Il limite di finanziabilità ex art. 38 comma 2 t.u.b. è elemento essenziale del contenuto del contratto e il suo mancato rispetto determina la nullità del contratto stesso, costituendo un limite inderogabile all’autonomia privata in ragione della natura pubblica dell’interesse tutelato, volto a regolare il quantum della prestazione creditizia al fine di favorire la mobilizzazione della proprietà immobiliare e agevolare e sostenere l’attività di impresa. Disposizioni applicate Art. 38 testo unico bancario CASO Una banca chiede l’ammissione al passivo del fallimento di una società in relazione alla mancata restituzione di un mutuo fondiario…

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Calcolo del TEG riveniente dalla sommatoria degli interessi corrispettivi e moratori

Appaiono in significativa diminuzione le controversie bancarie imperniate sulla sommatoria degli interessi corrispettivi e moratori ai fini del calcolo del tasso usurario. La pretesa sommatoria degli interessi corrispettivi e moratori per la determinazione del tasso usurario è una impostazione sconfessata (e talora censurata ex art. 96 c.p.c.) senza troppi giri di parole dalla pressoché totalità della giurisprudenza (« mostro giuridico »; « tesi semplicemente assurda »; « non tasso »; « tasso creativo »), poiché affetta da insanabili vizi (ex multis App. Milano 17.4.2018; Trib. Catania 20.4.2018; Trib. Ferrara 7.3.2018; Trib. Napoli Nord 26.4.2018; Trib. Milano 6.6.2018; Trib. Catania 11.7.2018; Trib. Treviso 18.4.2018; Trib. Bologna 6.3.2019; Trib. Roma 3.4.2019). Il suddetto cumulo di interessi corrispettivi e di mora è reputato errato sotto il profilo logico, matematico e giuridico…

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Penale di anticipata estinzione e calcolo del TEG: alcuni rilievi giurisprudenziali

Le istruzioni della Banca d’Italia per la rilevazione dei tassi effettivi globali medi ai sensi della Legge sull’usura escludono espressamente dal calcolo del TEG le penali a carico del cliente previste in caso di estinzione anticipata del rapporto poiché, laddove consentite, sono da ritenersi meramente eventuali: cfr. Istruzioni della Banca d’Italia per la rilevazione dei tassi effettivi globali medi ai sensi della Legge sull’usura, punto C4: « Le penali a carico del cliente previste in caso di estinzione anticipata del rapporto, laddove consentite, sono da ritenersi meramente eventuali, e quindi non vanno aggiunte alle spese di chiusura della pratica ». La penale di estinzione nel caso di recesso anticipato costituisce un onere meramente potenziale, poiché non dovuto per effetto della mera conclusione…

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La negoziazione di assegno bancario falso secondo la Cassazione

In tema di negoziazione di assegno bancario falso e in riferimento all’identificazione del prenditore e all’autenticità della sottoscrizione, la giurisprudenza di legittimità ha osservato che nel caso di falsificazione di assegno bancario nella firma di traenza, la misura della diligenza richiesta alla banca nel rilevamento di detta falsificazione è quella dell’accorto banchiere, avuto riguardo alla natura dell’attività esercitata, alla stregua del paradigma di cui al secondo comma dell’art. 1176 c.c. Ne consegue che spetta al giudice del merito valutare la congruità della condotta richiesta alla banca in quel dato contesto storico e rispetto a quella determinata falsificazione, attivando cosi un accertamento di fatto volto a saggiare, in concreto, il grado di esigibilità della diligenza stessa, verificando, in particolare, se la…

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Centrale dei rischi: art. 700 c.p.c. in presenza di altre segnalazioni a sofferenza

Le segnalazioni illegittime, perché erronee o non più dovute, alla Centrale dei rischi sono, come noto, fonte di grave pregiudizio personale e commerciale del soggetto indebitamente segnalato, soprattutto se imprenditore, con conseguente obbligo dell’intermediario che ha operato la segnalazione illegittima al risarcimento dei danni (patrimoniali e no). Va evidenziato che se relativamente a tali aspetti il ricorrente può attendere i tempi ordinari di un giudizio di cognizione, più impellenti sono le esigenze sottese ad una richiesta di immediata cancellazione dell’illegittima segnalazione dalla Centrale dei rischi. Considerato, infatti, che una indebita segnalazione è fonte di sicuro pregiudizio alla reputazione commerciale (mancato accesso al credito bancario e/o revoca di quello già concesso, con lesione del diritto d’impresa) e personale (diminuita considerazione sociale)…

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L’ammissione al passivo fallimentare del credito della banca da conto corrente e il problema della data certa

In caso di procedure concorsuali, fra i creditori che cercano soddisfazione rientrano tipicamente le banche. Gli istituti di credito possono vantare crediti da finanziamento non onorati (mutui e leasing) oppure crediti da esposizioni debitorie in conto corrente. Quale che sia l’origine del credito, in caso di dichiarazione di fallimento del debitore è necessario per la banca presentare domanda di ammissione al passivo, pena la perdita definitiva del proprio credito. Il creditore deve presentare domanda di ammissione al passivo e, a questo riguardo, l’art. 93 comma 6 legge fallimentare stabilisce che “al ricorso sono allegati i documenti dimostrativi del diritto del creditore”. Nel caso di chiusura di un conto corrente in rosso, quali sono allora i documenti che la banca creditrice…

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Conto corrente bancario e decesso del correntista

 L’apertura della successione comporta l’estinzione del conto corrente bancario o la successione degli eredi nel rapporto contrattuale? Un primo orientamento propende per ritenere che il rapporto di conto corrente bancario prosegua anche dopo la morte del correntista, succedendovi gli eredi (che, ovviamente, abbiano accettato l’eredità, sic et simpliciter o con beneficio di inventario) (ABF Roma n. 7619/2018). Un secondo indirizzo, qualificato il contratto di conto corrente bancario come un contratto innominato misto – costituito da concorrenti elementi di diversi negozi tipici, con prevalenza delle prestazioni tipiche del contratto di mandato –, sostiene l’applicabilità dell’art. 1722, 1° comma, n. 4) c.c., che prevede l’estinzione del mandato in seguito alla morte del mandante (ABF Milano n. 14866/2019, n. 9469/2019, n. 1931/2014). Anche…

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