Agevolazioni fiscali
di Giuseppe Vitrani, Avvocato
- 19 Settembre 2017
Mentre il Governo si appresta ad emanare l’ennesimo decreto correttivo del codice dell’amministrazione digitale è bene ancora una volta ricordare come la conoscenza del testo normativo in questione rivesta un’importanza centrale anche per gli avvocati sia per l’espressa applicabilità al processo civile telematico sia per i frequenti richiami al diritto sostanziale in esso contenuti. Val dunque la pena ricordare ai sensi dell’ultimo comma dell’art. 2, le disposizioni del CAD si applicano “altresì al processo civile, penale, amministrativo, contabile e tributario, in quanto compatibili e salvo che non sia diversamente disposto dalle disposizioni in materia di processo telematico”. Come detto, vi sono poi moltissime disposizioni che possono interessare il mondo delle professioni legali, ad iniziare da quelle sul valore delle firme...
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Nuove tecnologie e Studio digitale
di Giuseppe Vitrani, Avvocato
- 5 Settembre 2017
A seguito dell’entrata in vigore del regolamento UE n. 910/14, meglio noto come eIDAS, ci si è interrogati su quale inquadramento giuridico dare alla nostra posta elettronica certificata e ci è in maniera unanime trovati d’accordo sull’inquadramento della stessa come servizio di recapito elettronico certificato semplice ex art. 43 reg. eIDAS. I servizi di recapito elettronico certificato qualificato, previsti dal successivo art. 44, richiedono infatti requisiti che non possono essere assicurati dalla nostra PEC, primo fra i quali la garanzia, con elevato livello di sicurezza, dell’identità del mittente. È noto infatti che l’accesso alla casella PEC, al pari di una normale casella mail, è regolamentato da comuni user-ID e password, che certamente integrano una firma elettronica semplice ma non una...
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Nuove tecnologie e Studio digitale
di Giuseppe Vitrani, Avvocato
- 16 Maggio 2017
L’uso sempre più frequente dei dispostivi di firma digitale (smart card o token USB) pone seri problemi di responsabilità, anche a carico dei professionisti, in particolare nei casi in cui ne viene fatto un uso corretto. È dunque opportuno ricordare che il codice dell’amministrazione digitale regolamenta espressamente l’utilizzo di tali dispositivi; all’art. 32 si prevede infatti che “il titolare del certificato di firma è tenuto ad assicurare la custodia del dispositivo di firma o degli strumenti di autenticazione informatica per l'utilizzo del dispositivo di firma da remoto, e ad adottare tutte le misure organizzative e tecniche idonee ad evitare danno ad altri; è altresì tenuto ad utilizzare personalmente il dispositivo di firma”. Si pone così un preciso principio di responsabilità,...
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Nuove tecnologie e Studio digitale
di Giuseppe Vitrani, Avvocato
- 3 Maggio 2017
Il tema dell’utilizzo dei servizi di cloud computing e di conservazione dei documenti informatici per lo studio professionale va analizzato anche dal punto di vista delle responsabilità dell’avvocato e, in generale, dello studio professionale. Non vanno infatti trascurati gli aspetti connessi alle possibili forme di responsabilità (professionale e deontologica) che possono discendere dal non uso dei servizi in questione o dall’utilizzo degli stessi in maniera contraria a quanto previsto dalla normativa di settore. In tale prospettiva viene in primo luogo in rilievo l’art. 5 del dpr 137 del 2012 il quale impone ai professionisti di “stipulare, anche per tramite di convenzioni collettive negoziate dai consigli nazionali e dagli enti previdenziali dei professionisti, idonea assicurazione per i danni derivanti al cliente...
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Nuove tecnologie e Studio digitale
di Giuseppe Vitrani, Avvocato
- 4 Aprile 2017
Esplorando i temi dell’innovazione digitale per lo studio legale pare opportuno soffermarsi sul tema dell’utilizzo dei servizi di cloud computing, sempre più diffuso tra gli avvocati, e che nasconde in realtà alcuni rischi in tema di protezione dei dati, soprattutto laddove si ricorra all’utilizzo dei servizi maggiormente diffusi sul mercato internazionale. Per quanto concerne l’avvocatura il tema è peraltro già stato affrontato dalle istituzioni forensi; risale infatti al 2012 il primo parere dato sul tema dal CCBE, che, come noto, costituisce il più alto organo di rappresentanza degli avvocati europei ed è organismo consultivo delle istituzioni europee. Il documento in analisi (reperibile al seguente link: http://www.ccbe.eu/NTCdocument/07092012_EN_CCBE_gui1_1347539443.pdf) riprendendo gli indirizzi già forniti dai gruppi di studio europei, mette in particolare in guardia...
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