Bankitalia: nuove rilevazioni statistiche interessi di mora
di Fabio Fiorucci, Avvocato Scarica in PDFSulla Gazzetta Ufficiale del 30 dicembre 2017 n. 303 è stato pubblicato il consueto decreto di rilevazione dei tassi effettivi globali medi ai sensi della legge sull’usura, periodo di rilevazione 1º luglio – 30 settembre 2017, applicazione dal 1° gennaio al 31 marzo 2018 (Decreto 21 dicembre 2017).
Rispetto al passato, l’attuale rilevazione prevede una nuova specifica riguardo agli interessi di mora. Ribadito che i tassi effettivi globali medi di cui all’art. 1, comma 1, del suddetto decreto non sono comprensivi degli interessi di mora contrattualmente previsti per i casi di ritardato pagamento, nel decreto è indicato che “secondo l’ultima rilevazione statistica condotta dalla Banca d’Italia d’intesa con il Ministero dell’economia e delle finanze, i tassi di mora pattuiti presentano, rispetto ai tassi percentuali corrispettivi, una maggiorazione media pari a 1,9 punti percentuali per i mutui ipotecari di durata ultraquinquennale, a 4,1 punti percentuali per le operazioni di leasing e a 3,1 punti percentuali per il complesso degli altri prestiti“. Come risaputo, la precedente indagine statistica conoscitiva (del 2002), prospettava una maggiorazione, per tutte le categorie di operazioni, pari al 2,1%.
La nota metodologica di accompagnamento al Decreto 21.12.2017 precisa che “I dati di cui al comma 5, dell’art. 3 – forniti a fini conoscitivi – si basano sulle risposte fornite dai partecipanti all’ultima rilevazione statistica condotta dalla Banca d’Italia, d’intesa con il Ministero dell’economia e delle finanze, la cui elaborazione è stata ultimata nel corso del 2017. La rilevazione, di natura campionaria, ha interessato le primarie banche e i principali intermediari finanziari operativi sul mercato, selezionati tra quelli soggetti alla segnalazione trimestrale dei TEGM, in base a un criterio di rappresentatività riferito al numero dei contratti segnalati per categoria di operazioni. I valori riportati nel presente decreto si riferiscono a circa due milioni di rapporti. Presso il campione sono state rilevate, in relazione ai contratti accesi nel secondo trimestre 2015, le condizioni pattuite per l’eventuale ritardo nel pagamento, espresse come differenza media in punti percentuali tra il tasso di mora su base annua e il tasso di interesse annuo corrispettivo“.