Compenso amministratore di condominio e prescrizione decennale
di Francesco Luppino, Dottore in legge e cultore della materia di diritto privato presso l'Università degli Studi di Bologna-
Errore di fatto ex art. 395, n. 4), c.p.c.
di Valentina Baroncini, Professore associato di Diritto processuale civile presso l'Università degli Studi di Verona - 17 Dicembre 2024
Cass., sez. II, 28 novembre 2024, n. 30626, Pres. Mocci, Est. Oliva [1] Impugnazioni – Revocazione – Errore di fatto. L’errore revocatorio si verifica solo nell’ipotesi di falsa percezione della realtà che porta ad affermare o supporre l’esistenza o inesistenza di un fatto decisivo che è invece escluso o accertato in modo indiscutibile dagli atti e documenti di causa. Tale errore è limitato alla sfera percettiva e non coinvolge l’attività valutativa del giudice relativa a situazioni processuali oggettive ed esattamente percepite. Inoltre, non è configurabile l’errore revocatorio per pretesi vizi della sentenza che riguardino direttamente la formulazione del giudizio sul piano logico-giuridico. CASO [1] Il provvedimento della Suprema Corte origina dall’impugnazione per revocazione proposta nei confronti di una sentenza di…
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La competenza territoriale nell’espropriazione presso terzi a carico della P.A. (art. 26 bis, comma 1, c.p.c.)
di Stefania Volonterio, Avvocato - 17 Dicembre 2024
Cassazione civile, Sez. III, sent. 26 novembre 2024, n. 30434, Pres. De Stefano, Est. Rossi Espropriazione presso terzi – competenza territoriale – espropriazione nei confronti della P.A. – sistema di tesoreria centralizzata (Cod. Proc. Civ. Artt. 26 bis, 27, 547, 615, 617 - L. 720/1984, art. 1 bis) [I] “Nell’espropriazione di crediti presso terzi, il luogo in cui il debitore ha la residenza, il domicilio, la dimora o la sede costituisce la regola generale di determinazione della competenza territoriale” [II] “Nell’espropriazione di crediti presso terzi, il criterio di competenza per territorio sancito dall’art. 26 -bis, primo comma, cod. proc. civ. (ovvero il luogo dove ha sede l’ufficio dell’Avvocatura dello Stato nel cui distretto il creditore ha la residenza, il domicilio,…
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L’impegno del subappaltatore all’eliminazione dei vizi e difetti dell’opera non fa venire meno l’onere di denuncia prescritto dall’art. 1670 c.c.
di Paolo Cagliari, Avvocato - 17 Dicembre 2024
Cass. civ., sez. II, 2 aprile 2024, n. 8647 – Pres. Giusti – Rel. Trapuzzano Parole chiave: Appalto – Vizi e difformità dell’opera – Assunzione di garanzia preventiva del subappaltatore nei confronti dell’appaltatore – Denuncia del committente – Onere di comunicazione al subappaltatore – Sussistenza [1] Massima: In tema di garanzia per le difformità e i vizi nell’appalto o di rovina o difetti di cose immobili di lunga durata, ove il subappaltatore abbia assunto un preventivo e generico impegno verso l’appaltatore di eliminare i vizi o difetti che dovessero in futuro essere denunciati dal committente, tale assunzione di garanzia preventiva non può esonerare l’appaltatore dall’onere della comunicazione della denuncia inoltrata successivamente dal committente, ai sensi dell’art. 1670 c.c., perché l’interesse…
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Principio di ultrattività del mandato ed estinzioni non funeratizie: per le Sezioni Unite ammissibile il ricorso per cassazione della parte che, dopo aver conferito la procura al difensore, abbia perso la capacità processuale antecedentemente alla notifica del ricorso
di Riccardo Rossi, Avvocato - 17 Dicembre 2024
Cass., Sez. Un., sent., 19 novembre 2024, n. 29812 Pres. Travaglino – Rel. Varrone Mandato al difensore – Procura speciale alle liti – Cassazione – Impugnazioni – Avvocato – Morte o perdita della capacità – Estinzione – Persona fisica – Persona giuridica – Ultrattività del mandato – Ammissibilità del ricorso – Giusta parte – Giusto processo – Deontologia – Assenza di responsabilità disciplinare del difensore – Spese di lite (c.p.c. 82, 83, 85, 91, 299, 300; c.c. 1369, 1722, 1723, 1728) [1] In tema di ricorso per cassazione, la perdita della capacità processuale della parte ricorrente, tanto che si tratti di persona fisica quanto che si tratti di persona giuridica, avvenuta dopo il conferimento della procura speciale al difensore per…
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La modalità di redazione del testamento può provare l’incapacità naturale del testatore
di Corrado De Rosa, Notaio - 17 Dicembre 2024
Corte d’Appello di Milano, Sez. II, sentenza 17 ottobre 2024, n. 2731 Dott. CHIULLI Maria Caterina - Presidente; Dott. D’ANELLA Cesira - Consigliere; Dott. GRAZIOLI Elena Mara - Consigliere-relatore (Articolo 591 c.c.) Massima: “Ai fini dell’annullamento del testamento ex art. 591, co. 3, c.c., la prova dell’incapacità del de cuius può essere desunta, in assenza di documentazione medica chiara e lineare sulle condizioni mentali del testatore, dal contenuto del testamento e, in particolare, dalle modalità di redazione”. CASO Con testamento olografo del 10 maggio 2016 la de cuius, rimasta vedova e senza figli a causa della prematura scomparsa dell’unica figlia, ha disposto alcuni legati e ha istituito erede universale il signor [omissis]. In seguito alla premorienza di quest’ultimo è venuto…
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I presupposti del sequestro giudiziale sulla quota di una S.r.l.
di Francesca Scanavino, Avvocato e Assistente didattico presso l’Università degli Studi di Bologna - 17 Dicembre 2024
Tribunale di Milano, Sezione Specializzata in Materia d’Impresa, Sentenza del 17 Settembre 2024. Parole chiave: sequestro giudiziario – contratto di cessione quote – risoluzione contrattuale – clausola risolutiva espressa – fumus boni iuris – periculum in mora – misura cautelare Massima: “Ai fini del sequestro giudiziale della quota, sussiste il requisito del periculum qualora (i) la quota corra il rischio di alterazione, distruzione, deterioramento; (ii) vi sia una cattiva gestione del bene da parte del possessore e/o detentore; (iii) si prospetti un pregiudizio tale da compromettere l’esercizio del diritto che sarà accertato al termine della controversia. Contribuisce a escludere il periculum in mora la circostanza per cui la quota potenzialmente soggetta a sequestro rappresenti una partecipazione di minoranza che, come…
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Denuncia per gravi irregolarità ex art. 2409 c.c. e scelte organizzative
di Sofia Mansoldo, Assegnista di ricerca in Diritto Commerciale presso l’Università degli Studi di Verona - 17 Dicembre 2024
Trib. Brescia, sez. impr., 23 ottobre 2024, Pres. Del Porto – Bianchetti – Rel. Castellani Parole chiave Continuità aziendale – Assetti organizzativi, amministrativi e contabili – Denuncia per gravi irregolarità ex art. 2409 c.c. Massima “Il procedimento ex art. 2409 c.c. ha la finalità di consentire, tramite l’intervento dell’autorità giudiziaria, il ripristino della legalità e della regolarità nella gestione, violate da condotte degli amministratori gravemente contrastanti con i principi di corretta gestione societaria e imprenditoriale. La natura, lato sensu cautelare, dello strumento ex art. 2409 c.c.., apprestato per una pronta reazione a gravi irregolarità idonee ad arrecare al patrimonio sociale un concreto pregiudizio, impedisce che il rimedio sia fondatamente diretto a censurare fatti remoti e/o comunque radicalmente privi di potenzialità…
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La richiesta di produzione del contratto di finanziamento
di Fabio Fiorucci, Avvocato - 17 Dicembre 2024
Nonostante l’art. 119 del Testo Unico Bancario (TUB) sia rubricato «Comunicazioni periodiche alla clientela» e il quarto comma preveda il diritto di ottenere copia della documentazione relativa «a singole operazioni» poste in essere negli ultimi dieci anni, è diffuso il convincimento che anche il contratto di finanziamento rientri nell’ambito di applicazione dell’art. 119 TUB. In tal senso, si sono espressi alcuni tribunali (Trib. Sassari 21.12.2015; Trib. Lucca 23.4.2019; Trib. Urbino 21.6.2021), sebbene non manchino decisioni di diverso avviso (Trib. Catania 14.1.2020; Trib. Massa 2.11.2020; App. Torino 28.3.2022; Trib. Genova 7.3.2023 n. 614). La Corte di Cassazione, in sostanziale adesione al primo degli orientamenti, ha ritenuto applicabile l’art. 119, comma 4, TUB anche ai contratti, riconoscendo al cliente il diritto di…
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Come gli avvocati possono preparare un pitch con un potenziale cliente grazie a Perplexity
di Mario Alberto Catarozzo - Coach, Formatore, Consulente – CEO di MYPlace Communications - 17 Dicembre 2024
Cos'è un pitch legale Il pitch legale rappresenta un momento cruciale nel processo di acquisizione di nuovi clienti per uno studio legale. Si tratta di una presentazione strutturata durante la quale l'avvocato o il team legale illustra le proprie competenze, l'approccio metodologico e il valore aggiunto che può portare al potenziale cliente. Non si tratta di una semplice esposizione dei servizi offerti, ma di un vero e proprio dialogo strategico finalizzato a comprendere le esigenze del cliente e a dimostrare la capacità dello studio di soddisfarle in modo efficace. Un pitch, quindi un incontro presso la sede dell’azienda prospect, può essere procurato dallo stesso avvocato, che prende contatto con il potenziale cliente per esporre la propria consulenza, oppure può essere…
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Sostenibilità d’impresa: il ruolo del professionista
Aggiornamento per professionisti promotori della transizione delle imprese verso modelli di impresa rigenerativi
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