9 Gennaio 2020

Il futuro che attende l’avvocato

di Mario Alberto Catarozzo - Coach, Formatore, Consulente – CEO di MYPlace Communications Scarica in PDF

Ci affacciamo all’inizio di un nuovo decennio con il capodanno 2020 alle porte. Forse è arrivato il momento per chiederci cosa accadrà da qui a breve, dove in un attimo ci troveremo in una nuova epoca. Certezze non possiamo averne, ma possiamo partire dall’analisi dei trend in atto per ipotizzare gli sviluppi del settore. Vediamo alcune certezze da cui partire.

5G

Il 2020 vedrà l’ingresso della nuova tecnologia del 5G. Non si tratta semplicemente di una evoluzione in termini di velocità di trasmissione dei dati, ma di una vera e propria rivoluzione culturale, che diventerà anche organizzativa e relazionale. Infatti, il 5G connetterà miliardi di device e di oggetti che si “relazioneranno” senza la necessità dell’intervento umano. Questo porterà cambiamenti in tutti i settori: dall’agro-alimentare, all’automotive, alla logistica, alla sanità, all’industria, al credito. Nuovi processi produttivi, di controllo e di commercializzazione. Qui l’avvocato dovrà essere al corrente per tutto ciò che riguarda la regolamentazione e le nuove possibilità che si aprono per i settori dell’economia. Ma non è finita qui. Il 5G porterà novità anche nell’organizzazione del lavoro di studio e nelle relazioni tra i professionisti. La velocità di connessione che avremo permetterà di essere sempre connessi ovunque e ciò aprirà le porte allo smart working anche nello studio legale e al lavoro in rete tra studi ubicati in ogni dove. Le barriere geografiche e temporali saranno completamente abbattute e la mentalità del lavoro porterà a nuove forme di sinergia tra professionisti e nuove forme di consulenza verso i clienti. L’avvocato diventerà decisamente tecnologico e il lavoro sarà digitalizzato in ogni suo aspetto: all’agenda legale cartacea sarà definitivamente sostituita l’agenda digitale integrata nei gestionali; gli aspetti manageriali nella gestione della professione diverranno la norma e si procederà con il controllo di gestione per capire ciò che è redditizio, da ciò che non lo è. La documentazione, già in fase di smaterializzazione da anni, sarà completamente digitale e ubicata in cloud. Al proprio patrimonio di contenuti ospitati nella “nuvola” si potrà accedere da qualunque parte grazie ad una password e alla connessione Internet.

INTELLIGENZA ARTIFICIALE

Avere dei colleghi robot (i “cobot”) diventerà realtà. Nelle aziende, nella sanità e in tutti i settori la presenza dell’intelligenza artificiale diventerà man mano la norma. L’avvocato dovrà conoscere le nuove dinamiche del lavoro, dell’organizzazione per assistere i propri clienti. Per non parlare del fatto che l’AI entrerà in studio, quindi modificherà le procedure e gli assetti organizzativi dello studio legale. I praticanti non faranno più ricerche giuridiche, che saranno affidate all’Intelligenza Artificiale, per esempio. Insomma, le novità organizzative sia lato cliente, che lato organizzazione di studio saranno all’ordine del giorno. Si pensa che nell’arco di breve tempo l’AI gestirà parte della professione per tutte quelle attività a basso valore aggiunto e ripetitive. Ma non ci fermeremo qui: sarà possibile studiare i trend in atto in un Tribunale, conoscere e prevedere in termini probabilistici gli esiti di una decisione giudiziale, grazie allo studio e al matching dei dati storici relativi a quel settore, a quel giudice, a quella giurisdizione.

CONTINUA A LEGGERE