Diritto Bancario
di Fabio Fiorucci, Avvocato
- 28 Marzo 2017
Il secondo comma dell'art. 41 TUB, nel disciplinare i rapporti tra azione esecutiva per credito fondiario e fallimento, stabilisce che le somme ricavate dall’esecuzione individuale che risultassero, “in sede di riparto” (ex artt. 596-598 c.p.c., come preferibile ritenere), eccedenti la quota di spettanza dell’istituto bancario dovranno essere attribuite al fallimento; quanto ricevuto dalla banca/creditore fondiario in sede di esecuzione individuale ha, dunque, carattere di provvisorietà, dovendo la stessa sottostare alle risultanze del riparto fallimentare e, se del caso, restituire le eventuali eccedenze. La distribuzione effettuata nell'esecuzione individuale non è dunque definitiva, avendo solo la funzione di attuare una prima graduazione con i crediti fatti valere in quella sede, salva la definitiva valutazione in sede concorsuale. In altri termini, mentre l'accertamento...
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Diritto Bancario
di Fabio Fiorucci, Avvocato
- 21 Marzo 2017
La fideiussione costituisce una garanzia personale frequentemente utilizzata nella prassi bancaria. Nel corso del 2016 la Cassazione si è espressa in argomento nei seguenti termini: - è ammissibile il concorso di una fideiussione con una garanzia reale rispetto al medesimo credito (Cass. 2540/2016); - la fideiussione omnibus senza limitazione di importo (stipulata anteriormente alla data di entrata in vigore dell’art. 10 della l. 17 febbraio 1992, n. 154) è efficace limitatamente ai debiti sorti a carico del garantito prima della data predetta; perché tali effetti si producano sui debiti successivi occorre che le parti fissino l’importo massimo garantito con la rinnovazione della convenzione di garanzia, che, risolvendosi in un accordo diverso dal precedente con efficacia ex nunc, non costituisce un’ipotesi...
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Diritto Bancario
di Fabio Fiorucci, Avvocato
- 14 Marzo 2017
Con la recente decisione del 25.1.2017 n. 1931, la Cassazione è tornata ad occuparsi del rapporto tra illegittima segnalazione a sofferenza alla Centrale dei rischi e (presunto) danno in re ipsa. La Suprema Corte ha in primo luogo ribadito che, pur rientrando l'attività di segnalazione alla Centrale dei rischi nell'ambito delle attività pericolose ex art. 2050 c.c., tale circostanza non configura un'ipotesi di responsabilità oggettiva della banca (Cass. 1931/2017; Cass. 10422/2016; Cass. 18812/2014), essendo all'opposto sempre necessario l'accertamento della sussistenza del nesso di causalità tra l’attività e il danno patito dal terzo (Cass. 1931/2017; Cass. 5254/2006): è dunque escluso, nell'ipotesi disciplinata dall'art. 2050 c.c., ed in particolare in quella dell'illegittima segnalazione alla Centrale dei rischi, che il danno debba essere...
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Diritto Bancario
di Fabio Fiorucci, Avvocato
- 7 Marzo 2017
Nei rapporti bancari, la 'certezza' della data assume rilevanza in numerose circostanze, ad esempio nei crediti garantiti da pegno, nelle garanzie fideiussorie oltre che, naturalmente, nel fallimento. Una recente decisione della Cassazione (22 dicembre 2016, n. 26778) affronta la questione della attuale rilevanza, ai fini del conseguimento della data certa, del timbro datario apposto dalle Poste. Come noto, ex art. 2704, comma 1, c.c., la prova della data della scrittura privata - che non sia stata autenticata, né registrata, né riprodotta in atti pubblici - può essere fornita anche da un fatto che stabilisca "in modo egualmente certo" la data di formazione del documento. Secondo il risalente orientamento formatosi quando il servizio postale era espletato in via esclusiva dallo Stato...
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Diritto Bancario
di Fabio Fiorucci, Avvocato
- 28 Febbraio 2017
Riguardo al requisito della forma scritta nell'ambito delle contrattazioni finanziarie, la Cassazione ha più volte chiarito come essa sia prevista dalla legge per il contratto-quadro, non per i singoli ordini (Cass. 2 agosto 2016, n. 16053; Cass. 22 marzo 2013, n. 7283; Cass. 19 maggio 2005, n. 10598; Cass. 7 settembre 2001, n. 11495), salvo che, per questi ultimi, siano state le parti stesse (banca e cliente) a prevederla a norma dell'art. 1352 c.c. (Cass. 29 febbraio 2016, n. 3950). Tale ultima evenienza si verifica, abitualmente, nella negoziazione dei contratti derivati che, come noto, si chiamano in questo modo perché il loro valore deriva dall'andamento del valore di una attività ovvero dal verificarsi nel futuro di un evento osservabile. Quando...
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