Nuove tecnologie e Studio digitale
di Luigi Ferrajoli
- 24 Luglio 2018
Con l’interessante sentenza n. 10036 del 24.04.2018, la Suprema Corte si è occupata del tema dell’omessa pronuncia su alcuni dei motivi di appello, e, in generale, su una domanda, eccezione od istanza ritualmente introdotta in giudizio, chiarendo come tale circostanza integri una violazione dell’articolo 112 c.p.c.determinante la nullità della sentenza. Nel caso specifico, l’Agenzia delle Entrate aveva rettificato, ai fini Irpef, Irap ed Iva, la dichiarazione per l’anno di imposta 2005, presentata dal titolare di una ditta individuale esercente l’attività di riparazioni meccaniche e di commercio di autoveicoli, contestandogli, nell’ambito di una cd. “frode carosello“, la conclusione di operazioni di acquisto di autoveicoli con interposizione di soggetti fittizi che non avevano riversato all’Erario l’Iva incassata nonché la non inerenza di costi relativi a una fattura per prestazioni di manutenzione, riparazione, collaudi ed assistenza operate...
Continua a leggere...
Nuove tecnologie e Studio digitale
di Luigi Ferrajoli
- 17 Luglio 2018
La notificazione di un atto tributario deve essere effettuata con le modalità previste dall’articolo 140 c.p.c. (deposito presso la casa comunale dell’atto, affissione dell’avviso alla porta del destinatario in busta chiusa e sigillata, invio della raccomandata con avviso di ricevimento), quando siano conosciuti la residenza e l’indirizzo del destinatario ma non si sia potuto eseguire la consegna perché questi (o altro soggetto indicato dall’articolo 139 c.p.c.) non sia stato rinvenuto in detto indirizzo, da dove, tuttavia non risulta trasferito (irreperibilità relativa). Deve invece essere eseguita la notifica dell’atto applicando la disciplina prevista dall’articolo 60, lett. e), D.P.R. 600/1973 che prevede che “quando nel Comune nel quale deve eseguirsi la notificazione non vi è abitazione, ufficio o azienda del contribuente, l’avviso...
Continua a leggere...
Impugnazioni
di Luigi Ferrajoli
- 3 Luglio 2018
In tema di impugnazioni nel processo tributario, ai sensi dell’articolo 64, comma 1, D.Lgs. 546/1992, nel testo modificato dall’articolo 9, comma 1, lett. cc), D.Lgs. 156/2015, applicabile ai ricorsi depositati a decorrere dal 1° gennaio 2016, la revocazione c.d. ordinaria è ammissibile anche se la stessa sentenza sia stata oggetto di ricorso per cassazione, in conformità, peraltro, all’articolo 398, comma 4, c.p.c., secondo cui la proposizione della revocazione non sospende il termine per proporre il ricorso per cassazione o il procedimento relativo, norma operante nel processo tributario, stante il generale rinvio al codice di procedura civile di cui all’articolo 1, comma 2, D.Lgs. 546/1992. È quanto affermato dalla Corte di Cassazione che, con l’ordinanza n. 327/2018, si è pronunciata in una vicenda...
Continua a leggere...
Diritto e reati societari
di Luigi Ferrajoli
- 9 Gennaio 2018
Chi vuole far valere un diritto in giudizio deve provare i fatti che ne costituiscono il fondamento, ai sensi dell’articolo 2697, comma 1, cod. civ.. Tale principio trova applicazione anche nel caso in cui l’Ente Impositore abbia notificato al contribuente più avvisi con un’unica raccomandata e il resistente abbia eccepito la mancata notificazione di una parte degli avvisi: l’onere della prova spetta necessariamente al mittente. Ciò è stato confermato dall’ordinanza n. 25598 depositata in data 27 ottobre 2017 dalla Quinta Sezione della Corte di Cassazione. In particolare, nel caso in esame, la contribuente aveva proposto ricorso avanti la CTP avverso la cartella di pagamento emessa in relazione agli anni d’imposta 2001, 2002, 2003, 2004 ai fini ICI, rilevando la mancata...
Continua a leggere...
Diritto e reati societari
di Luigi Ferrajoli
- 29 Agosto 2017
La Corte di Cassazione con la sentenza n. 12653/16 torna nuovamente a pronunciarsi sul quantum di profitto confiscabile in capo all’ente che sia ritenuto responsabile penalmente, ai sensi dell’art.5 del D.Lgs. n.231/01, per i reati commessi nel suo interesse o vantaggio dai soggetti apicali o da coloro sottoposti all’altrui direzione o vigilanza. L’art. 19 del citato decreto prevede, infatti, che “nei confronti dell’ente è sempre disposta, con la sentenza di condanna, la confisca del prezzo o del profitto del reato, salvo che per la parte che può essere restituita al danneggiato. Sono fatti salvi i diritti acquistati dai terzi in buona fede”. Nel secondo comma il Legislatore ha inoltre previsto che “quando non è possibile eseguire la confisca a norma del comma 1 la stessa può avere ad...
Continua a leggere...