Obbligazioni e contratti
di Paolo Cagliari, Avvocato
- 4 Febbraio 2025
Cass. civ., sez. II, 31 ottobre 2024, n. 28148 – Pres. Di Virgilio – Rel. Caponi Parole chiave: Azione surrogatoria – Risoluzione del contratto per inadempimento – Ammissibilità – Fondamento [1] Massima: Il creditore, nell’ambito dell’azione surrogatoria ai sensi dell’art. 2900 c.c., è legittimato a chiedere la risoluzione per inadempimento del contratto concluso dal proprio debitore, nonostante il carattere personale dell’azione di risoluzione, essendo ciò giustificato dall’inerzia del debitore e dalla necessità di preservare la garanzia patrimoniale del credito. Disposizioni applicate: cod. civ., artt. 1460, 2900 CASO La curatela fallimentare proponeva un’azione di responsabilità nei confronti dell’amministratore della società fallita e, all’esito del giudizio, otteneva sentenza di condanna al pagamento dell’importo liquidato. Alcuni anni dopo, la curatela conveniva in giudizio...
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Esecuzione forzata
di Paolo Cagliari, Avvocato
- 21 Gennaio 2025
Cass. civ., sez. III, 20 novembre 2024, n. 30011 – Pres. De Stefano – Rel. Tatangelo Esecuzione forzata – Cumulo dei mezzi di espropriazione – Pluralità di espropriazioni – Ammissibilità – Limiti Massima: “Il cumulo dei mezzi espropriativi è uno strumento consentito dall’ordinamento, tranne in caso di immotivato e abusivo ricorso agli strumenti processuali con finalità vessatorie del debitore e senza alcuna ragione a giustificazione della tutela del credito, sicché la limitazione del cumulo a seguito dell’opposizione del debitore ha carattere eccezionale, potendo essere disposta nel solo caso di abuso, ravvisabile quando il sacrificio del debitore, coinvolto in plurime procedure esecutive, non sia giustificato da un ragionevole interesse del creditore”. CASO Un istituto di credito, dopo avere promosso un’espropriazione mobiliare...
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Esecuzione forzata
di Paolo Cagliari, Avvocato
- 14 Gennaio 2025
Cass. civ., sez. III, 11 novembre 2024, n. 29003 – Pres. De Stefano – Rel. Gianniti Esecuzione forzata – Titolo esecutivo – Sentenza – Integrazione del titolo esecutivo giudiziale con elementi extratestuali – Ammissibilità – Limiti Massima: “In tema di esecuzione forzata e, in particolare, di misure coercitive ex art. 614 bis c.p.c., il titolo esecutivo giudiziale non si esaurisce nel documento in cui è consacrato l’obbligo da eseguire, sicché è consentita l’interpretazione extratestuale del provvedimento sulla base degli elementi ritualmente acquisiti nel processo in cui si è formato o anche allo stesso estrinseci, purché idoneamente richiamati o presupposti nei primi, a condizione che l’integrazione abbia per oggetto il risultato di un’attività di giudizio su questioni esaminate e risolte in...
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Esecuzione forzata
di Paolo Cagliari, Avvocato
- 7 Gennaio 2025
Cass. civ., sez. III, 20 settembre 2024, n. 25261 – Pres. De Stefano – Rel. Rossi Esecuzione forzata – Titolo esecutivo – Condanna provvisionale – Intervento – Condanna definitiva per importo superiore – Intervento del creditore in base al nuovo titolo – Necessità – Valutazione dell’intervento in relazione al tempo del suo dispiegamento – Necessità In tema di esecuzione forzata, quando l’espropriazione sia iniziata in base a condanna provvisionale ai sensi dell'art. 278 c.p.c. e sopravvenga sentenza di condanna definitiva di riforma della precedente decisione in senso quantitativo, si verifica una successione di titoli esecutivi, con assorbimento di quello anteriore (la condanna provvisionale) in quello successivo (la condanna definitiva); il processo esecutivo prosegue senza soluzione di continuità, nei limiti fissati...
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Obbligazioni e contratti
di Paolo Cagliari, Avvocato
- 7 Gennaio 2025
Cass. civ., sez. II, 10 aprile 2024, n. 9679 – Pres. Di Virgilio – Rel. Trapuzzano Parole chiave: Contratti – Rappresentanza – Contratto concluso dal falso rappresentante – Azione del contraente in buona fede per il risarcimento del danno – Azione di recupero di beni o somme acquisiti in forza del negozio inefficace – Compatibilità [1] Massima: L’azione esperibile, ai sensi dell’art. 1398 c.c., dal contraente – che abbia confidato senza colpa nell’efficacia del contratto – contro il rappresentante senza poteri della controparte, al fine di essere risarcito del danno sofferto (spese erogate, dispendio di attività, perdita di altri affari), non coincide con quella eventualmente proponibile dal medesimo contraente, indipendentemente dal suo atteggiamento psicologico nella conclusione del contratto, per il...
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