Nuove tecnologie e Studio digitale
di Giuseppe Vitrani, Avvocato
- 24 Marzo 2020
La crisi sanitaria che interessa il nostro Paese sta spingendo aziende e professionisti sempre di più verso il digitale; soprattutto in momenti come questi si apprezza la possibilità di lavorare a distanza, gestendo anche procedimenti di una certa delicatezza. In tale contesto è opportuno considerare come molto spesso vengono (e verranno sempre di più) scambiati per via telematica documenti digitali che per la loro validità richiedono una firma elettronica, che frequentemente è una firma digitale. Appare dunque fondamentale che di tale strumento venga fatto un utilizzo consapevole al fine di evitare invalidità sostanziali, negoziali o comunque difficoltà nella gestione di documenti che non rispecchino la normativa speciale vigente. A tal proposito, in attesa che vengano emanate dall’Agenzia per l’Italia Digitale...
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Nuove tecnologie e Studio digitale
di Giuseppe Vitrani, Avvocato
- 18 Febbraio 2020
Un tema di particolare importanza in materia di utilizzo dei documenti informatici a fini probatori attiene senza dubbio alla possibilità di determinarne l’autenticità in caso di contestazione. Il metodo più rassicurante a tal fine è evidentemente la presenza di una firma elettronica (avanzata, digitale o in alcuni casi anche semplice); verificandosi tale ipotesi non sono contestabili autenticità e riconducibilità del documento al firmatario, a meno che ovviamente costui non effettui il rituale disconoscimento. Molte volte può però accadere che le contestazioni ricadano su documenti che non hanno alcuna firma ma che possono essere importanti a fini probatori; si pone dunque il problema di come stabilirne l’autenticità in caso di contestazioni. La problematica è stata oggetto di una interessante pronuncia della...
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Nuove tecnologie e Studio digitale
di Giuseppe Vitrani, Avvocato
- 4 Febbraio 2020
Uno dei temi di maggior interesse per il mondo giuridico, legato allo sviluppo dei cosiddetti contratti dell’e-commerce, concerne l’approvazione delle condizioni generali di contratto mediante il meccanismo del cosiddetto “point & click”, ovvero mediante accettazione delle stesse attraverso la spunta dell’apposita casella predisposta sulla pagina web dalla parte contrattuale “forte”, ovvero del soggetto predisponente tali condizioni. La questione si è posta in primo luogo in ambito europeo ed è stata oggetto della sentenza della Corte di Giustizia UE del 21 maggio ’15 nella causa C-322/14, nell’ambito della quale si discuteva dell’accettazione, con le modalità suddette, di una clausola attributiva di competenza esclusiva. A tal proposito i giudici europei affermavano che, ai sensi dell’articolo 23, paragrafo 2, del regolamento Bruxelles I,...
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Processo civile telematico
di Giuseppe Vitrani, Avvocato
- 21 Gennaio 2020
Spesso ci si domanda quale sia l’attualità di una trattazione sugli archivi in un contesto come quello dei processi telematici o comunque del mondo digitale in generale. Ebbene, basta pensare alla definizioni di archivio come complesso documentario o complesso di scritture che, legate da un vincolo naturale, sono prodotte da entità pubbliche nell’espletamento delle loro attività, per il raggiungimento di finalità contingenti e per la conservazione della propria memoria, per rendersi conto dell’importanza della trattazione anche in ambito processuale. Questa definizione calza a pennello per il modo giudiziario; in effetti quali archivi possono essere considerati più vitali se non quelli “giudiziari”? Quali archivi possono essere più utili a garantire i diritti dei cittadini o delle aziende, se non quelli delle...
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Processo civile telematico
di Giuseppe Vitrani, Avvocato
- 5 Gennaio 2020
La materia delle notificazioni telematiche è stata interessata da pronunce contrastanti della Corte di Cassazione, soprattutto negli ultimi mesi La vicenda che appare maggiormente significativa (e si spera chiarificatrice) concerne la sentenza n. 24160 del 2019 con la quale è stato affermato che “per una valida notifica tramite PEC si deve estrarre l'indirizzo del destinatario solo dal pubblico registro ReGIndE e non dal pubblico registro INI-PEC”. Nel caso scrutinato dalla Suprema Corte ci si è trovati di fronte ad una notificazione di un ricorso per regolamento di competenza effettuata ad un indirizzo PEC intestato al Tribunale di Firenze ipotizzando (in maniera indubbiamente errata) che il magistrato contro il quale si agiva potesse essere domiciliato presso tale indirizzo. In tale contesto...
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