Diritto Bancario
di Fabio Fiorucci, Avvocato
- 17 Marzo 2020
L'art. 11 legge assegni (Regio decreto n. 1736-1933) dispone che « ogni sottoscrizione deve contenere il nome e cognome o la ditta di colui che si obbliga. È valida tuttavia la sottoscrizione nella quale il nome sia abbreviato o indicato con la sola iniziale ». Precisa poi l'art. 14 legge assegni che « chi appone la firma sull'assegno bancario quale rappresentante di una persona, per la quale non ha il potere di agire, è obbligato come se l'avesse firmato in proprio » (del tutto uguali sono i corrispondenti testi dell'art. 8 e dell'art. 11 legge cambiale). Da questo impianto normativo la giurisprudenza di legittimità ha tratto il principio per cui l'assunzione di un'obbligazione cartolare « in nome altrui » -...
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Diritto Bancario
di Fabio Fiorucci, Avvocato
- 10 Marzo 2020
La distribuzione degli oneri probatori nel contenzioso bancario è tematica che caratterizza le controversie bancarie, notoriamente connotate da peculiarità tecnico-giuridiche. Una recente ordinanza della Cassazione (Cass. n. 2435/2020) ha operato una interessante ricognizione (di immediato impatto pratico) dei principi che regolano la materia, di seguito sintetizzati: - ove sia il correntista ad agire giudizialmente per l'accertamento giudiziale del saldo e la ripetizione delle somme indebitamente riscosse dall'istituto di credito, essendo attore in giudizio, egli dovrà farsi carico della produzione dell'intera serie degli estratti conto: con tale produzione il correntista assolve all'onere di provare sia gli avvenuti pagamenti che la mancanza di causa debendi (Cass. n. 9201/2015; Cass. n. 20693/2016; Cass. n. 24948/2017); - la rideterminazione del saldo del conto, una...
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Diritto Bancario
di Fabio Fiorucci, Avvocato
- 3 Marzo 2020
Appaiono in significativa diminuzione le controversie bancarie imperniate sulla sommatoria degli interessi corrispettivi e moratori ai fini del calcolo del tasso usurario. La pretesa sommatoria degli interessi corrispettivi e moratori per la determinazione del tasso usurario è una impostazione sconfessata (e talora censurata ex art. 96 c.p.c.) senza troppi giri di parole dalla pressoché totalità della giurisprudenza (« mostro giuridico »; « tesi semplicemente assurda »; « non tasso »; « tasso creativo »), poiché affetta da insanabili vizi (ex multis App. Milano 17.4.2018; Trib. Catania 20.4.2018; Trib. Ferrara 7.3.2018; Trib. Napoli Nord 26.4.2018; Trib. Milano 6.6.2018; Trib. Catania 11.7.2018; Trib. Treviso 18.4.2018; Trib. Bologna 6.3.2019; Trib. Roma 3.4.2019). Il suddetto cumulo di interessi corrispettivi e di mora è reputato errato sotto il profilo logico, matematico e giuridico...
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Diritto Bancario
di Fabio Fiorucci, Avvocato
- 25 Febbraio 2020
Le istruzioni della Banca d’Italia per la rilevazione dei tassi effettivi globali medi ai sensi della Legge sull’usura escludono espressamente dal calcolo del TEG le penali a carico del cliente previste in caso di estinzione anticipata del rapporto poiché, laddove consentite, sono da ritenersi meramente eventuali: cfr. Istruzioni della Banca d’Italia per la rilevazione dei tassi effettivi globali medi ai sensi della Legge sull’usura, punto C4: « Le penali a carico del cliente previste in caso di estinzione anticipata del rapporto, laddove consentite, sono da ritenersi meramente eventuali, e quindi non vanno aggiunte alle spese di chiusura della pratica ». La penale di estinzione nel caso di recesso anticipato costituisce un onere meramente potenziale, poiché non dovuto per effetto della mera conclusione...
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Diritto Bancario
di Fabio Fiorucci, Avvocato
- 18 Febbraio 2020
In tema di negoziazione di assegno bancario falso e in riferimento all’identificazione del prenditore e all’autenticità della sottoscrizione, la giurisprudenza di legittimità ha osservato che nel caso di falsificazione di assegno bancario nella firma di traenza, la misura della diligenza richiesta alla banca nel rilevamento di detta falsificazione è quella dell'accorto banchiere, avuto riguardo alla natura dell'attività esercitata, alla stregua del paradigma di cui al secondo comma dell'art. 1176 c.c. Ne consegue che spetta al giudice del merito valutare la congruità della condotta richiesta alla banca in quel dato contesto storico e rispetto a quella determinata falsificazione, attivando cosi un accertamento di fatto volto a saggiare, in concreto, il grado di esigibilità della diligenza stessa, verificando, in particolare, se la...
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