Procedimenti di cognizione e ADR
di Valentina Baroncini, Professore associato di Diritto processuale civile presso l'Università degli Studi di Verona
- 3 Settembre 2024
Cass., sez. III, 5 luglio 2024, n. 18381, Pres. Frasca, Est. Scoditti [1] Parti e difensori – Procura alle liti - validità. La certificazione da parte dell’avvocato della sottoscrizione del conferente la procura alle liti è intesa non come autenticazione in senso proprio, quale quella effettuata secondo le previsioni dell’art. 2703 c.c. dal notaio o da un altro pubblico ufficiale all’uopo autorizzato, ma come “autenticazione minore” (o “vera di firma”). Ne consegue che, al fine della prova dell’autenticità della procura rilasciata in calce o a margine di uno degli atti indicati nel terzo comma dell’art. 83 c.p.c., è sufficiente che il difensore certifichi l’autografia della sottoscrizione della parte, non essendo necessaria l’attestazione dello stesso che la sottoscrizione sia avvenuta in...
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di Valentina Baroncini, Professore associato di Diritto processuale civile presso l'Università degli Studi di Verona
- 16 Luglio 2024
Cass., sez. III, 7 giugno 2024, n. 16006, Pres. De Stefano, Est. Fanticini [1] Interpretazione di norme processuali - Mutamento - Giustificazione - Condizioni - Fondamento - Conseguenze - Fattispecie. L’interpretazione di una norma processuale consolidata può essere abbandonata solo in presenza di forti ed apprezzabili ragioni giustificative, indotte dal mutare di fenomeni sociali o del contesto normativo, oppure quando l’interpretazione consolidata risulti manifestamente arbitraria e pretestuosa o dia luogo a risultati disfunzionali, irrazionali o “ingiusti”, atteso che l’affidabilità, prevedibilità e uniformità dell’interpretazione delle norme processuali costituisce imprescindibile presupposto di uguaglianza tra i cittadini e di “giustizia” del processo; ne consegue che, ove siano compatibili con la lettera della legge due diverse interpretazioni, è doveroso preferire quella sulla cui base...
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di Valentina Baroncini, Professore associato di Diritto processuale civile presso l'Università degli Studi di Verona
- 9 Luglio 2024
Cass., sez. III, 28 giugno 2024, n. 17925, Pres. Travaglino, Est. Scoditti [1] Impugnazioni in materia civile – Procedimento civile – Domande ed eccezioni. Poiché vi è un contrasto tra le sezioni semplici circa il potere del giudice dell’impugnazione, in mancanza di impugnazione incidentale della parte vittoriosa, di rilevare d’ufficio la questione pregiudiziale di rito non rilevata nel precedente grado nel quale la domanda è stata rigettata nel merito, la questione è rimessa alla Prima Presidente, per l’eventuale assegnazione alle Sezioni Unite. CASO [1] L’ordinanza di rimessione alle Sezioni Unite che qui si annota scaturisce da un giudizio risarcitorio ex art. 96 c.p.c. culminato, per quanto di interesse nella presente sede, dalla dichiarazione di inammissibilità, da parte del giudice d’appello,...
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di Valentina Baroncini, Professore associato di Diritto processuale civile presso l'Università degli Studi di Verona
- 25 Giugno 2024
Cass., sez. II, 4 giugno 2024, n. 15566, Pres. Manna, Est. Cavallino [1] Tutela dei diritti – Prescrizione e decadenza – Prescrizione presuntiva. La prescrizione presuntiva non opera quando l’incarico professionale sia stato conferito con atto scritto. A tale proposito al giudicante spetta esclusivamente la verifica se sussista un accordo scritto che, in quanto tale, esclude che il rapporto si sia svolto senza formalità e per questo è ritenuto incompatibile con qualsiasi presunzione di pagamento. CASO [1] Un professionista otteneva un decreto ingiuntivo per il pagamento di compensi professionali, opposto dal debitore sulla base della prescrizione presuntiva ex art. 2956, n. 2), c.c., assumendo che dal completamento dell’opera fosse decorso il termine triennale ivi previsto. L’adito Tribunale di Catania rigettava...
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di Valentina Baroncini, Professore associato di Diritto processuale civile presso l'Università degli Studi di Verona
- 11 Giugno 2024
Cass., sez. III, 14 maggio 2024, n. 13253, Pres. Frasca, Est. Tassone [1] Appello - Condanna alle spese di primo grado - Attribuzione in favore della parte vittoriosa in appello rimasta contumace in primo grado - Ammissibilità - Esclusione - Conseguenze - Cassazione senza rinvio ex art. 382, comma 3, c.p.c. - Fondamento. La statuizione con la quale il giudice liquidi, in favore della parte vittoriosa in appello, le spese processuali del primo grado di giudizio, nel quale la stessa era rimasta contumace, va cassata senza rinvio, in applicazione dell’art. 382, comma 3, c.p.c., in quanto, pur essendo espressione di un potere officioso del giudice, la condanna alle spese in favore della parte vittoriosa che non si sia difesa e...
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