Avvocati e Linkedin, un binomio vincente
di Mario Alberto Catarozzo - Coach, Formatore, Consulente – CEO di MYPlace Communications Scarica in PDFNel 2023 si potrebbe pensare che oramai tutti i professionisti abbiano un sito internet di studio e siano presenti sui social network, quantomeno Linkedin. I dati, tuttavia, restituiscono una fotografia in Italia ben diversa.
Premesso che non esistono dati ufficiali al riguardo, ma solo indagini effettuate da Osservatori legati ad Università o società di consulenza, in Italia gli avvocati che dichiarano di utilizzare il social network più professionale che esista, quindi Linkedin, è circa il 70% di chi esercita la professione, se si tiene conto della somma tra chi utilizza il proprio profilo personale e chi una pagina di studio (company page). Solo prima della pandemia, il dato era inferiore al 50%, per cui un deciso incremento negli ultimi anni si è visto sicuramente.
Il dato in sé, considerando le diverse fasce generazionali, potrebbe sembrare più che soddisfacente e far pensare che la professione forense abbia oramai fatto quella transizione culturale verso l’uso dei social in ambito professionale.
In realtà, questo dato parte da un equivoco di fondo e cioè l’idea che l’essere presenti sul social corrisponda ad usarlo (e saperlo usare correttamente). Sono infatti molto pochi i professionisti forensi presenti su Linkedin che ne conoscono e sfruttano appieno le potenzialità. In questo articolo ci focalizzeremo sul profilo personale di Linkedin, rinviando ad un altro momento l’approfondimento della company page, quindi della pagina dello studio legale su Linkedin.
LE POTENZIALITÀ DI LINKEDIN PER L’AVVOCATO
Premesso che Linkedin è oramai l’ombra digitale di ogni professionista e una necessità per lo studio legale, oltre ad essere il primo punto di riferimento per i prospect e gli stakeholder, cercheremo di sintetizzare le tre principali opportunità che Linkedin offre a chi esercita la professione forense.
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