Diritto Bancario

Contratto di apertura di credito e titolo esecutivo

Il contratto di apertura di credito stipulato per atto pubblico, anche se notificato in forma esecutiva, non è un idoneo titolo esecutivo ex art. 474 c.p.c. perché il debito nasce non con la messa a disposizione della somma ma con la sua diretta utilizzazione da parte del debitore (non risultante dall’atto) (Cass. n. 41791/2021; Cass. n. 20618/2021, che richiama i precedenti di Cass. n. 18182/2004 e Cass. n. 1688/1973). Con il contratto di apertura di credito, infatti, l’istituto bancario si limita a mettere a disposizione del cliente una determinata somma di denaro (art. 1842 c.c.), con la conseguenza che il credito della banca avente ad oggetto la restituzione delle somme erogate al cliente non sorge direttamente dal contratto, ma deriva…

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Polizza assicurativa stipulata contestualmente ad un contratto di finanziamento

Una recente decisione del Collegio di Coordinamento dell’ABF (n. 4657 del 21 marzo 2022) ha affrontato la annosa questione della natura di una polizza assicurativa stipulata contestualmente ad un contratto di finanziamento; da tale qualificazione dipende, infatti, la obbligatorietà o facoltatività della medesima, con rilevanti conseguenze qualora questa, nella prima ipotesi, non fosse stata inserita tra i costi utili a determinare il TEG. In argomento, il Collegio di Coordinamento nn. 249 e 250 del 2018, in linea con quanto stabilito da Cass. n. 8806/2027, ha stabilito il principio per cui ogni volta che, in sede di erogazione di un finanziamento, viene stipulata una polizza assicurativa, la riscontrata “contestualità” dà luogo a una presunzione iuris tantum di “collegamento”; tale presunzione, tuttavia,…

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La clausola floor nell’elaborazione giurisprudenziale

La clausola c.d. floor stabilisce un limite percentuale del tasso di interesse necessariamente dovuto dal cliente in pendenza del rapporto. Le contestazioni relative alla pretesa invalidità della clausola floor inserita in contratto concernono di regola la sua asserita natura vessatoria nonché la qualificazione della stessa quale derivato finanziario implicito. Di seguito sono sinteticamente illustrate le argomentazioni con cui la giurisprudenza maggioritaria esclude profili di invalidità del tasso ‘pavimento’ (ex multis App. Bologna 28.10.2021; Trib. Sondrio 12.6.2020; App. Brescia 29.4.2020; Trib. Pordenone 24.4.2020; Trib. Treviso 12.3.2019; Trib. Rovereto 19.12.2020). Sotto il primo profilo, la vessatorietà appare esclusa dall’art. 1341, comma 2 c.c., che contiene un elenco tassativo di clausole vessatorie (limitazioni di responsabilità, facoltà di recedere dal contratto o di sospenderne…

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La richiesta della documentazione bancaria ex art. 119, comma 4, TUB

La giurisprudenza di legittimità per lungo tempo ha affermato che il potere del correntista di chiedere alla banca la produzione della documentazione relativa al rapporto di conto corrente può essere esercitato, ai sensi del comma 4 dell’art. 119 TUB, anche in corso di causa e a mezzo di qualunque modo si mostri idoneo allo scopo (ad es. ex art. 210 c.p.c.) (così Cass. n. 11554/2017; conf. Cass. n. 3875/2019; Cass. n. 14231/2019; Cass. n. 6975/2020; Cass. n. 24181/2020; Cass. n. 25158/2020) Tale impostazione appare ora rimeditata da Cass. n. 24641/2021 (conf. Cass. n. 4028/2022; Cass. n. 7874/2022) che, in esito ad uno stringente percorso argomentativo, ha enunciato il seguente (nuovo) principio di diritto « il diritto spettante al cliente, a…

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Conseguenze dell’omessa o inesatta pattuizione di interessi, prezzi e condizioni

A norma dell’art. 117 TUB i contratti devono indicare il tasso d’interesse e ogni altro prezzo e condizione praticati, inclusi, per i contratti di credito, gli eventuali maggiori oneri in caso di mora (comma 4); sono nulle e si considerano non apposte le clausole contrattuali di rinvio agli usi per la determinazione dei tassi di interesse e di ogni altro prezzo e condizione praticati nonché quelle che prevedono tassi, prezzi e condizioni più sfavorevoli per i clienti di quelli pubblicizzati (comma 6). In caso di inosservanza delle predette disposizioni, il settimo comma dell’art. 117 TUB stabilisce testualmente che si applicano: a) il tasso nominale minimo e quello massimo, rispettivamente per le operazioni attive e per quelle passive, dei buoni ordinari…

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Il decesso del correntista nelle decisioni dell’ABF

La Cassazione n. 25943/2011 definisce il conto corrente bancario (o di corrispondenza) come un rapporto caratterizzato dall’esplicazione di un servizio di cassa, in relazione alle operazioni di pagamento o di riscossione di somme da effettuarsi, a qualsiasi titolo, per conto del cliente; la disponibilità sul conto può essere costituita con versamento di somme, con accrediti sul conto od anche con intervento da parte della banca – che può assumere il carattere di un’apertura di credito in senso proprio o di una concessione temporanea di credito – il quale costituisce, nella complessità del rapporto, una prestazione accessoria rispetto a quella principale di mandato, non eccedente dai relativi limiti, né contraria ai principi di correttezza e buona fede. Dibattuto è se l’apertura…

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La determinazione del valore dell’immobile cauzionale nel credito fondiario

La valutazione (perizia) dell’immobile offerto in garanzia nei finanziamenti di credito fondiario ex art. 38 TUB risente della mancanza di sicure indicazioni normative riguardo ai criteri di determinazione del valore del cespite cauzionale, sul quale poi calcolare l’importo massimo del finanziamento (80% del valore dell’immobile). Indicazioni operative per la valorizzazione e determinazione del valore “di mercato” – ossia il prezzo più probabile ottenibile sul libero mercato alla data della valutazione – dell’immobile cauzionale sono fornite dal Protocollo d’intesa siglato il 25 novembre 2010, successivamente aggiornato il 14 dicembre 2015, il 30 novembre 2018 e, di recente,  il 5 aprile 2022 tra l’Associazione Bancaria Italiana, gli ordini professionali (architetti, ingegneri, geometri), le società di valutazioni immobiliare e Tecnoborsa, finalizzato alla definizione…

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Requisiti di legittimità del recesso della banca dal rapporto di apertura di credito

La giurisprudenza di legittimità ha fornito utili indicazioni per verificare la legittimità del recesso della banca dal rapporto di affidamento in conto corrente, sintetizzabili come segue: in caso di recesso di una banca dal rapporto di credito a tempo determinato in presenza di una ‘giusta causa’ tipizzata dalle parti del rapporto contrattuale, il giudice non deve limitarsi al riscontro obiettivo della sussistenza o meno dell’ipotesi tipica di giusta causa ma, alla stregua del principio per cui il contratto deve essere eseguito secondo buona fede, deve accertare che il recesso non sia esercitato con modalità impreviste ed arbitrarie (ad. es., in assenza di inadempimenti, indici di insolvenza o sconfinamenti), tali da contrastare con la ragionevole aspettativa di chi, in base ai…

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Credito fondiario: sul superamento del limite di finanziabilità (in attesa delle Sezioni Unite)

Come noto, con l’ordinanza interlocutoria n. 4117/2022 della Prima Sezione è stata rimessa alle Sezioni Unite la questione inerente agli effetti del superamento del limite di finanziabilità – pari all’80% del “valore” dei beni ipotecati o del “costo” delle opere da eseguire sugli stessi – nelle operazioni di credito fondiario ex art. 38 TUB (in argomento Fiorucci, Controversie bancarie. Casi e soluzioni giurisprudenziali, Milano, 2022, p. 478 ss.; Musolino, Mutuo fondiario. La nullità conseguente al mancato rispetto del limite di finanziabilità, in Rivista del notariato, 2021, p. 810).  Nell’ordinanza predetta sono evidenziate alcune criticità dell’indirizzo dominante in caso di violazione del limite di finanziabilità, ossia nullità del mutuo fondiario con sua eventuale conversione, ricorrendone i presupposti, in finanziamento ipotecario ordinario. …

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Contratto autonomo di garanzia, vincolo di solidarietà e prescrizione

Secondo parte della giurisprudenza di merito, l’interruzione della prescrizione del credito estende i suoi effetti alla garanzia prestata in forza del combinato disposto degli artt. 1310, 2943 e 2945 c.c., essendo da escludersi che la garanzia autonoma, in quanto obbligazione indipendente e non accessoria, non sia solidale rispetto al credito garantito. La garanzia autonoma si caratterizza per l’assenza dell’accessorietà tipica della fideiussione, ossia per l’esclusione per il garante di opporre al beneficiario eccezioni attinenti al rapporto garantito; la causa concreta della garanzia autonoma è, infatti, proprio quella di trasferire da un soggetto ad un altro il rischio economico connesso alla mancata esecuzione dell’obbligazione principale. Al contempo, da tali caratteristiche non può automaticamente discendere la natura non solidale della garanzia autonoma…

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