Procedimenti di cognizione e ADR
di Valentina Baroncini, Professore associato di Diritto processuale civile presso l'Università degli Studi di Verona
- 11 Gennaio 2022
Cass., sez. II, 14 dicembre 2021, n. 40035, Pres. Di Virgilio – Est. Casadonte [1] Mediazione - Condizione di procedibilità - Termine di quindici giorni indicato dal medesimo giudice delegante - Irrilevanza (artt. 5 e 6, d.lgs. n. 28/2010) Ai fini della sussistenza della condizione di procedibilità di cui all’art. 5, comma 2, e comma 2 bis d.lgs. n. 28/2010, ciò che rileva nei casi di mediazione obbligatoria ope iudicis è l’utile esperimento, entro l’udienza di rinvio fissata dal giudice, della procedura di mediazione, da intendersi quale primo incontro delle parti innanzi al mediatore e conclusosi senza l’accordo, e non già l’avvio di essa nel termine di quindici giorni indicato dal medesimo giudice delegante con l’ordinanza che dispone la mediazione....
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Procedimenti di cognizione e ADR
di Valentina Baroncini, Professore associato di Diritto processuale civile presso l'Università degli Studi di Verona
- 14 Dicembre 2021
Cass., sez. II, 21 ottobre 2021, n. 29319, Pres. Di Virgilio – Est. Tedesco [1] Provvedimento redatto in forma cartacea, successivamente digitalizzato - Termine lungo di impugnazione ex art. 327 c.p.c. - Decorrenza - Individuazione - Dalla data del deposito in cancelleria (art. 327 c.p.c.) In caso di provvedimento redatto in formato cartaceo, successivamente digitalizzato ed inserito nel fascicolo telematico del processo, il termine lungo per l'impugnazione ex art. 327 c.p.c. decorre dalla data del deposito dell'atto in cancelleria, come attestata dal cancelliere, alcuna rilevanza assumendo, al contrario, la diversa data di recepimento del provvedimento nel sistema informatico, siccome relativa ai soli provvedimenti redatti in formato digitale. CASO [1] Con ricorso ex art. 702-bis c.p.c., un avvocato domandava al Tribunale...
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Procedimenti di cognizione e ADR
di Valentina Baroncini, Professore associato di Diritto processuale civile presso l'Università degli Studi di Verona
- 7 Dicembre 2021
Cass., sez. IV, 25 ottobre 2021, n. 29912, Pres. Berrino – Est. Arienzo [1] Riconoscimento della sottoscrizione di una scrittura privata - Effetti - Presunzione di riferibilità della scrittura al sottoscrittore - Conseguenze - Collegamento tra imputabilità del documento e titolarità della volontà ivi espressa - Contestazione - Querela di falso - Necessità - Fattispecie (artt. 2702 c.c., 214 e 215 c.p.c.) La scrittura privata, una volta intervenuto il riconoscimento della sottoscrizione, è assistita da una presunzione di veridicità per quanto attiene alla riferibilità dell’intero contenuto al suo sottoscrittore; qualora, tuttavia, questi neghi di essere autore, totalmente o parzialmente, delle dichiarazioni risultanti dal documento, al fine di superare la presunzione, deve proporre querela di falso. (Nella specie la S.C. ha...
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Procedimenti di cognizione e ADR
di Valentina Baroncini, Professore associato di Diritto processuale civile presso l'Università degli Studi di Verona
- 16 Novembre 2021
Cass., sez. VI, 27 settembre 2021, n. 26141, Pres. Lombardo – Est. Besso Marcheis [1] Cause ereditarie - Competenza per territorio - Foro esclusivo - Derogabilità – Conseguenze (artt. 22, 28, 38 c.p.c.) Il foro esclusivo previsto dall’art. 22 c.p.c., che per le cause ereditarie individua la competenza del giudice del luogo dell’aperta successione, è derogabile, non rientrando tra le ipotesi elencate dall’art. 28 c.p.c.; ne consegue che, venuta meno, per espressa rinuncia, l’eccezione di incompetenza del giudice adito, questi non ha più il potere-dovere di individuare il giudice competente. CASO [1] In una causa ereditaria, parte convenuta sollevava eccezione d’incompetenza dell’adito Tribunale di Roma. Nel corso del giudizio, l’eccezione veniva rinunciata con dichiarazione resa dapprima in udienza, poi ribadita...
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Impugnazioni
di Valentina Baroncini, Professore associato di Diritto processuale civile presso l'Università degli Studi di Verona
- 2 Novembre 2021
Cass., sez. VI, 27 settembre 2021, n. 26161, Pres. Lombardo – Est. Varrone [1] Doveri processuali del ricorrente per revocazione - Onere della chiarezza e della sintesi espositiva - Mancato rispetto - Possibili conseguenze - Declaratoria di inammissibilità del ricorso – Fondamento (artt. 366, 395 c.p.c.) Il ricorso per revocazione è soggetto al disposto dell’art. 366 c.p.c., secondo cui la formulazione del motivo deve risolversi nell’indicazione specifica, chiara e immediatamente intellegibile del fatto che si assume avere costituito oggetto dell’errore e nell’esposizione delle ragioni per cui l’errore presenta i requisiti previsti dall’art. 395 c.p.c.; ne consegue che il mancato rispetto di tali requisiti espone il ricorrente al rischio di una declaratoria d’inammissibilità dell’impugnazione, non consentendo la valorizzazione dello scopo del...
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