8 Novembre 2022

Avvocate e avvocati: la professione forense al femminile

di Mario Alberto Catarozzo - Coach, Formatore, Consulente – CEO di MYPlace Communications Scarica in PDF

Il tema della gender equality e della gender gap, delle qualifiche al maschile o al femminile riempiono i giornali e le discussioni, persino in ambito politico, stante gli ultimi avvenimenti dove un punto da decidere è stata la qualifica del Presidente del Consiglio dei Ministri, dal momento che per la prima volta nella Repubblica italiana siede sul podio più alto del Governo una donna e quindi per la prima volta si pone la questione se declinare la carica al femminile o lasciarla da tradizione al maschile. Non è certo questa la sede per fare disquisizioni su cosa sia più giusto o più opportuno e ogni posizione è legittima in materia. Vogliamo, invece, fare il punto nella professione forense tra approccio femminile alla professione e approccio maschile. Uomo e donna – per fortuna – hanno molte differenze e sotto diversi aspetti: dai processi decisionali, alla comunicazione, alle capacità empatiche, alla gestione delle emozioni, alle capacità organizzative e così via. Sono diversi gli uomini e le donne e ciò non è e non deve essere affatto un problema e neppure un limite, tantomeno il presupposto per assurde differenze di ruoli, di carriera, di opportunità, di guadagno. Vogliamo, dunque, andare oltre certe precisazioni, che ci sentiamo di dare per acquisite, anche se – haimé – non lo sono ancora del tutto e per tutti.  Il nostro viaggio nelle differenze di genere anche nella professione forense ha la funzione di capirne le peculiarità e i punti di forza, verso una loro valorizzazione reciproca, piuttosto che omologazione. Le diversità di uomo e donna dal punto di vista della comunicazione verbale, paraverbale e non verbale sono sotto gli occhi di tutti, si tratta ora di capirne le ragioni e, cosa più importante, le applicazioni utili in ambito professionale, perché ciascuno, senza snaturarsi possa invece mettere a frutto tutte le risorse naturali, culturali e caratteriali che possiede.

Una vera squadra compatta e motivata è composta da persone che possono ciascuna realizzare sé stessa in team, invece di omologarsi.

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