Diritto del Lavoro
di Evangelista Basile
- 5 Marzo 2019
Corte di Cassazione, Sezione Lavoro, 18 dicembre 2018, n. 32701 Contratto a tempo indeterminato – conversione – cessione del ramo d’azienda – trasferimento del solo personale MASSIMA Sussiste la cessione del ramo d’azienda anche nelle ipotesi in cui il trasferimento abbia per oggetto soltanto il personale. In determinati settori produttivi nei quali l’attività è fondata essenzialmente sulla manodopera, la compagine dei lavoratori che cambia datore si può configurare come entità economica organizzata, che consente al cessionario di proseguire nell’impresa. La società subentrante è condannata a riammettere in servizio i lavoratori e a corrispondere loro l’indennità di cui all’art. 32 della Legge 183/2010 in misura pari a nove mensilità dall’ultima retribuzione globale di fatto. COMMENTO Bocciato anche in Cassazione il ricorso...
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Diritto del Lavoro
di Evangelista Basile
- 26 Febbraio 2019
Corte di Cassazione, Sezione Lavoro, 10 dicembre 2018, n. 31872 Licenziamento collettivo – criteri di scelta – alta specializzazione – idoneità – sussiste MASSIMA In materia di licenziamenti per riduzione di personale, l’accordo sindacale raggiunto al termine della procedura di cui all’art. 4, commi 5-7, della L. n. 223/1991 legittimamente contiene i criteri di scelta più idonei, nella specifica realtà aziendale data, al fine della migliore individuazione degli esuberi, prevalendo tali criteri su quelli di legge. Qualora dunque la realtà produttiva aziendale sia caratterizzata da una particolare (e delicata) specializzazione, il criterio di scelta individuato proprio nell’alta specializzazione dei soggetti interessati dalla procedura non può ritenersi di per sé generico o arbitrario, dovendo essere valutato nel peculiare e delicato contesto...
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Diritto del Lavoro
di Evangelista Basile
- 19 Febbraio 2019
Cassazione Civile, Sezione Lavoro, 19 novembre 2018, n. 29761 Professionista – Supervisione e perfezionamento dei contratti aziendali – Controllo successivo del datore – Insussistenza – Esercizio del potere di eterodirezione – Subordinazione – Non sussiste MASSIMA Si esclude la natura subordinata del rapporto di lavoro per il professionista che si occupa della supervisione e della stipula dei contratti aziendali, laddove non sia assoggettato, neanche in forma lieve o attenuata, alle direttive, agli ordini e ai controlli del datore di lavoro, nonché al coordinamento dell’attività lavorativa in funzione dell’assetto organizzativo aziendale, come invece avviene per il dirigente. COMMENTO Bocciato in tutti i gradi del giudizio il ricorso del lavoratore che rivendicava l’inquadramento dirigenziale sulla base del CCNL terziario. Il ricorrente ricopriva varie...
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Diritto del Lavoro
di Evangelista Basile
- 12 Febbraio 2019
Corte di Cassazione, Sezione Lavoro, 3 dicembre 2018, n. 31159 Patto di prova – mansioni svolte diverse da quelle concordate – illegittimità del patto – tutela risarcitoria MASSIMA La mancata corretta esecuzione del valido patto di prova svolge i suoi effetti sul piano dell’inadempimento senza generare una nullità non prevista. Non determina, quindi, automaticamente la “conversione” in un rapporto a tempo indeterminato, bensì, come ogni altro inadempimento, la richiesta del creditore di esecuzione del patto o di risarcimento del danno. COMMENTO Nella sentenza impugnata, secondo la Corte d’Appello, lo svolgimento di mansioni diverse da quelle indicate nel patto di prova comportava che il recesso esercitato dal datore di lavoro per mancato superamento della prova dovesse essere dichiarato illegittimo, con conseguente...
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Diritto del Lavoro
di Evangelista Basile
- 5 Febbraio 2019
Corte di Cassazione, Sezione Lavoro, 5 dicembre 2018, n. 31485 Forte conflitto tra azienda e lavoratore – inasprimento degli animi – mobbing – configurabilità – esclusione MASSIMA È da escludere che il datore di lavoro ponga in essere una condotta persecutoria, quando tra le parti vi è una situazione conflittuale protrattasi per lungo tempo, non riferibile in via esclusiva a comportamenti tenuti dal solo datore di lavoro e che trae origine da un complesso contenzioso che aveva inasprito gli animi. Non è ravvisabile un’ipotesi di mobbing se è lo stesso lavoratore che in più occasioni ha contribuito ad accentuare la situazione di tensione tenendo comportamenti che hanno determinato l’irrogazione di sanzioni disciplinari, accertate come legittime. COMMENTO Con la pronuncia in...
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