Diritto Bancario
di Fabio Fiorucci, Avvocato
- 7 Novembre 2017
Mentre il fideiussore è un 'vicario' del debitore, l'obbligazione del garante autonomo si pone in via del tutto autonoma rispetto all'obbligo primario di prestazione, essendo qualitativamente diversa da quella garantita, perché non necessariamente sovrapponibile ad essa e non rivolta all'adempimento del debito principale, bensì ad indennizzare il creditore insoddisfatto mediante il tempestivo versamento di una somma di denaro predeterminata, sostitutiva della mancata o inesatta prestazione del debitore. Con la sentenza 18 febbraio 2010, n. 3947, le Sezioni Unite della Cassazione hanno operato una estensione sul piano interpretativo delle garanzie autonome - componendo il contrasto giurisprudenziale sorto circa l’idoneità o no della clausola di pagamento “a semplice richiesta” o “a prima richiesta” a determinare la trasformazione della fideiussione in contratto autonomo...
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Diritto Bancario
di Fabio Fiorucci, Avvocato
- 31 Ottobre 2017
Le Sezioni Unite della Cassazione hanno risolto un contrasto giurisprudenziale relativo all'applicabilità o no della normativa antiusura (L. 108/1996) ai contratti di mutuo stipulati prima dell'entrata in vigore di quest'ultima. Il problema della c.d. 'usura sopravvenuta' riguarda i finanziamenti (sopratutto a tasso fisso) stipulati prima dell'entrata in vigore della L. 108/1996 (ma anche i finanziamenti stipulati successivamente), in cui gli interessi originariamente pattuiti nell'ambito del tasso-soglia, a seguito della sopraggiunta modifica del limite di usurarietà, si attestano al di sopra dello stesso. Come risaputo, in seno alla giurisprudenza di legittimità sono maturati, al riguardo, due contrastanti indirizzi. Un primo orientamento (Cass. 26/06/2001, n. 8742; Cass. 24/09/2002, n. 13868; Cass. 13/12/2002, n. 17813; Cass. 25/03/2003, n. 4380; Cass. 08/03/2005, n. 5004;...
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Diritto Bancario
di Fabio Fiorucci, Avvocato
- 24 Ottobre 2017
Come noto, l'art. 117, comma 4, del Testo unico bancario prevede che: "I contratti indicano il tasso d'interesse e ogni altro prezzo e condizione praticati, inclusi, per i contratti di credito, gli eventuali maggiori oneri in caso di mora". L'elaborazione giurisprudenziale di legittimità ha stabilito, al riguardo, che in tema di contratti di mutuo, perché una convenzione relativa agli interessi sia validamente stipulata ai sensi dell'art. 1284, comma 3, c.c. (norma imperativa), la stessa deve avere un contenuto assolutamente univoco e contenere la puntuale specificazione del tasso di interesse; ove il tasso convenuto sia variabile, è idoneo ai fini della sua precisa individuazione il riferimento a parametri fissati su scala nazionale alla stregua di accordi interbancari, mentre non sono sufficienti...
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Diritto Bancario
di Fabio Fiorucci, Avvocato
- 17 Ottobre 2017
Secondo un primo orientamento giurisprudenziale, quando un soggetto presta fideiussione per un debitore non consumatore è da considerarsi a sua volta “non consumatore”, poiché la fideiussione è negozio tipicamente accessorio e quindi la qualifica soggettiva del garante sarebbe attratta dalla qualità del debitore principale. La tesi del professionista “di rimbalzo” è stata formulata dalla Corte di Giustizia CE nella sentenza “Dietzinger” (Corte di Giustizia CE, 17.3.1998, C-45/96). La giurisprudenza italiana si è costantemente orientata in senso conforme alla tesi del professionista “di rimbalzo”, ribadendo che "la qualità del debitore principale attrae quella del fideiussore ai fini della individuazione del soggetto che deve rivestire la qualità di consumatore" (Cass. 13.5.2005, n. 10107; Cass. 13.6.2006, n. 13643, Cass. 12.11.2008, n. 27005; Cass....
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Diritto Bancario
di Fabio Fiorucci, Avvocato
- 10 Ottobre 2017
Gli aspetti inerenti alla distribuzione degli oneri probatori è di perdurante interesse per gli operatori del diritto bancario. Punto di partenza è il principio dispositivo della prova, desumibile dal combinato disposto di cui agli artt. 2697 c.c. e 115 c.p.c., secondo cui coloro i quali intendono far valere un proprio diritto in giudizio, devono provare i fatti che ne costituiscono il fondamento: onus probandi incumbit ei qui dicit, non ei qui negat. Tale principio, costituendo l'architrave dell'intero sistema processuale, non può soffrire deroghe se non nei casi espressamente previsti dalla legge, con la conseguenza che il Giudice non può porre a fondamento della propria decisione circostanze che non siano state provate da chi intenda avvalersene. La giurisprudenza di legittimità, nella...
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