L’automazione del lavoro negli studi legali: come l’AI sta semplificando il lavoro degli avvocati
di Mario Alberto Catarozzo - Coach, Formatore, Consulente – CEO di MYPlace Communications Scarica in PDFLa nuova frontiera del diritto è sicuramente segnata da un forte incremento dell’uso dell’Intelligenza Artificiale nell’organizzazione delle attività dei legali, nella c.d. “giustizia predittiva” e nel supporto decisionale agli organi giudicanti. Secondo una recente ricerca, l’adozione dell’AI da parte degli avvocati in tutto il mondo è aumentata del 309% negli ultimi 2 anni. E se pensiamo che la piattaforma di Intelligenza Artificiale più diffusa e conosciuta attualmente – Chat GPT – è stata lanciata nell’ottobre del 2022, quindi un anno da oggi, abbiamo la misura del trend impressionante di crescita che questa nuova tecnologia presenta. Nei primi 5 giorni dal lancio, Chat GPT ha ottenuto 5 milioni di accessi e dopo 2 settimane aveva al suo attivo 100 milioni di utenti in tutto il mondo, con 57 milioni di utenti attivi mensili nelle prime due settimane. Nulla è mai stato così veloce, neppure i social. Ogni giorno vengono generate decine di milioni di conversazioni su Chat GPT, mostrando il suo potenziale dirompente.
IL SETTORE LEGALE
Anche il mondo del diritto e i professionisti dell’area legale non potevano certo rimanere indifferenti intorno ad una novità così epocale. L’ingresso di questa tecnologia nel mondo forense è in continua crescita, anche in Italia. Ciò è dovuto alla capacità dell’AI di automatizzare molte attività ripetitive e time-consuming, liberando così il tempo degli avvocati per attività a basso valore aggiunto, con la conseguenza di potersi dedicare a lavori più interessanti e proficui.
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