Diritto e reati societari
di Guido Martinelli
- 16 Gennaio 2018
Se le sportive non appaiono ricomprese tra i soggetti del terzo settore indicati dal D.Lgs. 117/2017, la disciplina dell’indicato codice del terzo settore ha, comunque, una serie di conseguenze che possono coinvolgere le associazioni e società sportive dilettantistiche pur se queste abbiano evitato con cura di iscriversi nel nuovo Registro unico del terzo settore. In particolare ci riferiamo all’articolo 148 Tuir la cui nuova formulazione (che, si ricorda, entrerà in vigore solo dal primo periodo di imposta successivo alla pervenuta autorizzazione dalla UE e all’entrata in vigore del RUTS) elimina dall’elenco degli enti associativi beneficiari della norma i sodalizi culturali, assistenziali, di promozione sociale e di formazione extrascolastica della persona. Si ricorda che la disciplina in esame consente la decommercializzazione dei corrispettivi specifici versati da associati e...
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Diritto e reati societari
di Guido Martinelli
- 29 Agosto 2017
Dalla lettura di due recenti sentenze della sezione quinta della Corte di Cassazione (sentenze n. 6934/2017 e n. 7629/2017), in materia di disciplina fiscale applicabile alle società e associazioni sportive dilettantistiche, emergono alcuni aspetti che meritano qualche considerazione aggiuntiva. Nella prima sentenza (Cassazione 6934/2017) la fattispecie concreta è molto diffusa: trattasi di associazione che gestisce una palestra alla quale, in sede di accertamento, viene disconosciuta la natura “istituzionale” dei proventi riscossi dagli associati con il conseguente recupero dell’Iva non versata. La Commissione tributaria provinciale confermava la natura “commerciale” del provento ma: “sul presupposto che dall’imponibile accertato dovesse scorporarsi l’Iva inclusa nei corrispettivi percepiti e che andasse detratta l’Iva addebitata a titolo di rivalsa, rideterminava in diminuzione l’imposta dovuta e le sanzioni”. Sulla decisione sostanzialmente confermativa della Commissione regionale ricorreva...
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Diritto e reati societari
di Guido Martinelli
- 1 Agosto 2017
Fino al 1996 (più precisamente con l’entrata in vigore dell’articolo 4 del D.L. 485/1996 convertito con la L. 586/1996) tutte le associazioni e società sportive, sia dilettantistiche che professionistiche, dovevano rigidamente rispettare il principio della assenza di scopo di lucro o, più correttamente, dell’obbligo di reinvestire tutti gli utili prodotti (divieto di lucro soggettivo ma non oggettivo). Dalla citata novella alla L. 91/1981 per le società sportive professionistiche è stato eliminato l’obbligo della natura non profit che ha prodotto anche lo “sbarco” in borsa di alcune di queste. Il mondo del dilettantismo, invece, fino ad oggi, ha sempre difeso strenuamente questa natura. La principale motivazione si lega al fatto che si suppone che la crescita possa avvenire, in mancanza di remunerazione dei capitali investiti e, quindi, con la difficoltà a reperirne di...
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Obbligazioni e contratti
di Guido Martinelli
- 25 Luglio 2017
L’analisi dei regolamenti delle varie Federazioni sportive nazionali consente di distinguere, tra le varie ipotesi di controversie la cui risoluzione è demandata agli organi di giustizia sportiva, quattro tipi di procedimenti: un procedimento tecnico, un procedimento disciplinare, un procedimento economico ed un procedimento amministrativo . Procedimento tecnico Il procedimento tecnico si riferisce a quel particolare tipo di controversie che controvertono sull’organizzazione delle gare e la regolarità delle stesse. Il nucleo centrale del momento sportivo è la gara. E per questo motivo le norme che regolano le competizioni sono spesso raccolte in un codice separato, chiamato appunto “Regolamento tecnico”, il quale contiene le regole sostanziali relative alle gare, e talvolta quelle processuali, relative al procedimento di giustizia, che ha per materia...
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Diritto e reati societari
di Guido Martinelli
- 21 Marzo 2017
Il contenuto di una recente decisione della Commissione tributaria provinciale di Treviso (sezione V sentenza 13.09.2016 n. 340) ci consente di fare qualche riflessione sul disconoscimento al diritto di utilizzare determinate agevolazioni fiscali evidenziato, in sede di accertamento, dalla Agenzia delle entrate. Le contestazioni della Agenzia riguardavano: le modalità di tenuta dei libri delle delibere assembleari e del consiglio direttivo e le verbalizzazioni relative; il mancato rispetto dell’obbligo di indicazione della denominazione sociale dilettantistica nellecomunicazioni rivolte al pubblico; movimentazioni finanziarie sopra la soglia degli euro 516,82. Da ciò l’Ufficio faceva conseguire la decadenza delle agevolazioni di cui alla L. 398/1991, la ricostruzione di costi e ricavi sia ai fini dei redditi che dell’Iva così rideterminata oltre alla irrogazione delle sanzioni e degli interessi di legge. Il Giudicante analizza compiutamente le osservazioni dell’Agenzia e giunge ad una serie di conclusioni del...
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