Diritto del Lavoro
di Evangelista Basile
- 25 Giugno 2019
Cassazione Civile, Sezione Lavoro, 19 febbraio 2019, n. 4804 Licenziamento – Giusta causa – Detenzione e spaccio di stupefacenti MASSIMA È sussumibile in astratto nell'ambito della nozione legale di giusta causa ai sensi dell’art. 2119 c.c. la detenzione e lo spaccio di elevata quantità di sostanze stupefacenti con cadenza regolare per più anni, condotta – lontana dalle regole del vivere civile – idonea ad assume un riflesso, anche solo potenziale ma oggettivo, sulla funzionalità del rapporto di lavoro stesso. COMMENTO Nel caso deciso dalla Suprema Corte di Cassazione un lavoratore era stato sottoposto a procedimento penale per aver detenuto e spacciato elevate quantità di sostanze stupefacenti continuativamente negli anni. Nelle precedenti fasi del giudizio il licenziamento era stato annullato, con...
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Diritto del Lavoro
di Evangelista Basile
- 18 Giugno 2019
Cassazione Civile, sezione Lavoro, 28 febbraio 2019, n. 5996 Licenziamento – Lavoratore distaccato – Giustificato motivo oggettivo – Configurabilità – Presupposti Massima In caso di licenziamento per giustificato motivo oggettivo del dipendente distaccato presso un terzo, gli elementi costitutivi del motivo devono essere verificati con riferimento all'ambito aziendale del datore di lavoro distaccante. Su quest’ultimo ricade anche l’onere di provare, con riguardo all'organizzazione aziendale esistente all'epoca del licenziamento, l’impossibilità di adibire utilmente il lavoratore a mansioni diverse da quelle che prima svolgeva. Pertanto, la mera cessazione dell’interesse al distacco o la soppressione del posto presso il terzo distaccato non è sufficiente a integrare il giustificato motivo oggettivo di licenziamento. COMMENTO Con la sentenza in commento la Corte di Cassazione ha...
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Diritto del Lavoro
di Evangelista Basile
- 11 Giugno 2019
Cassazione Civile, Sezione Lavoro, 5 marzo 2019, n. 6346 Salute e sicurezza sul lavoro – Danno biologico da mobbing – Copertura assicurativa Inail – Sussiste MASSIMA Deve ritenersi che il danno biologico derivante da mobbing accertato a carico del lavoratore nella misura dell’8 per cento sia qualificabile quale malattia professionale non tipizzata, conseguente a prestazione di attività lavorativa e dunque coperta dall'assicurazione obbligatoria dell'Inail, nella sussistenza dei presupposti per l’esonero dalla responsabilità civile del datore di lavoro. COMMENTO La Cassazione, con la sentenza in commento, ha statuito che - in tema di malattia professionale - la tutela assicurativa INAIL va estesa ad ogni forma di tecnopatia, fisica o psichica, che possa ritenersi conseguenza dell'attività lavorativa, sia che riguardi la lavorazione e...
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Diritto del Lavoro
di Evangelista Basile
- 4 Giugno 2019
Cassazione Civile, Sezione Lavoro, 12 marzo 2019, n. 7044 Lavoro giornalistico – Fattispecie – Sussistenza – Continuità e disponibilità MASSIMA Deve ritenersi sussistente il rapporto di lavoro subordinato fra il giornalista e la società editrice del quotidiano laddove al lavoratore sussistono il vincolo di dipendenza e la continuità della disponibilità del lavoratore riferita ad un ben preciso settore informativo, connotata da continuità e sviluppatasi in un arco temporale più che apprezzabile. COMMENTO La statuizione della Corte di appello - in parziale riforma della sentenza di primo grado che aveva rigettato la domanda proposta dal lavoratore nei confronti della società volta ad ottenere (i) il riconoscimento del rapporto di lavoro giornalistico subordinato con inquadramento come collaboratrice fissa e conseguente diritto al...
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Diritto del Lavoro
di Evangelista Basile
- 28 Maggio 2019
Cassazione Civile, Sezione Lavoro, 14 marzo 2019, n. 7318 Contratti – Dimissioni del lavoratore – Conversione da tempo determinato a indeterminato – Effetto risolutivo – Sussiste MASSIMA Le dimissioni del lavoratore sono idonee ex se a produrre l'effetto della estinzione del rapporto, che è nella disponibilità delle parti, a prescindere dai motivi che abbiano determinato le dimissioni e dall'eventuale esistenza di una giusta causa, atteso che, anche in tal caso, l'effetto risolutorio si ricollega pur sempre, a differenza di quanto avviene per il licenziamento illegittimo o ingiustificato, ad un atto negoziale del lavoratore, che è preclusivo di un'azione intesa alla conservazione del medesimo rapporto. COMMENTO La Corte di Appello, in riforma della sentenza di primo grado, aveva dichiarato la nullità...
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