Studi legali tra passato e futuro. Da chi dipende il lieto fine?
di Mario Alberto Catarozzo - Coach, Formatore, Consulente – CEO di MYPlace Communications Scarica in PDFUn tempo c’era l’avvocato libero professionista con il proprio studio e la propria clientela. Il lavoro duro avrebbe portato all’affermarsi del “nome”, quantomeno nel proprio ambiente, e la clientela fidelizzata, insieme al passaparola, avrebbero fatto la loro parte nel rappresentare il “tesoretto” professionale. Gli anni sono trascorsi e le generazioni si sono succedute, mantenendo a lungo questo trend. Alla fine degli anni ’90 le Law Firm portano in Italia un nuovo modello di business professionale, accompagnato da un tessuto economico e sociale in veloce cambiamento, sospinto dalle novità tecnologiche. La professione con il nuovo millennio è entrata in crisi sotto diversi punti di vista: competizione, appeal verso i giovani, organizzazione, digital transformation, crisi economica, relazione con la clientela. Il 2008 rappresenta una prima pietra miliare di questo cambiamento, con quattro fattori concomitanti a creare un mix destabilizzante per la professione tradizionale del principe del Foro: innovazione tecnologica, crisi economica, normativa sulla pubblicità, cambiamenti del mercato professionale. Il risultato è che la professione forense uscita dalla crisi del 2008 ha imboccato la via del cambiamento repentino e mai visto prima.
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