Diritto e procedimento di famiglia
di Giuseppina Vassallo, Avvocato
- 18 Marzo 2025
Cassazione civile sez. I, 21 febbraio 2025, n. 4595 Affidamento dei figli-condotte di violenza domestica-alienazione genitoriale (Art. 336 bis c.c., 337 bis, ter e octies c.c.) Massima: “Nell'adottare i provvedimenti che riguardano i minori e la responsabilità genitoriale, il giudice della famiglia non può trascurare l'allegazione di comportamenti di violenza tenuti da un genitore, ma deve compiere accertamenti e valutazioni autonome che esulano dall’esito di eventuali giudizi penali, per valutare il miglior interesse dei figli e l'idoneità dei genitori a svolgere adeguatamente i loro compiti". CASO La sentenza in esame prende in considerazione molti dei principi di base in materia di affidamento dei figli, in relazione alle condotte dei genitori, comprese quelle che integrano violenza assistita e vittimizzazione secondaria. Il...
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Diritto e procedimento di famiglia
di Giuseppina Vassallo, Avvocato
- 4 Marzo 2025
Cassazione civile sez. I, ordinanza del 10/02/2025 n.3355 Assegno di mantenimento nella separazione – quantificazione – tenore di vita (art. 156 c.c.) Massima: “Ai fini della determinazione dell'assegno di mantenimento in favore del coniuge separato, non rilevano le condizioni economiche dei genitori del soggetto obbligato. Le somme di denaro corrisposte al figlio dai genitori sono attribuzioni fatte con spirito di liberalità e non possono essere considerate reddito del coniuge obbligato al mantenimento”. CASO Nell’ambito di un giudizio di separazione dei coniugi la Corte d’appello di Milano pone a carico della moglie e in favore del marito un assegno di mantenimento di euro 300 al mese in parziale modifica della decisione del tribunale che aveva disposto un mantenimento di euro 1.500...
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Diritto e procedimento di famiglia
di Giuseppina Vassallo, Avvocato
- 18 Febbraio 2025
Cass. Civ. Sez. I, ordinanza del 3 febbraio 2025 n. 2549 Consenso ai trattamenti sanitari del minore (art. 3 comma V legge n. 219/2017) Massima. “Nel contrasto tra l’opinione dei genitori e quella dei medici, il giudice tutelare deve individuare il miglior interesse del minore, nella soluzione che secondo una determinata letteratura scientifica e i protocolli dalla struttura sanitaria scelta dai genitori garantisce meglio la salute del minore”. CASO La vicenda che ha avuto notevole risonanza riguarda il rifiuto di due genitori di sottoporre ad un intervento cardiaco, necessario per una grave malformazione congenita, il loro figlio di due anni. I genitori ponevano come condizione per la prestazione del consenso che fosse utilizzato per le trasfusioni esclusivamente sangue di donatori...
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Diritto e procedimento di famiglia
di Giuseppina Vassallo, Avvocato
- 4 Febbraio 2025
Cassazione civile sez. I, ordinanza del 02 gennaio 2025, n.28 Doveri di assistenza morale e materiale dei conviventi di fatto-obbligazione naturale (Art. 2034 c.c.) Massima: “Anche nel periodo successivo alla cessazione della convivenza, l’assistenza materiale nei confronti dell’ex convivente può configurarsi come adempimento di un'obbligazione naturale ai sensi dell'art. 2034 c.c., ricorrendo gli ulteriori requisiti della proporzionalità, spontaneità e adeguatezza. In assenza di un obbligo giuridico, tale solidarietà indica la volontà e la consapevolezza di osservare un obbligo morale verso una persona con cui si è condivisa gran parte della vita”. CASO La vicenda trae origine dall’azione intentata dal figlio di una coppia di genitori che avevano avuto una lunga convivenza, finita nel 2006. Fin dalla fine della convivenza la...
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Diritto e procedimento di famiglia
di Giuseppina Vassallo, Avvocato
- 21 Gennaio 2025
Cassazione civile sez. I, ordinanza del 09/12/2024, n.31552 Dichiarazione giudiziale di paternità – risarcibilità danno non patrimoniale (artt. 269- 2056-2059 c.c.) Massima: “Ai fini della quantificazione del danno risarcibile per la privazione del rapporto genitoriale a causa del mancato riconoscimento del figlio, non può presumersi che il pregiudizio sia limitato solo fino alla maggiore età del figlio, trattandosi di una condotta illecita che può incidere sullo sviluppo psicofisico del minore e avere conseguenze nell’età adulta. È irrilevante il non avere esperito l’azione di accertamento della paternità tempestivamente”. CASO Il figlio di quarant’anni agisce per far dichiarare la paternità del padre che alla nascita non l’aveva riconosciuto e l’aveva di fatto abbandonato. Il tribunale dichiara la paternità e dispone per il...
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