Diritto e procedimento di famiglia
di Giuseppina Vassallo, Avvocato
- 3 Aprile 2024
Cassazione civile sez. I, ordinanza del 28/02/2024, n. 5262 Mantenimento figli maggiorenni – legittimazione-contribuzione parenti (art. 337 septies c.c.) Massima: "L’obbligo di contribuire al mantenimento dei figli decorre dalla data della domanda giudiziale. Non rileva che la zia materna abbia sostenuto economicamente la nipote – figlia della sorella deceduta nelle more del giudizio – fino alla sentenza di primo grado. Per il periodo intercorrente dall’inizio del giudizio fino alla decisione l’unica legittimata a richiedere le predette somme è la titolare del mantenimento, non essendo la zia legittimata iure proprio nei confronti del padre". CASO Il tribunale di Salerno aveva riconosciuto in favore della figlia maggiorenne non autosufficiente il versamento da parte del padre della somma di euro 200,00 mensili a...
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Diritto e procedimento di famiglia
di Giuseppina Vassallo, Avvocato
- 19 Marzo 2024
Cassazione civile sez. I, ordinanza del 07/03/2024, n.6111 Modifica condizioni di divorzio – assegno – mantenimento (L. 898/70 art. 9) Massima: “Ai fini della cessazione dell’obbligo di versare l’assegno divorzile all'ex coniuge, non basta provare l’esistenza della nuova convivenza del titolare dell’assegno, che può essere ininfluente sulle sue condizioni economiche, potendo essere instaurata con una persona priva di redditi e patrimonio, e dovendo l'incidenza economica di detta convivenza essere rigorosamente provata e poi valutata in concreto”. CASO Un uomo ottiene in Tribunale la revoca dell’assegno divorzile in favore della moglie. In appello l‘assegno viene invece confermato, in assenza di cambiamenti delle condizioni economiche dei coniugi che alterassero il precedente assetto accertato in sede di divorzio. La richiesta si basava su...
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Diritto e procedimento di famiglia
di Giuseppina Vassallo, Avvocato
- 5 Marzo 2024
Cassazione civile sez. I, ordinanza del 20/02/2024 n.4440 Annullamento del contratto – violenza morale esercitata da un terzo (artt. 1427, 1434 e 1435 c.c.) Può essere annullato l’accordo di separazione se il consenso risulta viziato da una costrizione esplicita e manifesta oppure tramite un comportamento intimidatorio, oggettivamente ingiusto, anche proveniente da un terzo. In ogni caso è necessario che la minaccia sia specificamente diretta ad estorcere la dichiarazione negoziale della quale chiede l’annullamento e che sia tale da incidere, con efficacia concreta, sulla volontà dell’autore. CASO Un uomo agisce in giudizio per far dichiarare l’annullamento dell’accordo di separazione per vizio del consenso, causato dalle minacce provenienti dalla famiglia della moglie. L’uomo, sposato con una donna di una famiglia ricca ed...
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Diritto e procedimento di famiglia
di Giuseppina Vassallo, Avvocato
- 20 Febbraio 2024
Cassazione civile sez. I, ordinanza del 06/02/2024, n. 3372 Affidamento e collocamento – ascolto del minore (artt. 315 bis, 337 ter, 337 octies c.c.) L’indisponibilità di un minore ad una regolare frequentazione con un genitore non può essere ignorata. Il giudice deve tenere in debito conto le opinioni del minore destinatario del provvedimento di affidamento, e se ne può discostare solo quando non corrisponda al suo superiore interesse. Il diritto alla bigenitorialità deve ritenersi pienamente rispettato dal provvedimento del giudice che, preso atto della volontà del minore, abbia come scopo la graduale ripresa della frequentazione con la madre e si proponga di creare i presupposti per la ripresa e il mantenimento dei rapporti. CASO In seguito alla domanda di modifica...
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Diritto e procedimento di famiglia
di Giuseppina Vassallo, Avvocato
- 6 Febbraio 2024
Cassazione civile sez. I, ordinanza del 26/01/2024, n. 2536 Mantenimento dei figli-criterio di proporzionalità (art. 337 ter co. 4 c.c.) Massima: “In tema di quantificazione di mantenimento dei figli minori, in presenza di ampie disponibilità economiche, i genitori non possono imporre ai figli rinunce e sacrifici per il solo fatto di essere separati. Il principio di proporzionalità nella contribuzione si applica nei rapporti interni tra genitori e si connota in modo particolare, quando uno di essi non abbia redditi e beni propri e percepisca, un assegno posto a carico dell'altro genitore in funzione assistenziale”. CASO In sede di divorzio dei coniugi, il Tribunale di Pesaro determina il contributo del padre per il mantenimento dei due figli, adottati dalla coppia nel...
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