Procedure concorsuali e Diritto fallimentare
di Gian Luca Grossi - Studio Pirola Pennuto Zei & Associati
Massimo Di Terlizzi - Studio Pirola Pennuto Zei e Associati
- 29 Gennaio 2019
Corte di Cassazione Civile, Sez. I, sentenza 25 ottobre 2018 n. 30516 (pubblicata il 23 novembre 2018) Parole chiave: soglie di fallibilità - non fallibilità - onere della prova dell’imprenditore - bilanci inattendibili - prudente apprezzamento del giudice Massima: “In tema di fallimento, ai fini della prova della sussistenza dei requisiti di non fallibilità di cui all'art. 1, comma 2, l.fall., i bilanci degli ultimi tre esercizi che l'imprenditore è tenuto a depositare, ai sensi dell'art. 15, comma 4, l.fall., costituiscono strumento di prova privilegiato dell'allegazione della non fallibilità, in quanto idonei a chiarire la situazione patrimoniale e finanziaria dell'impresa, senza assurgere però a prova legale, essendo soggetti alla valutazione, da parte del giudice, dell'attendibilità dei dati contabili in essi...
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Diritto e reati societari
di Gian Luca Grossi - Studio Pirola Pennuto Zei & Associati
Marcello Guerzoni - Studio Pirola Pennuto Zei & Associati
- 22 Gennaio 2019
Cassazione penale, sezione V, sentenza n. 57077 del 7 novembre 2018 (dep. 18 dicembre 2018) Parole chiave: infedeltà patrimoniale – vendita sottocosto dell’azienda – conflitto d’interessi – accollo - amministratore di società – querela – procedibilità – soci di minoranza – crisi aziendale Massima: “Rischia una condanna per infedeltà patrimoniale l’amministratore che vende sottocosto l’azienda a una società nella quale ha interessi o partecipazioni. Di più: è del tutto irrilevante che l’impresa alienata debba far fronte a molti debiti”. Disposizioni applicate: 1273, 2558 e ss., 2634, c.c. e 124 c.p. Con l’ordinanza emessa dalla Quinta Sezione penale, la Corte di Cassazione si è espressa sul reato societario, invero non così comune, di infedeltà patrimoniale (art. 2634 c.c.), introdotta con il...
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Procedure concorsuali e Diritto fallimentare
di Gian Luca Grossi - Studio Pirola Pennuto Zei & Associati
Marcello Guerzoni - Studio Pirola Pennuto Zei & Associati
- 15 Gennaio 2019
Corte di Cassazione, Sez. I civile, Ordinanza n. 30542 del 25 ottobre 2018 (pubb. 26 novembre 2018). Parole chiave: revoca amministratore – nomina amministratore – istanza di fallimento in proprio – efficacia iscrizione nomina registro delle imprese – potere di rappresentanza società Massima: “Nel caso di revoca assembleare dell'amministratore di una società a responsabilità limitata, con contestuale nomina del nuovo amministratore, spetta a quest'ultimo, e non già al primo, proporre istanza di fallimento in proprio ex articolo 6 legge fallimentare, nonostante la nomina e la revoca relative non siano ancora state iscritte nel registro delle imprese”. Disposizioni applicate: artt. 2383 commi 4 e 5; 2448; 2475 c.c. – artt 5 – 6 L.f. La prima sezione civile della Suprema Corte...
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Procedure concorsuali e Diritto fallimentare
di Gian Luca Grossi - Studio Pirola Pennuto Zei & Associati
Massimo Di Terlizzi - Studio Pirola Pennuto Zei e Associati
- 8 Gennaio 2019
Corte di Cassazione civile, Sez. I, Sentenza n. 31478 del 9 novembre 2018 (dep. 5 dicembre 2018) Parole chiave: concordato preventivo - inammissibilità - approvazione proposta - maggioranza dei creditori - sindacato del tribunale - fattibilità giuridica della proposta - valutazione positiva dell’attestatore Massima: “In tema di concordato preventivo, il giudice ha il dovere di esercitare il controllo di legittimità sul giudizio di fattibilità della proposta di concordato, non restando questo escluso dall'attestazione del professionista, mentre rimane riservata ai creditori la valutazione in ordine al merito del detto giudizio, che ha ad oggetto la probabilità di successo economico del piano ed i rischi inerenti. II menzionato controllo di legittimità, peraltro, si realizza facendo applicazione di un unico e medesimo parametro...
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Diritto e reati societari
di Gian Luca Grossi - Studio Pirola Pennuto Zei & Associati
Marcello Guerzoni - Studio Pirola Pennuto Zei & Associati
- 18 Dicembre 2018
Corte di Cassazione, Sez. VI civile, Ordinanza n. 24139 del 22 maggio 2018 (dep. 3 ottobre 2018) Parole chiave: compensi – amministratore di società – svolgimento incarico - presunzione di onerosità – rinuncia tacita – remissione del debito “Quello di amministratore di società è un contratto che la legge presume oneroso; non v'è dunque ragione di ritenere che il diritto a percepire il compenso rimanga subordinato a una richiesta che l'amministratore rivolga alla società amministrata durante lo svolgimento del relativo incarico. Il diritto a percepire il compenso, peraltro, è disponibile e può anche essere oggetto di rinuncia attraverso una remissione del debito anche tacita, la quale tuttavia può desumersi soltanto da un comportamento concludente del titolare che riveli in modo...
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