Diritto Bancario
di Fabio Fiorucci, Avvocato
- 6 Giugno 2017
L'art. 1853 c.c. stabilisce che "Se tra la banca e il correntista esistono più rapporti o più conti, ancorché in monete differenti, i saldi attivi e passivi si compensano reciprocamente, salvo patto contrario". Cass. n. 12953/2016, in materia di conto corrente bancario, intervenendo sulla disposizione suddetta, nel rilevare che la stessa è dettata allo scopo di garantire la banca contro ogni scoperto non specificamente pattuito che risulti a debito del cliente quale effetto di un qualsiasi rapporto o conto corrente fra le due parti, ha confermato che la compensazione tra saldi attivi e passivi, anche a favore del correntista, deve essere attuata mediante annotazioni in conto, e, in particolare (alla luce del principio dell’unità dei conti), attraverso la immissione del saldo di un conto,...
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Diritto Bancario
di Fabio Fiorucci, Avvocato
- 30 Maggio 2017
Cass. n. 18292/2016 ha ribadito che in tema di obbligazioni pecuniarie, gli interessi, contrariamente a quanto avviene nell’ipotesi di somma di danaro dovuta a titolo di risarcimento del danno di cui essi integrano una componente necessaria, hanno fondamento autonomo rispetto al debito al quale accedono, sicché gli stessi - siano corrispettivi, compensativi o moratori - possono essere attribuiti, in applicazione degli artt. 99 e 112 c.p.c., soltanto su espressa domanda della parte. Cass. n. 3480/2016 ha affermato che il requisito della forma scritta per la determinazione degli interessi extralegali (art. 1284, comma 3, c.c.) non postula necessariamente che la corrispondente convenzione contenga una puntuale indicazione in cifre del tasso così stabilito, ben potendo essere soddisfatto attraverso il richiamo, per iscritto,...
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Diritto Bancario
di Fabio Fiorucci, Avvocato
- 23 Maggio 2017
Secondo il costante orientamento della giurisprudenza di legittimità e di merito (di recente Trib. Foggia 2.11.2016), incombe sul correntista-attore, ex art. 2697 c.c., la prova dei fatti costitutivi della sua pretesa, e quindi la dimostrazione non solo dell'avvenuto pagamento, ma anche della inesistenza di una causa giustificativa del pagamento per la parte che si assume non dovuta (mancanza causa debendi) ovvero del successivo venir meno di questa (cfr. Cass. 7501/2012; Trib. Roma 26.2.2013). Dall'onere della prova in capo al correntista derivano, tra l'altro, i seguenti corollari: - innanzitutto, l'attore ha l'onere di allegare e provare - in modo specifico - le contestazioni sollevate: egli non può limitarsi ad allegazioni generiche, atteso che ciò finirebbe "con il rendere l'azione proposta meramente...
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Diritto Bancario
di Fabio Fiorucci, Avvocato
- 16 Maggio 2017
La ricognizione di debito ex art. 1988 c.c. ha natura giuridica di promessa unilaterale, che non costituisce fonte generale di obbligazione ma produce effetti obbligatori solo nei casi previsti dalla legge. Trattasi di un negozio unilaterale recettizio, avente ad oggetto una dichiarazione di volontà con cui una parte si obbliga ad una determinata prestazione. Di regola, una dichiarazione-ricognizione titolata, nella quale viene richiamato appunto il titolo, e cioè la ragione del debito riconosciuto, "non costituisce autonoma fonte di obbligazione ma ha soltanto effetto confermativo di un precedente rapporto fondamentale, venendo ad operarsi - in forza dell'art. 1988 c.c., nella cui previsione rientrano anche le dichiarazioni titolate - un'astrazione meramente processuale della causa debendi, dalla cui esistenza e validità non può prescindersi sotto il profilo sostanziale; con il conseguente venir meno...
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Diritto Bancario
di Fabio Fiorucci, Avvocato
- 9 Maggio 2017
Le Istruzioni di vigilanza della Banca d'Italia prevedono che nel calcolo del tasso usurario deve tenersi conto delle commissioni, remunerazioni a qualsiasi titolo e delle spese, escluse quelle per imposte e tasse, collegate all'erogazione del credito: in particolare, sono incluse "le spese per le assicurazioni o garanzie, imposte dal creditore, intese ad assicurare al creditore il rimborso totale o parziale del credito". La disposizione è stata abitualmente interpretata nel senso dell'esclusione dal paniere delle voci rilevanti per il calcolo usurario delle spese (ad es. di assicurazione) 'facoltative'. Con la recente decisione del 4 aprile 2017, n. 8806, la Corte di Cassazione ha stabilito, in argomento, il seguente principio di diritto: "in relazione alla ricomprensione di una spesa di assicurazione nell'ambito delle voci economiche...
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