Diritto Bancario
di Fabio Fiorucci, Avvocato
- 24 Maggio 2022
Una recente decisione del Collegio di Coordinamento dell’ABF (n. 4657 del 21 marzo 2022) ha affrontato la annosa questione della natura di una polizza assicurativa stipulata contestualmente ad un contratto di finanziamento; da tale qualificazione dipende, infatti, la obbligatorietà o facoltatività della medesima, con rilevanti conseguenze qualora questa, nella prima ipotesi, non fosse stata inserita tra i costi utili a determinare il TEG. In argomento, il Collegio di Coordinamento nn. 249 e 250 del 2018, in linea con quanto stabilito da Cass. n. 8806/2027, ha stabilito il principio per cui ogni volta che, in sede di erogazione di un finanziamento, viene stipulata una polizza assicurativa, la riscontrata “contestualità” dà luogo a una presunzione iuris tantum di “collegamento”; tale presunzione, tuttavia,...
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Diritto Bancario
di Fabio Fiorucci, Avvocato
- 17 Maggio 2022
La clausola c.d. floor stabilisce un limite percentuale del tasso di interesse necessariamente dovuto dal cliente in pendenza del rapporto. Le contestazioni relative alla pretesa invalidità della clausola floor inserita in contratto concernono di regola la sua asserita natura vessatoria nonché la qualificazione della stessa quale derivato finanziario implicito. Di seguito sono sinteticamente illustrate le argomentazioni con cui la giurisprudenza maggioritaria esclude profili di invalidità del tasso ‘pavimento’ (ex multis App. Bologna 28.10.2021; Trib. Sondrio 12.6.2020; App. Brescia 29.4.2020; Trib. Pordenone 24.4.2020; Trib. Treviso 12.3.2019; Trib. Rovereto 19.12.2020). Sotto il primo profilo, la vessatorietà appare esclusa dall’art. 1341, comma 2 c.c., che contiene un elenco tassativo di clausole vessatorie (limitazioni di responsabilità, facoltà di recedere dal contratto o di sospenderne...
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Diritto Bancario
di Fabio Fiorucci, Avvocato
- 10 Maggio 2022
La giurisprudenza di legittimità per lungo tempo ha affermato che il potere del correntista di chiedere alla banca la produzione della documentazione relativa al rapporto di conto corrente può essere esercitato, ai sensi del comma 4 dell’art. 119 TUB, anche in corso di causa e a mezzo di qualunque modo si mostri idoneo allo scopo (ad es. ex art. 210 c.p.c.) (così Cass. n. 11554/2017; conf. Cass. n. 3875/2019; Cass. n. 14231/2019; Cass. n. 6975/2020; Cass. n. 24181/2020; Cass. n. 25158/2020) Tale impostazione appare ora rimeditata da Cass. n. 24641/2021 (conf. Cass. n. 4028/2022; Cass. n. 7874/2022) che, in esito ad uno stringente percorso argomentativo, ha enunciato il seguente (nuovo) principio di diritto « il diritto spettante al cliente, a...
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Diritto Bancario
di Fabio Fiorucci, Avvocato
- 3 Maggio 2022
A norma dell’art. 117 TUB i contratti devono indicare il tasso d’interesse e ogni altro prezzo e condizione praticati, inclusi, per i contratti di credito, gli eventuali maggiori oneri in caso di mora (comma 4); sono nulle e si considerano non apposte le clausole contrattuali di rinvio agli usi per la determinazione dei tassi di interesse e di ogni altro prezzo e condizione praticati nonché quelle che prevedono tassi, prezzi e condizioni più sfavorevoli per i clienti di quelli pubblicizzati (comma 6). In caso di inosservanza delle predette disposizioni, il settimo comma dell’art. 117 TUB stabilisce testualmente che si applicano: a) il tasso nominale minimo e quello massimo, rispettivamente per le operazioni attive e per quelle passive, dei buoni ordinari...
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Diritto Bancario
di Fabio Fiorucci, Avvocato
- 27 Aprile 2022
La Cassazione n. 25943/2011 definisce il conto corrente bancario (o di corrispondenza) come un rapporto caratterizzato dall'esplicazione di un servizio di cassa, in relazione alle operazioni di pagamento o di riscossione di somme da effettuarsi, a qualsiasi titolo, per conto del cliente; la disponibilità sul conto può essere costituita con versamento di somme, con accrediti sul conto od anche con intervento da parte della banca - che può assumere il carattere di un'apertura di credito in senso proprio o di una concessione temporanea di credito - il quale costituisce, nella complessità del rapporto, una prestazione accessoria rispetto a quella principale di mandato, non eccedente dai relativi limiti, né contraria ai principi di correttezza e buona fede. Dibattuto è se l’apertura...
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