Diritto Bancario
di Fabio Fiorucci, Avvocato
- 10 Aprile 2018
Il delitto di usura si configura non solo quando gli interessi pattuiti in relazione alla somma di denaro prestata siano superiori al tasso soglia stabilito dalla legge (c.d. "usura presunta"), ma anche quando l'agente ottiene da persone in difficoltà economica o finanziaria vantaggi sproporzionati rispetto all'opera prestata; sproporzione che deve essere valutata "in concreto" dal giudice, effettuando una comparazione tra i vantaggi effettivamente conseguiti e quelli ordinariamente correlati all'effettuazione delle prestazioni erogate. Il delitto di usura c.d. "in concreto" è dunque funzionale a sanzionare condotte di sfruttamento delle condizioni di difficoltà economica o finanziaria della vittima attraverso l'induzione della stessa all'accettazione di condizioni contrattuali sproporzionate rispetto a quelle che caratterizzano il libero mercato (Cass. pen. 25.5.2017, n. 26214). Secondo la...
Continua a leggere...
Diritto Bancario
di Fabio Fiorucci, Avvocato
- 4 Aprile 2018
In tema di contratti di mutuo e di conto corrente bancario, perché una convenzione relativa agli interessi sia validamente stipulata ai sensi dell'art. 1284, 3° co., c.c., che è norma imperativa, la stessa deve avere un contenuto assolutamente univoco e contenere la puntuale specificazione del tasso di interesse; ove il tasso convenuto sia variabile, è idoneo ai fini della sua precisa individuazione il riferimento a parametri fissati su scala nazionale alla stregua di accordi interbancari, mentre non sono sufficienti generici riferimenti, dai quali non emerga con sufficiente chiarezza quale previsione le parti abbiano inteso richiamare con la loro pattuizione (Cass. 22179/2015; Cass. 2072/2013; Cass. nn. 12276/2010, 2317/2007, 14684/2003; v. anche Trib. Udine 21.4.2017). La giurisprudenza di legittimità e di merito...
Continua a leggere...
Diritto Bancario
di Fabio Fiorucci, Avvocato
- 27 Marzo 2018
Si segnala in allegato una recente decisione del Trib. Agrigento 31.1.2018, che offre una sintetica ricognizione di alcune questioni abitualmente al centro del contenzioso banca-cliente: - nel caso in cui sia il correntista ad agire per la ripetizione del debito (o con l’azione di accertamento negativo) nei confronti dell’istituto di credito per il recupero delle somme indebitamente versate alla banca a titolo di interessi usurari, incombe sullo stesso, ex art. art. 2697 c.c., l’onere di allegare e provare i fatti posti a base della domanda, vale a dire dimostrare l’esistenza di specifiche poste passive del conto corrente oggetto di causa, rispetto alle quali l’applicazione degli interessi usurari avrebbe determinato esborsi maggiori rispetto a quelli dovuti; - secondo l’orientamento consolidato della...
Continua a leggere...
Diritto Bancario
di Fabio Fiorucci, Avvocato
- 20 Marzo 2018
Secondo Cass. n. 17352/2017, il limite di finanziabilità ex art. 38, comma 2, del d.lgs. 1 settembre 1993, n. 385, è elemento essenziale del contenuto del contratto ed il suo mancato rispetto determina la nullità del contratto stesso, ferma restando la possibilità, tuttavia, di conversione in ordinario finanziamento ipotecario ove ne sussistano i relativi presupposti: "il mancato rispetto del limite di finanziabilità, ai sensi dell'art. 38, secondo comma, del T.u.b. e della conseguente delibera del Cicr, determina di per sé la nullità del contratto di mutuo fondiario; e poiché il detto limite è essenziale ai fini della qualificazione del finanziamento ipotecario come, appunto, "fondiario", secondo l'ottica del legislatore, lo sconfinamento di esso conduce automaticamente alla nullità dell'intero contratto fondiario, salva...
Continua a leggere...
Diritto Bancario
di Fabio Fiorucci, Avvocato
- 13 Marzo 2018
Come noto, la consulenza tecnica d'ufficio non è un mezzo istruttorio in senso stretto ma rientra nei poteri discrezionali del giudice di merito, cui è rimessa la facoltà di valutarne la necessità o l'opportunità ai fini della decisione, nonché l'ambito di estensione (da ultimo Trib. Roma 24 gennaio 2018). La CTU può essere disposta solo per valutare fatti di cui sia già pacifica la dimostrazione e non può essere funzionale a soddisfare finalità esclusivamente esplorative: essa non può valere a eludere l'onere di allegazione e di prova incombente sulle parti processuali per la dimostrazione dei fatti posti a base delle pretese azionate, specie in un sistema processuale, come è il nostro, caratterizzato da preclusioni istruttorie. Ne consegue che la richiesta...
Continua a leggere...