Diritto Bancario
di Fabio Fiorucci, Avvocato
- 1 Dicembre 2020
La clausola floor, talora apposta ai contratti di mutuo a tasso variabile, è un meccanismo di redditività minima scollegato dalla variabilità dell’interesse corrispettivo; configura un limite percentuale al di sotto del quale gli interessi dovuti dal mutuatario non possono scendere, anche in presenza di una sensibile riduzione dei tassi di interesse di periodo. Tale clausola ha una evidente funzione di salvaguardia della banca mutuante, in quanto garantisce all’istituto bancario interessi almeno pari al valore percentuale individuato dalla clausola stessa, anche laddove il tasso di interesse (variabile e di regola parametrato all’Euribor) fosse inferiore al valore del tasso assunto dalla clausola floor. In sostanza, il mutuatario non potrà mai beneficiare a pieno di un calo dei tassi d’interesse, poiché si impegna...
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Diritto Bancario
di Fabio Fiorucci, Avvocato
- 24 Novembre 2020
Nelle controversie bancarie è particolarmente avvertita l'esigenza che l'attore fornisca in modo circostanziato la prova dei fatti costitutivi della sua pretesa, allegando e provando – in modo specifico – le contestazioni sollevate: egli non può limitarsi ad allegazioni generiche, atteso che ciò finirebbe con il rendere l’azione proposta meramente esplorativa, limitata ad un elenco generale ed astratto di invalidità. Esemplificando, nel giudizio promosso dal cliente di un istituto bancario che eserciti l’azione di ripetizione dell’indebito deducendo la contrarietà a norme imperative di determinate condizioni contrattuali, il correntista attore ha l’onere di allegare: 1) la condizione contrattuale illegittima o il comportamento illegittimo della banca, quindi, il titolo in forza del quale è stata eseguita la rimessa; 2) la singola rimessa; 3)...
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Diritto Bancario
di Fabio Fiorucci, Avvocato
- 17 Novembre 2020
In tema di segnalazione alla Centrale Rischi della Banca d'Italia, la Cassazione ha costantemente affermato (di recente Cass. n. 23453/2020, cui si riferiscono le presenti brevi note) che l'appostazione del credito a sofferenza non può discendere dalla sola analisi dello specifico o degli specifici rapporti in corso di svolgimento tra la singola banca segnalante ed il cliente, ma implica una valutazione della complessiva situazione patrimoniale di quest'ultimo. L'accostamento tra «stato d'insolvenza» (anche non accertato giudizialmente) e «situazioni sostanzialmente equiparabili», risultante dalle disciplina in materia da Bankitalia (Circolare n. 139 dell'11 febbraio 1991: Centrale dei rischi. Istruzioni per gli intermediari creditizi), ha indotto infatti a privilegiare una nozione di «sofferenza» più sfumata rispetto a quella d'insolvenza prescritta dall'art. 5 del r.d....
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Diritto Bancario
di Fabio Fiorucci, Avvocato
- 10 Novembre 2020
Nella prassi, non è infrequente che il debitore ceduto contesti che la società cessionaria (di regola lo SPV) non sia legittimata attiva, o comunque che non sia titolare del credito. Ai fini della dimostrazione della legittimazione attiva, ove non sia prodotto il contratto di cessione, possono essere sufficienti le informazioni (di dettaglio) fornite nella Gazzetta Ufficiale? Secondo una parte della giurisprudenza, anche di legittimità, è sufficiente a dimostrare la titolarità del credito in capo al cessionario la produzione dell’avviso di pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale recante l’indicazione per categorie dei rapporti ceduti in blocco, senza che occorra una specifica enumerazione di ciascuno di essi, allorché gli elementi comuni presi in considerazione per la formazione delle singole categorie consentano di individuare senza...
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Diritto Bancario
di Fabio Fiorucci, Avvocato
- 3 Novembre 2020
Come noto, Cass., Sez. Unite n. 24675/2017, sul presupposto che ai fini della qualificazione di un tasso come usurario ex art. 644 c.p. non può farsi a meno - perché così impone la norma d'interpretazione autentica - di considerare il momento in cui gli interessi sono convenuti, indipendentemente dal momento del loro pagamento, ha escluso la c.d. usura sopravvenuta. Il principio di diritto enunciato al riguardo è il seguente: «Allorché il tasso degli interessi concordato tra mutuante e mutuatario superi, nel corso dello svolgimento del rapporto, la soglia dell'usura come determinata in base alle disposizioni della legge n. 108 del 1996, non si verifica la nullità o l'inefficacia della clausola contrattuale di determinazione del tasso degli interessi stipulata anteriormente all'entrata...
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